Con la nuova fregata e ed il nuovo Usv presentate al Dsei Japan 2025 il Giappone punta a un salto qualitativo nella propria strategia marittima. Le due piattaforme coniugano tecnologia, modularità e visione export, incarnando la risposta nipponica alle nuove minacce nello scenario indo-pacifico
In occasione dell’edizione 2025 della fiera biennale della difesa Dsei Japan, svoltasi dal 21 al 23 maggio scorsi, il Giappone ha presentato alcune dei nuovi sistemi d’arma sviluppati dalle proprie industrie, sistemi che con molta probabilità andranno presto a rafforzare i ranghi del proprio apparato militare. Per quel che riguarda la Maritime Self-Defense Force, sono due i sistemi ad avere attirato le maggiori attenzioni, entrambi sviluppati da Mitsubishi Heavy Industries in collaborazione con l’Agenzia giapponese per l’acquisizione, la tecnologia e la logistica.
Il primo di questi due sistemi è la nuova Future Multi-mission Frigate – Anti Air Warfare (Fmf-Aaw), evoluzione potenziata della classe “Mogami” attualmente in servizio nella Maritime Self-Defense Force, della quale la Mitsubishi Heavy Industries ha esposto un modello in scala 1:100. La Fmf-Aaw, su di cui erano stati forniti alcuni dettagli già due anni fa in occasione della fiera “Indopacific 2023” svoltasi a Sidney, si distingue rispetto alla classe “Mogami” per una maggiore capacità operativa, un incremento del volume interno e un’automazione avanzata che riduce ulteriormente il fabbisogno di personale di bordo. A quanto si apprende, i primi due esemplari della Fmf-Aaw entreranno in servizio entro l’anno fiscale 2028.
La fregata presenta un dislocamento standard di circa 4.800 tonnellate e a pieno carico di circa 6.200 tonnellate, superando i valori della classe “Mogami” (rispettivamente 3.900 e 5.500 tonnellate). Con una lunghezza complessiva di circa 142 metri e una larghezza di 17 metri, la nave si avvicina per dimensioni ai cacciatorpediniere classe “Takanami”, pur mantenendo le caratteristiche stealth fondamentali della sua progenitrice.
L’elemento di maggiore rilievo è rappresentato dall’incremento delle celle Vls, passando dalle 16 nella classe “Mogami” alle ben 32 nella Fmf-Aaw. Questo ampliamento consente l’integrazione di missili di più ampio spettro, tra cui il nuovo A-Sam (Advanced Surface-to-Air Missile) per la difesa aerea e l’Asroc Type 07 per la guerra antisommergibile. La Fmf-Aaw sarà inoltre equipaggiata con la versione potenziata del missile antinave Type 12, un’arma stand-off a lungo raggio che sostituirà il 17Ssm attualmente imbarcato sulle “Mogami”.
Accanto alla Fmf-Aaw, l’altro nuovo sistema navale presentato da Mitsubishi è il nuovo uncrewed surface vehicle da combattimento multiruolo. Evoluzione diretta del dimostratore tecnologico “Whale”, questo nuovo sistema integra l’autonomia avanzata con capacità offensive modulari e collaborative.
L’Usv, lungo fino a 50 metri, è gestito dal sistema C2 proprietario CoasTitan, che consente il controllo simultaneo e coordinato di droni di superficie, aerei e subacquei. Grazie alla connessione permanente con gli altri droni di superficie della flotta, l’unità è progettata per operare secondo logiche di sciame, migliorando la situational awareness, la condivisione di informazioni sui bersagli e la resilienza contro interferenze o guasti.
Dotato di sensori Eo/Ir e radar, così come di un’Intelligenza Artificiale per il riconoscimento in tempo reale delle minacce, l’Usv della Mitsubishi è progettato per operare in ambienti contesi senza esporre equipaggi umani al rischio. La poppa riconfigurabile consente l’installazione di container modulari con armamenti variabili: da missili superficie-aria a missili d’attacco terrestre, fino a siluri e Uuv per missioni antisommergibile.
Interessante notare l’attenzione posta anche all’esportazione: il fatto che questi sistemi siano stati presentati in occasione di una fiera di materiale militare suggerisce infatti che queste tecnologie non siano destinate solamente ad un impiego dalle Maritime Self-Defense Force, ma siano anche concepiti come pilastri per l’utilizzo da parte delle forze marittime alleate nell’Indo-Pacifico.