Basterà la linea dura presa dagli Stati Uniti (attraverso la dichiarazione di illegittimità diffusa dal dipartimento di Stato) a fermare le rivendicazioni di Pechino sul Mar Cinese Meridionale? Probabilmente no, perché quelle pretese territoriali sono qualcosa di più: una necessità. Che finora non si è fermata davanti a niente, e potrebbe non fermarsi nemmeno davanti alla nuova escalation di Washington.…
Emanuele Rossi
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Abu Dhabi e il sogno marziano di Mbz. Il commento di Bianco (Ecfr)
“Gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto la storia con una conquista senza precedenti nello spazio per la regione araba dato che 'Hope' è stata lanciata con successo e sta volando nello spazio“, il tweet della Mitsubishi Heavy Industries spiega l'essenziale sul lancio in orbita della sonda emiratina (“Hope” il suo nome) partita qualche ora fa dal Tanegashima Space Center, nel sud del Giappone.…
Francia, un esame di coscienza sulla Libia. Il commento di Mezran (Atlantic Council) e Fasanotti (Brookings)
In un post pubblicato questa settimana sul "New Atlanticist", il blog centrale dell'Atlantic Council, l'ex ministro per le Politiche europee francese, Nathalie Loiseau, attualmente presidente della sottocommissione Sicurezza e Difesa dell'Europarlamento, scrive un'articolata difesa del ruolo del suo Paese nel quadro degli affari internazionali, passando principalmente da Libia e Mediterraneo. In contrapposizione, come secondo il mood del momento molto spinto da Parigi, viene…
Perché il ministro degli Esteri turco era in Etiopia? Lo scontro col Cairo si allarga
Nel pomeriggio di giovedì 16 luglio è iniziata a circolare una foto che avrà fatto saltare i nervi al Cairo. Il ministro degli Esteri turco, il facinoroso Mevlüt Çavuşoğlu, era ad Addis Abeba seduto accanto all'ex presidente Mulatu Teshome Wirtu. La Turchia è il secondo più grande investitore straniero in Etiopia (dopo la Cina) e oltre 150 aziende turche sono operative nel…
Libia. Gli Usa chiedono all’Ue uno sforzo in più (contro la Russia)
L‘Europa poteva e può fare di più sulla Libia. Due giorni fa, l’assistente del segretario di Stato, David Schenker, che ha l’incarico di seguire il Vicino Oriente, ha fornito uno spaccato di ciò che gli americani pensano della crisi nel Paese nordafricano e di come gli alleati dell’Ue l’abbiano e la stiano affrontando. Schenker parlava a un virtual panel del German Marshall Fund,…
Da Twitter all’Iran, hacker e sabotatori attivissimi
Sul CorSera, l’esperto di policy tecnologiche Alec Ross, spiega un aspetto cruciale di questi anni che forse dall’opinione pubblica viene un po’ sottovalutato. Il cyberwarfare, ossia la trasformazione dell’ambiente digitale in un teatro militare, è potenzialmente devastante. Se per fare una bomba atomica servono infatti anni di studi, investimenti e formazione di ingegneri iper-qualificati, per fare un malware in grado di attaccare obiettivi anche…
Perché in Iran la leadership è spalle al muro
“Non a Gaza, non in Libano, la mia vita è in Iran”: nella serata di giovedì per le strade della Repubblica islamica, a Behbahan e Shiraz, sono tornati gli slogan con cui i manifestanti a fine 2019 contestavano la teocrazia. “Non a Gaza, non in Libano” significa che quei cittadini chiedono alla leadership di concentrarsi su di loro, sul Paese, e non…
Perché per gli Usa la Russia in Libia è di troppo
Chi si occupa del dossier libico per gli Stati Uniti fa filtrare con discrezione questo aspetto: la presenza russa in Libia “non è tollerabile”, perché è un “acceleratore di violenza” e un problema strategico “davanti alla Sicilia”. È un rafforzativo, perché la linea di Washington è già chiara e ampiamente esplicitata dalle azioni del dipartimento di Stato e Pentagono. Va notato che quando…
Incendi, esecuzioni e presa sul potere. Che succede in Iran?
L'account in farsi del dipartimento di Stato americano ha pubblicato un tweet contente la scritta: "Quarantuno anni di esecuzioni sono sufficienti!", l'hashtag "No esecuzioni" e l'immagine di una plotone che giustizia delle persone (in realtà quella foto, scattata da Jahangir Razmi, è molto famosa ed è valsa un Pulitzer: riprende l'uccisione a freddo di undici persone il 27 agosto del 1979…
Fermate la Russia nel Donbass. L'appello del vice-ambasciatore ucraino Volovnykiv
"Le forze militari russe d’occupazione nel Donbass continuano a violare quotidianamente gli Accordi di Minsk con estremo cinismo. Sparano persino sui medici ucraini muniti di croci rosse ed altri evidenti segni di riconoscimento", dice a Formiche.net il vice-ambasciatore ucraino in Italia, Dmytro Volovnykiv. Il riferimento di stretta cronaca è un fatto avvenuto in questi giorni: tre medici ucraini sono finiti sotto i colpi dei separatisti il…