Il Cairo ha organizzato una conferenza di alto livello per condividere con i principali attori del Mediterraneo allargato la gestione della situazione a Gaza. C’è il tema umanitario, c’è il rischio sicurezza (migranti e terrorismo), c’è la preoccupazione perché la diplomazia non potrebbe bastare. Al Sisi porta l’Egitto al centro della scena
Emanuele Rossi
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Chi attacca Israele vuole colpire anche l'Occidente?
Le forze della destabilizzazione sono al lavoro attorno a Israele. Se da una parte le milizie sciite filo-iraniane attaccano le basi occidentali in tutto il Medio Oriente, dall’altra si spinge (anche via Cina) l’infowar. Scontri e manifestazioni rischiano di diventare anti-Occidente, non solo anti-Israele
Cina e Russia sono allineate, ma Mosca è junior partner. Conversazione con Radchenko
Il professore alla Sais della Johns Hopkins ragiona con Formiche.net sul valore (presente, passato, futuro) delle relazioni sino-russe. Putin è stato protagonista al Bri Forum, dove ha parlato con Xi anche di Medio Oriente. Ma la Russia è uno junior partner della Cina, e la guerra in Ucraina ne è testimonianza
Biden al gabinetto di guerra israeliano. E la diplomazia continua
Il viaggio di Biden in Israele è stato offuscato dalla tragedia all’ospedale al Ahli, che ha innescato proteste pregiudiziali contro Israele e impedito parte degli incontri del presidente americano
Più ambiguità che guerra. L’Iran guarda la crisi in Israele
Secondo Bassiri Tabrizi, Teheran non sembra voler essere coinvolto direttamente nel conflitto. L’Iran intende approcciare la crisi con pragmatismo, oppure prevarrà la linea ideologizzata delle fazioni più reazionaria?
Biden verso Israele per salvare la crisi
Gli Stati Uniti sentono il dovere e l’interesse di evitare la catastrofe (umanitaria, militare e geopolitica) in Medio Oriente. Mentre i vari attori globali traccheggiano, Biden organizza il viaggio nella regione per salvare la crisi
Frenesia diplomatica (e deterrenza militare) per salvare il nuovo Medio Oriente
Le tensioni in corso nel Medio Oriente potrebbero complicare la costruzione di una regione “nuova”, dove le normalizzazioni proseguono e lo sviluppo aumenta. Molto dipende adesso dalla gestione della crisi e da come Israele sceglierà di rispondere al brutale attacco subito. A questo si lega la frenesia diplomatica, abbinata alla deterrenza contro chi potrebbe sperare in ulteriori destabilizzazioni
Israele-Hamas. Contatti tra Usa e Cina per evitare l’escalation
I capi delle diplomazie, Antony Blinken e Wang Yi, si sono parlati per scongiurare la deriva verso un conflitto regionale su vasta scala. Come al solito, dietro alle differenze nei resoconti della conversazione si celano disegni e interessi
La Cina prova a frenare l’India. E viceversa
New Delhi e Pechino hanno in mente piani per il contenimento reciproco. L’India percepisce la necessità di rafforzare la flotta per difendere l’oceano da cui è accerchiata; la Cina spinge una narrazione per togliere attenzione dal Subcontinente
Riad-Gerusalemme. La pausa per la normalizzazione è solo tattica
L’Arabia Saudita ha congelato momentaneamente i negoziati con Israele. L’attacco di Hamas e la reazione contro Gaza sono fattori dirompenti, mentre l’intento della prima potenza del mondo arabo è la formalizzazione di uno status quo assodato passo dopo passo