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Fiducia e prossimità. Ecco come gli italiani guardano al Regno Unito

Di Gianluca Lambiase

Secondo l’ottava indagine sulla percezione del Regno Unito in Italia, dopo anni di fluttuazioni legate alla Brexit, gli italiani guardano a Londra con fiducia rinnovata e spirito di prossimità

Alla vigilia della XXXIII edizione del Convegno di Pontignano, l’istituto Swg ha presentato per conto dell’Ambasciata britannica in Italia l’ottava indagine sulla percezione del Regno Unito nel nostro Paese. I dati raccontano un trend netto: dopo anni di fluttuazioni legate alla Brexit, gli italiani guardano a Londra con fiducia rinnovata e spirito di prossimità.

I numeri di un avvicinamento

Il 91% di chi ha visitato il Regno Unito desidera tornarci, in aumento del +6% rispetto al 2024. Tra coloro che vi hanno vissuto almeno un anno, quattro su cinque giudicano positiva l’esperienza (+19%). Nove italiani su dieci manifestano il desiderio di recarsi oltremanica, e quasi la metà afferma che lo farà “sicuramente” (46%, +7%).

La propensione è ancora più marcata tra i giovani: nella fascia 18–24 anni, tre su cinque dichiarano di voler intraprendere un viaggio o un’esperienza nel Regno Unito nei prossimi mesi. Il dato si accompagna a un interesse crescente per studio e lavoro: il 99% degli under 24 ha preso in considerazione l’idea di recarsi nel Paese per turismo, l’85% per motivi professionali e l’88% per studio.

L’indagine conferma anche la dimensione personale del legame: uno su due ha amici o parenti che vivono oltremanica, e tre su quattro di loro riferiscono esperienze positive.

Soft power e affinità culturale

Londra resta percepita come una potenza culturale attrattiva. Nella classifica dei Paesi “più vicini al cuore” degli italiani, il Regno Unito occupa il quarto posto, dopo Spagna, Francia e Grecia, ma sale al terzo posto tra i giovani.

Musica, cinema, letteratura e sport sono gli elementi che alimentano la dimensione del soft power britannico, che in Italia mantiene un valore simbolico e identitario alto: dai grandi eventi sportivi come Wimbledon e Premier League alla musica e alle serie televisive, fino alla tradizione del tè, parte di un immaginario collettivo ben radicato.

La ricerca mostra come questi elementi culturali non siano solo fattori di attrazione turistica, ma veri strumenti di diplomazia informale, capaci di rafforzare il tessuto di relazioni bilaterali tra le società civili dei due Paesi.

L’effetto della Visita Reale

A catalizzare ulteriormente il sentimento positivo verso il Regno Unito è stata la Visita Reale di Re Carlo III e della Regina Camilla in Italia lo scorso aprile: tre italiani su quattro la ricordano, e per quasi il 90% ha rappresentato la conferma del buono stato delle relazioni bilaterali.

L’impatto reputazionale è stato immediato: la quota di italiani che percepiscono un avvicinamento con Londra è triplicata, dal 16% del 2024 al 48% attuale. È un dato che segnala come il ruolo della monarchia britannica continui a esercitare un’influenza simbolica rilevante, fungendo da catalizzatore di fiducia e affinità.

Oltre la Brexit: la nuova trama della cooperazione

Nove italiani su dieci ritengono importante che il Regno Unito e l’Unione Europea mantengano rapporti stretti, e quattro su cinque auspicano un legame più solido tra Italia e Regno Unito.
Le aree prioritarie di collaborazione che emergono dal sondaggio riflettono la nuova agenda geopolitica euro-atlantica: circolazione delle persone (+6%), ricerca e innovazione (+5%), istruzione (+5%), sicurezza e difesa (+8%), cultura e arte (+9%), politica estera (+7%).

Otto italiani su dieci si dichiarano favorevoli a programmi specifici per facilitare la mobilità giovanile tra i Paesi Ue e il Regno Unito, segno di un desiderio concreto di superare le barriere burocratiche post-Brexit.

Nel complesso, l’indagine Swg restituisce l’immagine di un rapporto bilaterale solido e resiliente, che ha saputo trasformare la distanza istituzionale prodotta dall’uscita del Regno Unito dall’Unione in un dialogo pragmatico, fondato su valori condivisi, cultura e prospettive comuni.

Un equilibrio rinnovato

L’immagine che emerge dall’ottava rilevazione Swg è quella di un equilibrio geopolitico ricalibrato, in cui il Regno Unito – pur fuori dall’Unione – viene riconosciuto come attore europeo imprescindibile.

L’Italia, dal canto suo, continua a figurare tra i principali interlocutori di Londra nello spazio mediterraneo e continentale, rafforzando un legame che trova nuova linfa nei giovani, nella cultura e nei valori comuni dell’area euro-atlantica.

Un dato su tutti sintetizza il quadro: nove italiani su dieci vogliono che il Regno Unito e l’Ue restino strettamente connessi.


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