“Il coinvolgimento russo in Libia è evidente, e il Cremlino mente ogni volta che lo nega”, ha detto il capo delle Relazioni pubbliche di AfriCom. È il comando del Pentagono che copre l’Africa, e che in questo momento è impegnato in una continua attività di pr: dimostrare pubblicamente come la Russia sia presente sul suolo libico, anche con l’obiettivo di inviare un input ai cittadini russi che soffrono sulla crisi economica l’avventurismo del Cremlino.
La presenza russa per Washington è di troppo, intollerabili i rischi derivanti dal posizionamento di Mosca nel Mediterraneo (mare che gli Usa controllano attraverso gli alleati, e particolarmente sensibile per gli interessi americani) e a due passi dalla Sicilia (che per gli Usa significa Sigonella, Muos, e snodi sottomarini).
Nell’ultima della serie di “media release” sono state mostrate foto aeree scattate sopra al fronte meridionale di Sirte che mostrano veicoli corazzati russi e cargo IL-76 ad al Khadim, base emiratina in Cirenaica messa a disposizione per la logistica russa. I mezzi sarebbero collegati a rinforzi del Wagner Group, una società di contractor che il Cremlino usa solitamente per compiere il lavoro sporco (qui un approfondimento fatto su Formiche.net grazie a Nina Mikhelidze dello Iai)
LIBYA: #Russia & the #Wagner Group continue to be involved in both ground & air operations in #Libya
“Russia continues to play an unhelpful role in Libya by delivering supplies & equipment to the Wagner group,” said Maj. Gen. Gering.
More: https://t.co/NewSqn0cMJ pic.twitter.com/E7zEMDQxZi
— US AFRICOM (@USAfricaCommand) July 24, 2020
I mercenari russi si trovano dunque al centro della contesa, come già anticipato da Formiche.net: Sirte è una città costiera che le forze del governo onusiano Gna rivendicano e vogliono liberare dall’occupazione haftariana. I turchi sostengono i primi, gli egiziani (sponsor del signore della guerra dell’Est) minacciano che azioni su Sirte violerebbero una linea rossa e si porterebbero dietro un ingresso in battaglia del Cairo — che avrebbe già una coperta politico-giuridica offerta dal parlamento. “Il tipo e il volume di equipaggiamento dimostra l’intenzione di sostenere capacità offensive di combattimento attivo, non di aiuti umanitari, e indica che il ministero della Difesa russo sta supportando queste operazioni”, dice la nota del Pentagono — a smentire Mosca, che nega coinvolgimenti in modo sfacciato, come quando dal ministero degli Esteri pochi giorni fa si parlava della necessità di far ripartire la produzione petrolifera, quando invece almeno un campo nel deserto di sud-ovest è tenuto bloccato dall’occupazione della Wagner.
(Foto: Twitter, @USAfriCom)