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Fatto il contratto per il settore gas e acqua. I dettagli

“Abbiamo rinnovato – ha annunciato ieri sera Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec nazionale – con efficacia e soddisfazione il Ccnl del gas e acqua con un aumento complessivo nel triennio di 106 euro a regime. Dopo i rinnovi dei contratti nazionali dei settori energia-petrolio ed elettrico,avvenuti nei due mesi precedenti, oggi abbiamo determinato un epilogo positivo a questa vertenza contrattuale che riguarda circa 48mila addetti. Siamo soddisfatti perché tutti i contratti relativi ai settori energetici hanno trovato una soluzione fortemente apprezzabile per i lavoratori interessati. Da oggi in poi si apre la stagione contrattuale relativa ai settori manufatturieri di nostra competenza,riguardante circa un milione di lavoratori. Dopo l’ennesimo riscontro positivo registrato di nuovo siamo determinati e fiduciosi ad andare avanti nel percorso tracciato”.

L’IMPEGNO DEL SINDACATO SULLA STABILITA’ OCCUPAZIONALE

Il contratto in questione è stato siglato nella serata del 7 novembre nella sala conferenze di un albergo romano dalle delegazioni sindacali di Filctem Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e da quelle delle associazioni imprenditoriali di Anfida, Assogas, Anigas, IGas e Utilitalia. La vigenza contrattuale copre il triennio che va dal gennaio 2019 a dicembre 2021.

“È bene ricordare – ha continuato Pirani – che questo rinnovo è avvenuto in un clima difficile dell’economia italiana e del.settore industriale,in particolare. In questa vertenza, poi, ha continuato a pesare il difficile quadro normativo riguardante il settore specifico. L’applicazione del codice degli appalti con l’esternalizzazione dell’80 per cento delle attività non assegnate per mezzo di gara e la parcellizzazione del settore idrico rischiano di determinare disagi enormi sulla stabilità occupazionale e sulla qualità del servizio. Ma su questi temi, come sindacato, faremo sentire la nostra voce nelle idonee sedi istituzionali e politiche. Ma,per tornare al risultato conseguito, siamo fermamente convinti, che i lavoratori condivideranno con favore questo ultimo rinnovo contrattuale”.

I CONTENUTI CONTRATTUALI

Per quanto riguarda l’aumento complessivo (Tec), secondo i termini voluti negli accordi tra Confindustria-Cgil/Cisl/Uil del 9 marzo 2018 e tra Confservizi – Cgil/Cisl/Uil del 26 luglio 2018 sarà di 106 euro nel triennio 2019 – 2021, di cui 84 euro sui minimi contrattuali (Tem), 17 euro sulla produttività e 5 euro sul “welfare contrattuale”.

Prevista 100 euro di una tantum per il periodo di vacanza contrattuale.

L’aumento medio sui minimi, che in alcun modo sarà soggetto agli scostamenti negativi dell’inflazione, è di 84 euro e distribuito in 3 tranche: 26 euro da dicembre 2019; 28 euro da settembre 2020; 30 euro da settembre 2021.

Per quanto attiene alla produttività sarà di 17 euro (14 mensilità all’anno) per il biennio 2020-2021.

Al termine della vigenza contrattuale l’elemento di compensazione economica riferita agli scostamenti inflattivi, se negativi, interesserà solo la parte legata alla produttività; se positivi, confluirà, pro quota, nei minimi. Il contratto produrrà un montante complessivo di 2.038 euro.

Per quanto riguarda invece il “welfare contrattuale” è previsto un aumento di 5 euro nel fondo di previdenza complementare a partire da giugno 2020.
Infine, per i lavoratori che prestano la loro opera in reperibilità da remoto sono previsti 2 euro in più sull’indennità.

Sulle norme contenute nell’ipotesi di accordo è stata introdotta un’ulteriore qualifica delle relazioni industriali, valorizzando la cultura della partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte d’impresa su importanti temi quali: salute, ambiente e sicurezza; formazione; partecipazione organizzativa in relazione ai processi di profondo cambiamento in atto nel settore. Si contribuisce così ad aumentare la competitività delle imprese e a valorizzare ulteriormente il lavoro.

Le parti, nell’ambito dell’Osservatorio nazionale di settore, si sono impegnate ad approfondire gli scenari dell’energia e del settore idrico, incluse le possibili ripercussioni per l’attuazione dell’articolo 177 del Codice degli Appalti e le innovazioni legislative in materia di gestione del servizio idrico. le riflessioni svolte saranno sottoposte all’autorità competente con Avvisi Comuni.

Le parti, inoltre, ribadiscono che la gestione degli appalti non possa determinare condizioni di “dumping” e sono impegnate a contrastare l’applicazione dei cosiddetti contratti “pirata”. Si tratta di un elemento rilevante, vista anche l’importanza dei servizi erogati dalle imprese ai cittadini.

Sempre riguardo il tema degli appalti, a livello aziendale è, inoltre, previsto un confronto, con le Rsu e le organizzazioni territoriali, per garantire il rispetto dei principi di legalità e di regolarità delle condizioni di lavoro.

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