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Emanuele Rossi About Emanuele Rossi

Marito, padre e figlio; umbro, spesso connesso, lettore entropico. Scrivo storie e qualche analisi su questioni del mondo. Abbastanza innamorato dell'America e di Londra, del cibo, della birra, del Milan e dei New York Knicks. Sono anche un giornalista e un geologo. Twitter: @de_f_t

Seul riparte da Lee Jae-myung. La svolta pragmatica dei progressisti sudcoreani

Seul ritrova ordine istituzionale. Le elezioni consegnano alla presidenza un leader progressista, Lee Jae-myung, su cui la popolazione ripone speranze. Ora, spiega Milani (UniBo), servirà rilanciare il Paese partendo innanzitutto dall’economia, definendo anche le relazioni con Washington e Pyongyang, Tokyo e Pechino

Progressi e nodi da sciogliere per l’accordo commerciale tra India e Ue (entro il 2025)

India e Unione europea hanno fatto significativi progressi verso un accordo di libero scambio da firmare entro fine anno, escludendo però settori sensibili come il lattiero-caseario. Restano da risolvere nodi su accesso al mercato e sul meccanismo europeo Cbam

La Ragnatela ucraina dimostra che Mosca non riesce a proteggere il proprio territorio. L’analisi di Camporini

L’attacco ucraino ai bombardieri strategici russi è stato un duro colpo, simbolico e profondo. Per il generale Camporini occorrono conferme dei dati per comprendere gli effetti reali, ma un elemento è certo: il Cremlino non è in grado di proteggere il proprio territorio

La produzione industriale potrebbe segnare gli equilibri (militari) Cina-Usa. Ecco perché

La Cina ha trasformato la sua potenza industriale in uno strumento strategico, superando gli Stati Uniti nella capacità di sostenere un conflitto prolungato. I dati del Wsj mostrano che con fabbriche automatizzate, una forza lavoro massiccia, il controllo delle materie prime e una logistica dominante, Pechino si prepara a un’era di guerre industriali dove la produzione conta quanto, o più, della tecnologia

Usa-Iran, chi lavora per l'accordo sul nucleare e chi rema contro. Parla Pedde

Un nuovo rapporto Iaea segnala attività nucleari non monitorate in Iran, sollevando timori internazionali. Secondo Nicola Pedde (Igs) sia Teheran sia Washington puntano a un accordo, ma il tempo stringe e le tensioni restano alte: “La finestra di opportunità è adesso. Serve pragmatismo da entrambe le parti, perché più si allungano i tempi, più l’accordo rischia di affondare”

Nell’agenda dell’Asean c’è spazio anche per Ue e Italia. Ecco come secondo Gabusi e Wong

La regione del Sud-est asiatico è ormai consapevole della sua importanza e si proietta verso un futuro di crescita. Wong della University of Canterbury in Nuova Zelanda e Gabusi dell’Università di Torino spiegano ruolo di Ue e Italia in queste dinamiche

Trump e Iran vicini a un accordo. Netanyahu pronto all’attacco?

Israele vede negativamente un accordo Usa-Iran. Il premier Netanyahu teme che possa compromettere la sicurezza dello Stato ebraico e della sua eredità politica. Ma Donald Trump pressa per un’intesa che possa aprire ad altre implementazioni: una linea apprezzata anche dal Golfo. Ma se Israele attacca l’Iran, tutto rischia di saltare e precipitare in un complesso conflitto regionale

Il Sud-est asiatico vuole un ruolo globale. Ecco Asean 2045

Il vertice di Kuala Lumpur rilancia l’ambizione dell’Asean come attore centrale nel nuovo ordine regionale, tra visione condivisa e pressioni esterne. I professori Li Mingjiang (Rsis) e Nicholas Farrelly (University of Tasmania), protagonisti di un prossimo evento alla John Cabot, analizzano i limiti strutturali dell’Asean e le sue opzioni strategiche in un contesto multipolare. La Dichiarazione “Asean 2045” segna un passaggio chiave verso maggiore coesione, resilienza e centralità diplomatica

Armi cinesi, funzionari russi. Haftar mostra i mezzi per prendersi la Libia

Di Emanuele Rossi e Massimiliano Boccolini

Festeggiando l’undicesimo anniversario dell’operazione con cui si è creato un ruolo in Libia, Khalifa Haftar ospita il viceministro russo che si è occupato di dare ordine e disciplina all’ex Wagner (ora Afrika Corps) e mostra droni cinesi tra le linee della milizia anti-occidentale che comanda

Gaza, dall’Italia sostegno alla ricostruzione e a due Stati (senza Hamas)

Dal Gruppo di Madrid all’informativa di Tajani: si consolida la postura italiana tra fermezza umanitaria e continuità diplomatica. Hamas fuori dalla soluzione a due Stati, ma Netanyahu accetti un decondlicting e l’avvio di un percorso politico-diplomatico

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