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Deterrenza d’estate dall’Artico al Mar Nero. Aumenta la tensione tra Washington e Mosca

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Il termometro del confronto segna temperature in rialzo tra Stati Uniti e Russia. Esercitazioni militari congiunte, improvvise chiamate alle armi, sviluppo di nuove strategie e armamenti sono solo alcuni degli aspetti che segnalano il rinnovato confronto tra i due Stati.

L’ATTIVITÀ RUSSA

Lo scorso 17 luglio il presidente Vladimir Putin ha ordinato l’inizio di imponenti manovre militari. Avviate improvvisamente, le esercitazioni vedranno la partecipazione di 150mila soldati e diverse centinaia di apparecchi (tra aerei e navi da guerra). Il coinvolgimento di circa il 15% delle Forze armate russe, oltre a dimostrare la volontà di Mosca di verificare l’operatività della propria struttura militare, invia un importante messaggio di forza agli Stati Uniti e ai suoi alleati. Alleati che spesso si ritrovano a dover intercettare (in gergo tecnico scramble) aerei russi troppo vicini ai confini nazionali degli Stati Nato. I 3 luglio, ad esempio, quattro F-35 dell’Aeronautica militare italiana impegnati nella missione di Air policing Northern Lightning II, hanno intercettando due velivoli russi nei pressi dello spazio aereo islandese.

LA COMPETIZIONE NELL’ARTICO

Il progressivo scioglimento della calotta polare sembrerebbe destinato a consegnare ai due contendenti un nuovo campo di battaglia, ben diverso da quello dell’Europa orientale. Sottolineata l’importanza dell’area per la difesa del continente americano e il rilevante attivismo degli Stati avversari tra i ghiacci polari (in primis il rafforzamento militare russo), l’Aeronautica militare americana (Usaf) ha prodotto un documento ad hoc per rafforzare la posizione statunitense a nord del Circolo Polare Artico. La presenza dei moderni F-35 presso la base area di Eielson, in Alaska, rappresenta uno dei cardini della nuova strategia dell’Usaf. Designata nel 2016 come principale base F-35 fuori dal cosiddetto Contiguous United States (Conus), ovvero l’insieme dei 48 Stati che costituiscono il nucleo duro della Federazione, Eielson ospiterà 54 caccia di quinta generazione e circa 3250 militari. Per lo sviluppo della base, nota The Drive, sono stati spesi, da 2017 al 2019, circa 512 milioni di dollari. La presenza congiunta di F-35 e di F-22 (nella Joint base Elmendorf-Richardson) rende l’Alaska lo stato americano con la più alta concentrazione di aerei di quinta generazione e, di conseguenza, il principale baluardo difensivo statunitense nella regione.

L’ESERCITAZIONE SEA BREEZE 

Nell’ore in cui il segretario dell’Aeronautica militare americana Barbara Barrett annunciava la nuova strategia artica, il cacciatorpediniere Uss Porter e l’aereo da ricognizione P-8 Poseidon erano impegnati nel Mar Nero nell’esercitazione multinazionale Sea Breeze. Organizzata dagli Stati Uniti e dall’Ucraina da ormai venti anni, l’esercitazione promuove l’interoperabilità delle Forze armate e coinvolge alleati e partner (quest’anno Bulgaria, Georgia, Romania, Turchia, Spagna e Norvegia). Oltre a già citati aspetti di cooperazione e rafforzamento delle tattiche comuni, le manovre militari nel Mar Nero veicolano un importante messaggio di deterrenza all’avversario russo. Avversario che nell’ultimo periodo è molto attivo nel dominio marittimo: pochi giorni fa, secondo quanto riportato da Forbes, un sottomarino russo di base proprio nel Mar Nero è stato avvistato dalla Marina britannica nella Manica, ufficialmente sulla rotta verso la madrepatria.

GAME OF DRONE

Nel frattempo prosegue la corse tecnologica. A dispetto di un budget per la difesa non paragonabile a quello statunitense, la Russia è attiva nello sviluppo di moderne tecnologie in tutti i campi militari, persino nello Spazio. L’ultima novità riguarda un drone terrestre per la difesa aerea. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Tass, il Derivatsiya-PVO (simile ad un carro armato) permetterà ai soldati russi di abbattere i droni aerei avversari senza esporsi direttamente al fuoco nemico: il veicolo infatti sarà guidato da remoto. Per ampliare le capacità operative del Derivatsiya-PVO, le Forze russe sfrutteranno le capacità Isr (Intelligence, sorveglianza, ricognizione) di un drone aereo.



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