Nel prossimo ciclo del programma Horizon l’Unione europea punta a unire ricerca civile e innovazione per la sicurezza, costruendo un ecosistema tecnologico più integrato e competitivo. Con un budget potenziato e nuove forme di partenariato pubblico-privato, Bruxelles vuole favorire il trasferimento delle conoscenze, sostenere l’industria e mantenere l’apertura internazionale della scienza europea
L’Unione europea prepara la prossima fase della ricerca scientifica con l’obiettivo preciso di rendere più stretto il legame tra innovazione, sicurezza e competitività tecnologica. Il dibattito sul futuro programma Horizon, successore dell’attuale Horizon europe, apre la strada a una maggiore integrazione tra progetti civili e applicazioni di difesa.
La logica è quella del dual use, in cui la stessa tecnologia può essere impiegata in ambito industriale, scientifico o militare. Bruxelles punta così a rafforzare la propria autonomia strategica e a consolidare la filiera europea dell’innovazione in settori chiave come intelligenza artificiale, spazio, energia e materiali avanzati.
Il prossimo ciclo di Horizon coprirà il periodo 2028-2034 con un budget stimato intorno ai 200 miliardi di euro, il doppio di quello precedente. Le nuove linee di finanziamento dovrebbero includere strumenti specifici per sostenere la ricerca applicata alla sicurezza e per facilitare la collaborazione tra università, centri di ricerca e industria. L’obiettivo è migliorare il trasferimento tecnologico e coordinare meglio le politiche civili e militari.
Il nuovo quadro prevede anche un rafforzamento dei partenariati pubblico-privati e una maggiore integrazione tra programmi nazionali e fondi europei. In pratica, i consorzi di ricerca potranno accedere a finanziamenti congiunti, combinando risorse comunitarie e statali, e semplificando le procedure di valutazione e rendicontazione dei progetti.
I programmi resteranno aperti alla partecipazione di Paesi associati come Regno Unito, Svizzera e Israele, mantenendo la vocazione internazionale del sistema europeo della ricerca. Parallelamente, Bruxelles continua a promuovere partenariati tematici, come quello dedicato alla medicina personalizzata, a conferma della volontà di bilanciare l’innovazione scientifica con lo sviluppo industriale.
La prospettiva di un Horizon più orientato alla sicurezza riflette un cambiamento strutturale dell’agenda europea. La ricerca è considerata parte integrante delle politiche di resilienza economica e di difesa comune, accanto ai programmi industriali come l’European defence fund e alle iniziative per la sovranità tecnologica.
L’integrazione delle capacità civili e militari dovrebbe permettere un uso più efficiente delle risorse e stimolare la competitività delle imprese europee in settori strategici, dall’elettronica ai sistemi spaziali.
Nei prossimi mesi la Commissione e il Parlamento definiranno i criteri operativi per l’assegnazione dei fondi, con l’obiettivo di garantire continuità ai progetti esistenti e di sostenere una ricerca europea più coordinata, interdisciplinare e orientata all’impatto economico.















