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Elettronica per la difesa e velivoli militari. Così vola il semestre di Leonardo

Ricavi a +7,9% (6,3 miliardi) e ordini a +9,5% (6,7 miliardi). Sono alcuni dei numeri del semestre di Leonardo, che tracciano la ripartenza decisa dopo il primo anno segnato dal Covid-19. “Vogliamo far leva su competenze, tecnologie avanzate e capacità di innovazione” per il dopo-pandemia, ha detto Profumo. Il mercato militare si dimostra “solido”, a fronte delle difficoltà del civile. Confermata la guidance per l’anno in corso…

È il settore militare a guidare il rilancio dell’aerospazio italiano dopo l’anno nero della pandemia da Covid-19. Timidi i segnali di ripartenza per l’aviazione civile. Lo certificano i risultati del primo semestre dell’anno di Leonardo, il campione nazionale dell’aerospazio e difesa. Oggi, il consiglio di amministrazione presieduto da Luciano Carta, ha esaminato e approvato all’unanimità i numeri dei primi sei mesi del 2021. Di “risultati estremamente positivi” ha parlato l’ad Alessandro Profumo: “Il Gruppo sta riprendendo il suo percorso di crescita sostenibile”. Guidano elettronica per la difesa e aeronautica (tranne aerostrutture). In flessione gli elicotteri.

IL COMMENTO

“L’attività commerciale è proseguita molto intensamente con ottimi risultati in termini di ordini, nonostante la pandemia; il solido portafoglio ordini ha sostenuto la crescita della Top-Line (ricavi e ordini)”, ha aggiunto il manager. La performance industriale e il flusso di cassa “in netto miglioramento”, grazia a un business militare e governativo che “si conferma solido e robusto”. Per l’aeronautica civile ci sono “alcuni segnali positivi – ha spiegato Profumo – ma rimaniamo cauti sulle tempistiche di ripresa”.

I NUMERI

Nel primo semestre dell’anno i ricavi si sono attestati a 6,3 miliardi di euro, +7,9%% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i primi terribili sei mesi del Covid-19. Il flusso di cassa operativo (Focf) è negativo per circa 1,4 miliardi, in miglioramento di circa mezzo miliardo. L’indebitamento scende invece del 9%, pari a 4,6 miliardi. Con ordini pari a 6,7 miliardi, il portafoglio ordini arriva a 35,9 miliardi, assicurando una copertura di lavoro pari a due anni e mezzo. A soffrire di più sono le aerostrutture, che hanno risentito “del calo dei volumi e conseguente insaturazione degli asset industriali, che determinano risultati in ulteriore flessione rispetto al primo semestre del 2020”. L’Ebita è pari a 400 milioni, +37%. Si conferma solido il business militare e governativo, capace di bilanciare le difficoltà sul fronte civile. Conferma anche per la Guidance 2021. “I solidi fondamentali di Leonardo ci permettono di guardare con fiducia alla nostra capacità di creare valore per tutti i nostri stakeholder in maniera sostenibile nel medio-lungo periodo”, ha detto Profumo.

LA GUIDANCE 

La Guidance 2021, spiegava Leonardo nel progetto di bilancio consolidato rilasciata a marzo, è basata “sulla base di un atteso miglioramento della situazione sanitaria globale, con conseguente progressiva normalizzazione delle condizioni operative e di mercato”. Per l’anno in corso si prevedono nuovi ordinativi pari a circa 14 miliardi, con un occhio particolare per “i mercati-chiave”. Per i ricavi la guidance indica una forbice tra 13,8 e 14,3 miliardi, comunque, in crescita rispetto al 2020 “grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi militari-governativi”. Anche la redditività è prevista in aumento, con Ebita pari a oltre 1 miliardo, “sostenuta dalla crescita dei volumi e dalla conferma di ottimi livelli di redditività industriale nelle principali aree di business”. Il flusso di cassa è atteso a circa 100 milioni (anche per assorbimenti sulle aerostrutture), mentre l’indebitamento dovrebbe scendere a 3,2 miliardi, assumendo l’assenza di dividendo per l’esercizio 2020. In tal senso si assume anche il “miglioramento della situazione sanitaria globale”.

L’OPERAZIONE SU HENSOLDT

Nel primo trimestre già spiccava l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, leader in Germania nel campo della sensoristica, con ambizioni in crescita tra robotica e cyber-security. Nell’incontro di fine aprile con la collega tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer, il ministro Lorenzo Guerini lo ha definito “un passo importante che può dar vita a un campione europeo nell’elettronica per la Difesa”. Per Profumo, “rappresenta un’operazione di lungo periodo volta al rafforzamento del nostro portafoglio in un’area strategica come quella dell’elettronica per la difesa nella sensoristica”. Di più: “un investimento e una partnership importanti che ci permetteranno di creare valore attraverso un migliore accesso al mercato in chiave globale, aumentando la competitività per la presenza su piattaforme chiave”.

VERSO LA QUOTAZIONE DI DRS

Nel semestre sarebbe dovuta avvenire anche la parziale quotazione della controllata americana DRS. Il piano è stato stoppato ad aprile a causa di “avverse condizioni di mercato”, e rinviato fino a quando non “sarà possibile ottenere un’Ipo di successo con una valutazione appropriata di questo business strategico”, spiega oggi l’azienda. Resta dunque nell’agenda di Leonardo, con l’obiettivo di alimentare con l’operazione il “consolidamento europeo”, come rimarcava Profumo a marzo. Consolidamento che trova ora riferimenti nel nuovo contesto istituzionale dell’Ue, che ha ufficialmente lanciato il fondo Edf (7,9 miliardi fino al 2027). In tal senso è arrivato anche l’acquisto del 30% di GEM Elettronica con l’obiettivo del rafforzamento nel settore navale, che l’azienda marchigiana presidia con i suoi radar 3D di piccole e medie dimensioni, sistemi inerziali in fibra ottica, sistemi di sorveglianza e sensori elettro-ottici. Più recente la firma sul contratto preliminare per l’acquisizione del 70% del capitale sociale di Alea, società specializzata in software di comunicazione “mission critical”, con cui Leonardo punto a rafforzare “il portafoglio d’offerta nelle comunicazioni professionali”. Il riferimento strategico resta il piano “Be Tomorrow 2030”, lanciato da Leonardo già prima della pandemia. “Vogliamo far leva su competenze, tecnologie avanzate e capacità di innovazione alla base di nuove opportunità di crescita post-Covid”, ha ribadito oggi l’ad.

IL FOCUS INNOVATIVO

Il piano in questione è stato lanciato prima dello scoppio della pandemia, a febbraio 2020, fortemente voluto dall’ad ed elaborato dal capo delle strategie Enrico Savio. Poggia su tre pilastri: il rafforzamento del core business, la trasformazione dell’organizzazione interna e la spinta all’innovazione. Focus sulle nuove tecnologie, tra digitalizzazione e sostenibilità, concetti che la pandemia ha posto poi al centro dell’agenda politica internazionale. Così Leonardo si è trovata con una tabella di marcia già capace di cogliere le sfide del futuro, rese ancora più attuali dal Covid-19. Su tale tracciato sono arrivate le proposte di Leonardo per contribuire al rilancio del Paese (“pensiamo di essere un enzima di crescita tecnologica del Paese”, spiegava a inizio mese Profumo alla Camera) nonché una serie di partnership e collaborazioni con importanti realtà nazionali e internazionali.

PARTNERSHIP E COLLABORAZIONI

L’ultima della seria è con A2A per testare l’impiego su reti e impianti energetici di nuove soluzioni di cyber-security. A febbraio è arrivato l’accordo-quadro con Danieli e Saipem per la riconversione di impianti per la produzione dell’acciaio attraverso l’alimentazione elettrica ibrida. Dello stesso periodo l’accordo con O2 per le applicazioni del 5G all’industria dell’aerospazio e difesa, aumentando connettività, flessibilità e sicurezza. A maggio Leonardo ha firmato due accordi: con Enel X, per l’immissione nella rete elettrica nazionale dell’energia non assorbita dallo stabilimento di Cameri, e con Maire Tecnimont per uno studio per sviluppare siti industriali di nuova generazione. A inizio luglio, Leonardo ha siglato un memorandum di collaborazione con Snam per la sicurezza cyber delle infrastrutture critiche e sulla sensoristica avanzata per il monitoraggio delle reti energetiche. Occhi anche sul piano di digitalizzazione del Paese. A fine giugno è arrivato l’accordo con Tinexta, società italiana specializzata in cyber-security e digital trust, per collaborare nel supportare la digitalizzazione dei processi industriali nazionali e ridurre il rischio di attacchi informatici. A maggio l’accordo con Microsoft specificatamente dedicato alla trasformazione digitale della Pubblica amministrazione, preceduto nei mesi precedenti da intese con Ericsson sul 5G e con Aruba sul cloud.

Nota a margine: il cda ha dato oggi il via libera anche al progetto di fusione per incorporazione in Leonardo di Vitrociset, società direttamente e interamente controllata da un paio d’anni. L’operazione, spiega la nota, “inquadra nel complessivo progetto di razionalizzazione strategico/societaria di alcuni asset di Leonardo, in funzione di una più efficiente ed efficace operatività delle sue attività industriali”.

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