La portaerei Kuznetsov, unico esemplare della Marina russa, potrebbe essere rottamata dopo anni di tentativi falliti di ammodernamento. Un segnale del tramonto della proiezione navale russa, nata negli anni ’80 sotto l’egida sovietica e oggi priva di fondi, visione e capacità
L’ambizione del Cremlino di mantenere uno strumento di power projection navale sembra essere destinata a spengersi, almeno per il momento. La testata russa Izvestia ha infatti pubblicato un articolo che suggerisce come la portaerei Kuznetsov, l’unica ancora attualmente operativa nella Voenno-morskoj flot, sembri essere destinata allo smantellamento e alla rottamazione. La Marina russa e United Shipbuilding Corporation non sarebbero ancora arrivate ad una decisione finale, ma ci sono sempre più segnali che indicano la rottamazione della nave come il più probabile degli esiti.
Immaginare un simile destino per la Kuznetsov non era certo difficile: dopo aver passato gli ultimi sette anni in riparazione senza riuscire a tornare operativa, adesso il rapporto tra costi e benefici del mantenere in vita la nave sembra essere sempre più sfavorevole, soprattutto considerando il fatto che il vascello è stato varato nei primi anni ’80. “La nave è in mare dal 1985, tra dieci anni avrà cinquant’anni. Anche se dovesse resistere fino al 2040, non durerebbe a lungo. Pertanto, tenendo conto dell’esperienza acquisita durante l’attività dell’Admiral Kuznetsov, è necessario costruire un’altra nave. Possiamo farlo, abbiamo cantieri che ci permettono di costruire navi di queste dimensioni” commenta Ilya Kramnik, esponente dell’Imemo Ras Center for Strategic Planning Studies.
La rottamazione della Kuznetsov rappresenterebbe la fine del sogno russo di una “blue-navy” (termine usato per indicare una flotta oceanica, contrapposta ad una “brown-navy” operante soltanto in prossimità della costa) nato per la prima volta negli anni ’80 del secolo scorso su impulso dell’ammiraglio sovietico Sergei Gorshkov, comandante della Marina sovietica dal 1956 al 1985. Ma la decisione di mandare in pensione la portaerei sembra riscuotere il favore di buona parte dell’elite militare e politica russa.
L’ammiraglio Sergei Avakyants, ex comandante della Flotta del Pacifico, ha dichiarato a Izvestia che a suo avviso, la Marina russa non ha bisogno della Admiral Kuznetsov, anche se si procederà alla sua modernizzazione. “In futuro, la Marina russa non avrà bisogno di portaerei in forma classica. La portaerei è già un’epoca passata. Una struttura enorme e costosa che può essere distrutta in pochi minuti con armi moderne”, afferma l’ammiraglio, “È un’arma navale molto costosa e inefficiente. Il futuro appartiene alle portaerei con sistemi robotici e velivoli senza pilota. E se l’ammiraglio Kuznetsov decide di non continuare le riparazioni, non resta che prenderla, ridurla in rottami metallici e smaltirla”.
Secondo il documento “Fundamentals of State Policy in the Sphere of Naval Activity until 2030”, sia la Flotta del Nord che quella del Pacifico dovrebbero disporre di una portaerei operativa. Ma tali ambizioni paiono al momento del tutto irrealistiche: anche se la Kuznetsov potesse tornare operativa con la Flotta del Nord, non esiste un piano significativo per costruire un’altra portaerei prima del 2030. I piani precedenti per iniziare a lavorare su un nuovo progetto di portaerei a propulsione nucleare sono stati da tempo accantonati. E dallo scoppio del conflitto in Ucraina, l’accesso russo alla tecnologia occidentale è stato fortemente ridimensionato, limitando di conseguenza le possibilità di portare avanti progetti in questa dimensione.