La società trasformerà due velivoli Gulfstream G550 dell’Aeronautica militare in piattaforme avanzate di attacco elettronico, consolidandone le capacità di jamming a lungo raggio. La collaborazione con L3Harris e la sinergia con asset esistenti come l’Eurofighter Typhoon e il G550 Caew segnano un passo avanti nell’aggiornamento delle forze armate, aprendo la strada a una crescente integrazione tra guerra elettronica e cyber operations
Bae Systems ha ottenuto un contratto da 12 milioni di dollari da L3Harris per supportare la trasformazione di due velivoli Gulfstream G550 dell’Aeronautica militare in avanzate piattaforme di attacco elettronico (Electronic Attack, EA). Una mossa che proietta l’Italia tra i pochi Stati europei capaci di condurre operazioni di jamming a lungo raggio.
L’annuncio si inserisce in un quadro più ampio di evoluzione delle capacità strategiche italiane, già tracciato con l’acquisizione del G550 nella sua configurazione Caew (Conformal Airborne Early Warning) e con la crescente cooperazione industriale e operativa tra Italia e Stati Uniti nel dominio della guerra elettronica. Il programma rientra nel percorso di aggiornamento delle capacità Cema (Cyber electromagnetic activities) della Difesa italiana.
Bae Systems fornirà hardware essenziale per la modifica delle cellule: supporti, cablaggi e impianti elettrici necessari all’installazione di sofisticati sistemi di guerra elettronica. I due G550, una volta trasformati, saranno in grado di disturbare e sopprimere sistemi C2 (command and control), comunicazioni, navigazione e difese aeree nemiche, operando a distanze sicure grazie alla combinazione tra autonomia, quota operativa e ampiezza di missione della piattaforma. “Questo lavoro di modifica è un passo cruciale per offrire capacità avanzate di EA all’Aeronautica militare italiana”, ha dichiarato Cory Casalegno, direttore della divisione Coalition Electronic Attack di BAE. “Fornire capacità di jamming ad alta potenza e lungo raggio a un alleato chiave degli Stati Uniti rafforza la flotta globale degli alleati e supporta la missione della US Air Force”.
L’Italia, da tempo partner chiave in programmi come l’F-35 e promotrice di iniziative europee come il Gcap (Global combat air programme), ora colma una lacuna nel dominio dello spettro elettromagnetico, tradizionalmente dominato da Stati Uniti e Israele. Ora, le nuove piattaforme EA italiane potranno operare in sinergia con asset esistenti – dai G550 Caew agli Eurofighter Typhoon in configurazione Sead (Suppression of enemy air defenses) – generando un vero effetto moltiplicatore sul campo. Inoltre, la modularità dei sistemi Bae Systems apre alla possibilità di un’integrazione progressiva di capacità cyber, seguendo la traiettoria tracciata da programmi americani come Compass Call o EC-37B.