In Libia l’Eni ha un ruolo centrale, giocato anche attraverso la presenza diretta dell’ad Descalzi a supporto del governo e delle sue evoluzioni
L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato oggi a Tripoli il primo ministro del Governo di Unità Nazionale della Libia, Abdulhamid Dbeibah. Al meeting era presente anche il presidente della petrolifera NOC, Mustafa Sanalla, con cui la società italiana ha attive importanti joint venture. Si è parlato soprattutto di come il Cane a Sei Zampe prevede di rilanciare gli investimenti nel Paese, anche attraverso il sostegno al settore sanitario libico e all’accesso all’energia (rinnovabili, gas per il mercato domestico e produzione di energia elettrica).
Non è la prima volta che il top manager italiano incontra il businessman/politico libico (già il 21 marzo). Eni ha confermato “il pieno impegno”, spiega una nota della società, “nelle attività e nei progetti operativi nel Paese, puntando sul gas naturale per soddisfare il crescente fabbisogno energetico del Paese”. La company italiana sta massimizzando la produzione di gas della Libia attraverso lo sviluppo di ulteriori opportunità oltre a quelle già attive.
Tra i temi anche i progetti nel settore delle energie rinnovabili, “in grado di soddisfare le esigenze di minor consumo di idrocarburi e di riduzione delle emissioni di CO2, oltre a migliorare l’accesso all’elettricità per le comunità remote”. Eni sta già lavorando per installare un nuovo impianto fotovoltaico. La questione è sensibile, perché la Libia si trova davanti l’innesco delle dinamiche collegate alla transizione energetica e dovrà misurarsi anche con questa sfida il governo che uscirà dalle elezioni indette dall’Onu per il 24 dicembre.
La sponda delle società italiane come Eni è fondamentale. L’azienda di San Donato Milanese ha dimostrato di essere un importante supporto per il governo libico anche su altri temi d’altronde, come il settore sanitario. Attraverso la controllata Eni North Africa (ENA), ha dato assistenza alle autorità sanitarie libiche, tramite la NOC, nella gestione della risposta alla pandemia.
Eni ha facilitato l’arrivo in Libia di attrezzature e forniture mediche sin dall’inizio della crisi prodotta dalla diffusione del Covid. Supporto ulteriormente garantito al governo Dabaiba, che ha ricevuto l’investitura dal Foro di dialogo politico dell’Onu in questa delicata fase di stabilizzazione prodotta dopo il cessate il fuoco dell’autunno scorso.
Dabaiba ha il compito di traghettare il paese verso il voto, e recentemente ha ricevuto una sfiducia dal parlamento, che però gli ha confermato l’incarico ad interim mentre manca ancora la quadra per la legge elettorale. Descalzi sia personalmente, sia a nome dell’azienda che guida, è ascoltato dagli attori libico, con cui Eni ha sempre cercato dialogo ed equilibrio.