Pubblichiamo la riflessione dei professori Cesare Amatulli e Matteo De Angelis, autori del libro “Effetto Sinner. Consumi responsabili e nuovo Made in Italy oltre lo sport” (Luiss University Press)
Quella che Jannik Sinner ha scritto ieri nel tempio del tennis mondiale, Wimbledon, è un’impresa che va al di là dello sport. È il trionfo di un modello, di un sistema di valori molto complesso e paradossalmente anacronistico, e per questo estremamente interessante. Il trionfo di un atleta sui generis perché umile e composto, ma allo stesso tempo feroce e determinato nel raggiungere vette incredibili. In un mondo, quello attuale, dominato dall’esteriorità, dalla voglia di emergere in maniera spesso “chiassosa” e dalla ricerca costante di approvazione esterna, l’umiltà, ben rappresentata da Sinner, assurge a elemento di notevole originalità. Sinner è un grande campione, un numero uno che riesce a rimanere umile e questo, paradossalmente, ne fa emergere in maniera ancora più forte l’unicità. Possiamo definire Sinner, quindi, un campione sostenibile, non solo perché dà l’impressione, quando gioca, di non sprecare energie, ma perché può fungere da volano di comportamenti di consumo responsabili nel suo ruolo di brand ambassador, può cioè portare le persone ad acquistare versioni sostenibili di prodotti. Tutto ciò ha interessanti implicazioni per i brand perché suggerisce che Jannik è un testimonial particolarmente efficace per quei brand che incarnano i suoi valori e non è, invece, un testimonial che, solo perché di grandissimo successo, va bene per tutti i brand.
Oltre a essere un campione umile e sostenibile Sinner è un campione italiano. E tra i vari significati dell’ “Effetto Sinner” un posto di rilievo va all’effetto dell’immagine e dei successi di Jannik sull’Italia e sul Made in Italy. Nel suo renderci orgogliosi di essere italiani, Sinner è oggi il migliore ambasciatore possibile dell’Italia nel mondo. E lo è non solo per aver stregato i reali inglesi, ma perché richiama nelle persone l’associazione dell’Italia ai suoi valori più nobili, quelli che, seppur oggi sempre meno evidenti, hanno reso il bel Paese una realtà ammirata, e spesso invidiata, in tutto il mondo. Valori quali l’umiltà, il talento, lo spirito di sacrificio, la ricerca dell’eccellenza caratterizzano da decenni il nostro tessuto produttivo migliore (e sono stati alla base del “miracolo italiano”) proprio allo stesso modo in cui caratterizzano questo fuoriclasse dello sport.
Sinner richiama un’immagine dell’Italia al contempo moderna, perché giovane, fresca e dinamica, e tradizionale, perché fedele ai valori suddetti. Sinner, cioè, è il simbolo di un’Italia giovane, silenziosa e laboriosa, capace di competere con il mondo intero puntando su talento, sacrificio e determinazione. In definitiva, esiste un “effetto Sinner” che va ben al di là del campo di gioco e che tocca valori, comportamenti di consumo e una nuova immagine dell’Italia e del Made in Italy.