Cecilia Sala deve essere riportata a casa, ma non sarà facile non scendere a compromessi. L’Iran è governato da un regime saguinario, contro il quale però l’opinione pubblica è spesso tiepida perché è un nemico giurato dell’Occidente. Il governo sta facendo la sua parte. Colloquio con l’analista e docente della Cattolica, Vittorio Emanuele Parsi
Federico Di Bisceglie
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Premierato e giustizia, le prove del governo per l'anno prossimo. Parla Massidda
La premier Meloni dovrà scommettere sul premierato, evitando di fare la fine di Renzi e non personalizzando troppo il quesito. Per lei e l’intero esecutivo sarà una prova generale in termini di tenuta e di consenso. Sulla giustizia sarà più semplice ottenere il risultato. L’Ue si giocherà molto nel rapporto con gli Usa. E Schlein non riuscirà a dare stabilità al campo largo. Intervista al politologo dell’Università della Tuscia, Luca Massidda
Nel 2025 serve un patto per l'Italia sulle riforme. Parla Pombeni
Il 2025 sarà un anno caratterizzato dalle grandi sfide che si snodano fuori dai confini nazionali. Meloni è concentrata sulla politica estera, ma serve consapevolezza del nostro ruolo. Sulle riforme serve condivisione, affinché possano raccogliere il consenso più ampio possibile. E al campo largo occorre una rivoluzione culturale. Conversazione con il politologo di UniBo, Paolo Pombeni
Il governo Bayrou parte in salita. I veti di Mélenchon e Le Pen
È il quarto esecutivo che nasce nel corso dell’anno e – certamente – dopo l’esperienza fallimentare di Barnier – anche quello guidato da Bayrou non sorge propriamente con i migliori auspici. Si rincorrono, infatti, le polemiche a poche ore dall’insediamento. Spuntano vecchie glorie come Borne e Valls, ma sia Mélenchon che il Rassemblement National di Bardella e Le Pen minano i presupposti per un governo duraturo
I pilastri (saltati) del modello tedesco. Come uscire dalla crisi secondo Fabbrini
Merz è molto meno “dipendente” da Putin rispetto a quanto non lo fosse lo stesso Scholz. Ed è per questo che probabilmente una coalizione formata da Cdu e Verdi potrebbe essere salutare, rafforzando il baricentro europeo. La crisi tedesca è strutturale: i tre pilastri del modello economico-politico sono saltati. E in Francia la situazione è tesa. Conversazione con il politologo Sergio Fabbrini
Il vertice in Lapponia rafforza il ruolo dell'Italia in Ue. Parla Calovini
Meloni partecipa al vertice in Lapponia assieme ai capi di governo di Svezia, Finlandia e Grecia e rafforza il ruolo dell’Italia sul piano internazionale. Migrazione e sicurezza rappresentano due priorità dell’agenda politica europea e l’approccio pragmatico del premier aiuta il nostro Paese a consolidarsi come interlocutore fondamentale. Colloquio con Giangiacomo Calovini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Esteri
Al Paese serve un leader capace di fare sintesi. La versione di Parisi
La costruzione di una coalizione a tempo indeterminato unificata da un leader super partes attorno a un progetto di medio termine è l’unica esperienza alla quale si può ancora fare riferimento. Il sistema elettorale attuale non favorisce formazioni centriste, ma nulla è impossibile. Il Pd? Faccia sintesi delle sensibilità. Colloquio con Arturo Parisi, docente di Sociologia politica all’Università di Bologna e per quasi trent’anni alla guida dell’Istituto Cattaneo
Difesa comune e riforma dei trattati. Cosa serve all'Ue secondo De Meo (Ppe)
Le ultime parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky aprono, una volta in più, uno squarcio sull’esigenza di ragionare – dalla prospettiva dell’Unione europea – in modo “serio e non più derogabile” di Difesa comune. La politica estera dipenderà dalla capacità che avrà l’Ue di parlare a una voce, evitando le frammentazioni che l’hanno caratterizzata negli ultimi anni e modificando i trattati. Colloquio con il presidente delegazione Ue all’assemblea parlamentare della Nato e componente della Commissione Difesa
Scholz paga (anche) le scelte sbagliate di Merkel. Parla Villafranca
Caduto il governo guidato da Olaf Scholz, la Germania si trova in una situazione molto complessa e la prospettiva è quella di un governo – composito – e probabilmente con anime politiche difficilmente compatibili. Il cancelliere uscente paga anche scelte sbagliate fatte da Merkel, in particolare sull’eccessiva dipendenza da Putin per le forniture di gas. Colloquio con il vicepresidente della ricerca di Ispi, Antonio Villafranca
Ad Atreju una Meloni “di lotta”. Il Pd? Più sindaci e meno establishment. Parla Sorice
Per Giorgia Meloni essere “di lotta e di governo” continua a garantirle un ottimo appeal sull’elettorato. Mentre il Pd “deve consolidare la leadership della segretaria e lavorare con gli amministratori”. Intervista di Formiche.net al sociologo e docente de La Sapienza, Michele Sorice