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In arrivo l’ancora di salvataggio per il Pepfar? Gli ultimi sviluppi dal Congresso Usa

Il programma Pepfar, colonna dell’impegno Usa contro l’Hiv nel mondo, potrà essere salvato dai tagli inizialmente previsti. Lo hanno confermato esponenti della Casa Bianca e senatori repubblicani, riducendo l’entità complessiva della proposta da 9,4 a 9 miliardi di dollari. Il voto finale è atteso prima della scadenza di venerdì

Il programma americano per la lotta all’Hiv/Aids, Pepfar, potrà essere risparmiato dai tagli voluti dall’amministrazione Trump. Lo hanno confermato martedì sia esponenti della Casa Bianca che senatori repubblicani, nel pieno del negoziato in corso al Senato sulla proposta di tagliare 9,4 miliardi di dollari di spesa federale. Il piano, avanzato dal presidente Donald Trump, mira a ridurre drasticamente gli stanziamenti per gli aiuti esteri e la radiodiffusione. Tuttavia, le perplessità bipartisan hanno spinto i promotori del provvedimento a escludere dal pacchetto i 400 milioni di dollari destinati al Pepfar, programma istituito nel 2003 da George W. Bush, a cui si attribuiscono 26 milioni di vite salvate.

L’OK DELLA CASA BIANCA

“C’è un emendamento sostitutivo che non include la rescissione del Pepfar e per noi va bene così”, ha detto ieri ai giornalisti Russell Vought, direttore dell’Ufficio per la gestione e il bilancio della Casa Bianca, dopo un pranzo con i senatori repubblicani, riporta Reuters. Il senatore repubblicano del Missouri Eric Schmitt, che guida lo sforzo per approvare i tagli, ha assicurato che il Pepfar non sarebbe stato toccato. Il pacchetto dovrebbe contenere anche garanzie per proteggere i programmi su salute materna, malaria, tubercolosi e nutrizione. Inoltre, dovrebbe essere specificato che gli aiuti alimentari non subiranno riduzioni. “Questo è ancora un ottimo pacchetto, 9 miliardi di dollari, sostanzialmente lo stesso. Il Senato deve fare il suo lavoro, e abbiamo apprezzato l’impegno per arrivare a un punto in cui pensano di avere i voti”, ha aggiunto Vought.

I NODI RIMASTI

Susan Collins, presidente della Commissione stanziamenti, ha detto di essere “molto soddisfatta” dell’esclusione del Pepfar, ma ha avvertito che “ci sono altre parti problematiche nel pacchetto di rescissione”, riferendosi in particolare ai tagli previsti alla radiodiffusione pubblica. “Lascia comunque un enorme vuoto che Cina e Russia riempiranno”, ha avvertito invece il leader democratico al Senato, Chuck Schumer. Secondo un report pubblicato lunedì dai Democratici della commissione Esteri del Senato, infatti, la strategia di riduzione della spesa voluta dall’amministrazione rischia di lasciare spazio alla crescente influenza diplomatica della Cina.

QUALI PROSSIMI PASSAGGI

Inizialmente, il piano prevedeva un taglio di 9,4 miliardi di dollari, ma con la salvaguardia del Pepfar la cifra scende a 9 miliardi. Il Senato ha votato martedì pomeriggio, con una serie di emendamenti conclusiva prevista per oggi. Qualora la versione finale del piano con l’emendamento “salva-Pepfar” dovesse essere approvato il testo dovrà tornare alla Camera per un ulteriore passaggio. Il voto finale è atteso prima della scadenza di venerdì.


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