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Cina? L’Italia non si illuda, piuttosto… Parla il prof. Sapelli

Secondo l’economista, il governo “deve assolutamente recedere” dal memorandum sulla Via della Seta e “riallinearsi agli altri Paesi europei”. Xi mediatore sull’Ucraina? “Vuole solo compensare il crollo verticale di consenso interno”. E sulla Conferenza di Monaco: “Bisognava invitare anche i russi per intavolare trattative di negoziato”

Meloni, la leadership europea e i rapporti col Ppe. Parla Quagliariello

Giorgia Meloni tiene molto a non rinunciare alla sua identità e a rivendicare la sua provenienza. “Nella vicenda dell’Ucraina, dunque, a me pare abbia ritagliato e attualizzato l’atlantismo della sua parte, sterilizzandone l’antiamericanismo”. Il presidente della fondazione Magna Carta, già senatore e ministro, parla dell’ipotesi di alleanza tra conservatori e popolari alle Europee 2024 (e delle diverse anime del Ppe guidato da Weber)

La linea degasperiana che Meloni deve avere in Ue. Parla Follini

L’esponente dell’Udc: “Mi pare che il posizionamento di Meloni pro Kiev sia più che chiaro e difeso con fermezza. Bene fa il premier, molto meno gli alleati Salvini e Berlusconi. Il momento storico richiede un grande allineamento alle direttrici atlantiche e la saggezza politica imporrebbe di litigare il meno possibile con i partner europei”

Autonomia strategica, frammentazione europea e l'eredità di Ciampi

Il presidente emerito della Corte Costituzionale in apertura del ciclo formativo organizzato da Spes: “Cè un bisogno essenziale di integrarci con i Paesi del Mediterraneo e del Nord Africa. Sia per quanto riguarda l’approvvigionamento delle materie prime, sia per quanto attiene alle dinamiche più generali del mercato”.

La sfida del Mediterraneo e la popolarità europea. Le pagelle di Dini sul governo

L’ex primo ministro: “Meloni si sta ritagliando un ruolo importante in Europa,  non a caso viene considerata la donna più influente del Vecchio Continente. Questo governo non ha un’alternativa in questa legislatura. Anche perché non esiste un’opposizione in grado di governare”

La difesa del (buon) nazionalismo, che è diverso dal sovranismo. Parla Campi

Il politologo: “Giorgia Meloni ha avuto successo (e continua ad averlo) per molte ragioni. Non ultimo perché si è credibilmente intestata un patriottismo che gli altri attori politici continuano a rifiutare considerandolo anacronistico o incompatibile con l’europeismo che è un po’ diventata la religione ufficiale del nostro tempo. Un grave errore di giudizio, politico e storico, che ha dato a Meloni un grande vantaggio competitivo”

L'ombra del conflitto, la transizione e le crisi politiche. La mappa dei rischi di Sace

“I rischi del credito, politici e climatici dialogano tra loro e vanno letti in maniera integrata, ma emerge con forza il messaggio che sostenibilità e transizione sono priorità imprescindibili su cui investire per sviluppare resilienza e costruire vie di crescita futura per le aziende e per il nostro Paese”, ha commentato l’amministratore delegato, Alessandra Ricci

Lo smacco su Zelensky e i messaggi di Mattarella al governo. Dago su Sanremo

Secondo il fondatore e direttore di Dagospia, Roberto D’Agostino, l’assenza del premier ucraino è una brutta immagine agli occhi degli alleati internazionali di Meloni, che ha voluto dare una forte identità filo-atlantica al suo governo. E Mattarella avrebbe fatto capire, attraverso Benigni, di non aver gradito i passaggi del governo su presidenzialismo e autonomia differenziata

La linfa di Tatarella nella destra di oggi. Il tributo di Buttafuoco

Di Pietrangelo Buttafuoco

Lo scrittore e saggista fu testimone di quegli anni, e considera Tatarella il vero padre nobile del conservatorismo italiano: aveva capito l’esistenza di un blocco elettorale omogeneo, duraturo e costante che si identifica nella diffidenza verso la sinistra. Ed è su questo che costruì il suo progetto politico. Ci riuscì grazie a Silvio Berlusconi, ma la sua volontà era quella di coinvolgere tutti, dagli alleati all’opposizione

Green recovery plan e fondo Made in Italy. Come aiutare le Pmi secondo Granelli

Di Federico Di Bisceglie e Gianluca Zapponini

Il presidente di Confartigianato: “Le nostre priorità sono la riduzione del peso delle tasse, lo sfoltimento degli adempimenti burocratici, politiche attive del lavoro per favorire l’occupazione, in particolare dei giovani, potenziando la formazione tecnica e professionale, facilità di accesso al credito e incentivi semplici e stabili per favorire la transizione green e digitale”

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