Con una nuova sede ad Abu Dhabi, Roboze rafforza la propria strategia di espansione globale puntando sui settori chiave dell’economia emiratina. L’azienda italiana porta la manifattura additiva al servizio di difesa, aerospazio, energia e trasporti, proponendosi come partner tecnologico e industriale in grado di sostenere la sovranità produttiva degli Emirati e di consolidare la resilienza delle supply chain locali
Il Medio Oriente sta diventando sempre più un hub strategico per l’innovazione tecnologica e la produzione industriale ad alta specializzazione, in questo contesto Roboze, azienda italiana tra i leader mondiali nella manifattura additiva, ha inaugurato una nuova sede ad Abu Dhabi. L’obiettivo è supportare direttamente dall’interno del Paese i settori strategici emiratini come aerospazio, difesa, oil & gas e trasporti. La scelta degli Emirati non è casuale, ma in linea con i piani di diversificazione e autonomia produttiva portati avanti da Abu Dhabi.
Dal radicamento locale alla visione geopolitica, la rotta del ceo Lorusso
Il ceo e fondatore Alessio Lorusso definisce questa apertura “un passo fondamentale nella strategia di espansione globale di Roboze”. Le sue parole mettono in evidenza un approccio che unisce crescita internazionale e radicamento territoriale. Quando afferma che “gli Emirati Arabi Uniti sono oggi un punto di riferimento internazionale per innovazione, energia e difesa” introduce una chiave di lettura più ampia. La sede non è solo un presidio commerciale, ma un tassello di un progetto geopolitico e tecnologico che guarda alle sfide globali di approvvigionamento e sicurezza. Lorusso sottolinea inoltre che Roboze sta “già lavorando con le più grandi aziende emiratine” e che insieme si sta procedendo alla “localizzazione della produzione di parti per le industrie strategiche del Paese”. Il messaggio è chiaro, il valore aggiunto non risiede soltanto nella tecnologia, ma nella capacità di costruire ecosistemi produttivi resilienti.
Riboni punta su relazioni e supply chain resilienti
Sulla stessa linea si colloca Giacomo Riboni, vice President of corporate development & Middle East General manager, che afferma: “La presenza diretta ad Abu Dhabi ci consente di costruire relazioni solide con aziende leader del Paese, lavorando insieme per localizzare componenti strategici e rafforzare la resilienza delle loro supply chain”. La dichiarazione va letta come conferma del ruolo di Roboze nel processo di trasformazione industriale emiratino. Non si tratta di portare un prodotto finito, ma di condividere know-how e sviluppare nuove catene di fornitura sul posto, riducendo la dipendenza dall’estero e aumentando l’agilità in un contesto geopolitico complesso.
L’espansione rafforza il ruolo di Roboze
La scelta degli Emirati si inserisce quindi in una strategia più ampia di radicamento in Medio Oriente, dove Roboze era già presente con una joint venture in Arabia Saudita. L’apertura ad Abu Dhabi consente all’azienda di posizionarsi nel cuore di una regione che punta con decisione a rafforzare la propria autonomia tecnologica. Più che un’espansione commerciale, è una mossa che consolida l’immagine di Roboze come attore globale in grado di legare innovazione, digitalizzazione e produzione sovrana.