A margine del G20 di fine ottobre il delicato incontro: tra Washington e Ankara in ballo molteplici dossier, come Afghanistan, Iraq, Libia, che impatteranno non solo sui destini dei due Paesi ma su due quadranti strategici come quello euromediterraneo e quello asiatico. Il ruolo di Draghi e le incognite di Erdogan
Francesco De Palo
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Valorizzare i medici e riformare il sistema. La mappa post covid tracciata da Costantino (Aris)
Il capo delegazione di Aris associazione datoriale di categoria delle strutture sanitarie religiose: “Il Pnrr? Le strutture sanitarie private sono disperatamente alla ricerca di personale e che, pertanto, la soluzione dell’attuale carenza dovrà necessariamente passare per una riforma del sistema formativo”
E se nascesse il partito della governabilità illuminata? L'auspicio di Galli
Il politologo: “In caso di nuove elezioni ci potrebbe essere un rassemblement che va da Forza Italia a Calenda passando per Renzi e Giorgetti, che garantisca stabilità anche in caso di un Draghi bis”
Il petrolio s'impenna e l'Europa è senza gas. La tempesta perfetta spiegata da Saglia
Gli scenari energetici secondo il componente del Collegio di Arera, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente: “La domanda asiatica cresce, la pandemia non finisce, l’Europa è un vaso di coccio e un grande consumatore netto. Il Tap? Una felice intuizione, se da sud arriverà più gas allora il prezzo avrà una competizione e l’Italia potrà essere un hub energetico”
Francia e Grecia, accordo militare in chiave energetica. E Ankara...
Atene spende 5 miliardi per 3 fregate Belh@rra e 3 corvette: la firma avrebbe anche il “via libera” di Washington, per stemperare la rabbia di Macron per l’accordo Aukus. Si salda l’asse euroatlantico nel Mediterraneo orientale
Petrolio alle stelle, cronaca di una morte annunciata. Parla Clò
L’economista ed ex ministro dell’Industria: “In Italia lo spettro dell’inflazione. Nel medio periodo andrà anche peggio. L’Europa in questo momento si trova a sperare che nei prossimi mesi ci sia un clima mite e che si assista ad una buona ventosità. Sta fallendo un’intera visione prospettica”
In Germania il banco ha vinto tutto. Politi sul dopo-Merkel
Il direttore della Nato Defense College Foundation: dovevano essere le elezioni contro l’establishment, ma l’establishment è il vero vincitore. La Cdu non ne esce malissimo, nonostante i danni di Laschet
Tedeschi persi davanti alle sfide globali. Piller (Faz) legge il voto di oggi
Intervista al corrispondente da Roma della Faz: “I tedeschi sono viziati da tanta crescita nell’era Merkel, adesso sembrano persi davanti alle nuove sfide europee e globali. Laschet ha fatto una campagna troppo di basso profilo, Soeder è in agguato. Scholz rischia di non avere sostegno dal suo partito. Baerbock potrebbe scegliere come comporre la coalizione”
Il dopo Merkel con vista Ankara. Perché Erdogan non può stare tranquillo
Se vincesse un cancelliere socialdemocratico avrebbe lo stesso atteggiamento verso la Turchia su libertà di stampa, geopolitica e diritti? A quel punto gli equilibri nel Mediterraneo orientale, dove Francia e Usa giocano la carta del gas, potrebbero cambiare
La sanità non è un costo, ma un valore prodotto. Parla Quici (Cimo)
Conversazione con il presidente del sindacato medici ospedalieri: “Professioni è la parola che manca al Pnrr: giusto spendere per nuove infrastrutture, un peccato non provvedere alle necessarie assunzioni. C’è poi quel fenomeno che definisco da Covid-show, fatto da gente che ha fatto fortuna parlando di virus senza essere mai stata in un reparto: una provocazione oggettiva”