La linea sulla Difesa è quella della “cautela” considerando “la complessità dello scenario geopolitico” nella duplice convinzione però che “il rapporto con gli Stati Uniti è imprescindibile” così come la costruzione “dell’esercito europeo”. Resta prioritario arrivare al 2% del Pil e occhi puntati sul Mediterraneo. Conversazione con il deputato di Fratelli d’Italia, Mauro Malaguti, componente della Commissione Difesa
Federico Di Bisceglie
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Il pressing della Lega per Giorgia, i riformisti per Elly. Tutte le contraddizioni lette da Panarari
Domani la premier terrà le comunicazione al Senato in vista del Consiglio Ue. I temi sul piatto, sono dirimenti: dalla guerra in Ucraina, le spese per la Difesa e il ruolo dell’Italia nel rapporto con gli Usa. Le pressioni della Lega restano forti. Il Pd prepara un documento per blindare la segretaria dopo il voto al Parlamento europeo. E i 5 Stelle sulla Difesa si allineano al Carroccio. Tutte le contraddizioni della politica lette dal politologo Massimiliano Panarari
Gladio e mio padre, quella chiamata di Cossiga la notte di Natale. Il racconto di Follini
Notte di Natale, in casa Follini squilla il telefono: è l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga. In quella conversazione viene svelato al futuro vicepresidente del Consiglio, che suo padre sarebbe stato uno dei capi dell’operazione Gladio. Da questa conversazione prende le mosse Beneficio d’Inventario (Neri Pozza) un’originale ricognizione su quegli anni industriosi e irripetibili, tra potere e politica. Colloquio con l’autore
Tutte le contraddizioni della piazza per l'Europa secondo Pregliasco
Quella di domani rischia di trasformasi in una piazza delle contraddizioni, più che un luogo in cui ribadire la direzione che deve intraprendere la politica europea. Non viene chiarita quale linea, dalla prospettiva degli organizzatori e dei partecipanti, debba avere l’Unione europea su un tema così delicato come la Difesa. La spaccatura del Pd? Un segnale a Schlein
Sugli F-35 la politica colga la portata della sfida. Parla Pinotti
Il voto del Parlamento europeo è “un primo passo” per la costruzione della Difesa europea e sicuramente una “reazione importante da parte dell’Europa” in un tornante della storia complesso. A stretto giro di posta, il Parlamento italiano sarà chiamato a esprimersi sull’acquisto di altri caccia F35. E l’auspicio è che “la politica sappia cogliere, anche su questo dossier, la portata della sfida”. Il Pd? Perplessa sulla linea Schlein. Colloquio con la già ministra della Difesa, Roberta Pinotti
Con l'Italia divisa sulla Difesa Putin si sfrega le mani. Parla Petruccioli
Con questo voto l’Italia si dimostra l’anello debole in Europa. Le divisioni, tanto in maggioranza quanto tra le file dell’opposizione, restituiscono l’immagine di un Paese poco affidabile sul dossier principale, che condizionerà la vita geopolitica europea e mondiale. E al Pd serve un congresso in fretta. Colloquio con l’ex politico e presidente Rai, Claudio Petruccioli
Sulla Difesa europea il Pd è isolato. I riformisti si facciano sentire. Parla Parisi
Quella della segretaria del Pd Elly Schlein sulla difesa europea è una posizione “in contrasto con la linea di condotta prevalente non solo nella sinistra democratica ma in Europa”. I riformisti “traducano la loro voce in un voto conseguente e palese senza paura di apparire minoranza”. E i rapporti con gli Usa? Sono un patrimonio nonostante Trump. Intervista ad Arturo Parisi
La lobby muscolare di Musk (e Stroppa) non funziona in Italia. Velardi spiega perché
Il patron di Tesla è interessato a incontrare il Capo dello Stato Sergio Mattarella per salvaguardare l’accordo su Starlink. Nel frattempo il braccio destro italiano dell’imprenditore, Stroppa, pubblica post contro Fratelli d’Italia e giornalisti italiani. La tattica per fare attività di lobbying, in questo modo, rischia di diventare controproducente. Conversazione con il direttore de il Riformista, Claudio Velardi
Lo scudo nucleare di Macron è aleatorio. Parla Villa (Ispi)
La proposta di estendere lo scudo nucleare da parte del presidente francese è politicamente efficace ma poco realizzabile all’atto pratico. Il ReArm Europe autorizza ad aumentare il debito degli Stati nazionali, ma per l’Italia l’agibilità fiscale potrebbe essere ridotta. La saldatura tra Merz e Macron è molto forte. Colloquio con l’analista senior di Ispi, Matteo Villa
Riscrivere Maastricht e rafforzare la Nato. Il ReArm Europe secondo Sapelli
Il piano ReArm Europe annunciato da von der Leyen è positivo, ma per attuarlo occorrono per lo meno due presupposti: la riscrittura del Trattato di Maastricht e una variazione della Costituzione tedesca che ne permetta il riarmo. L’obiettivo nel lungo termine deve essere quello della costruzione di un esercito europeo all’avanguardia. Se serve, va fatto debito buono. E l’Italia può avere un ruolo centrale. Conversazione con l’economista Giulio Sapelli