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Francesco De Palo About Francesco De Palo

Giornalista professionista, analista, ghostwriter. Barese, laureato in giurisprudenza, il mio primo articolo è apparso nel 2000 su un quotidiano locale dove ho fatto la gavetta alla vecchia maniera. Scrivo per varie testate italiane di politica estera, Mediterraneo e temi connessi alla geopolitica. Sono corrispondente da Roma per il giornale greco Zougla e direttore responsabile di Mondogreco.eu. Ho pubblicato due libri: “Onde-diario di un immigrato” nel 2011 e “Greco-eroe d’Europa” nel 2014. www.fdpmedia.org

Sicurezza vs commercio, come immaginare il futuro geopolitico nella sfida con la Cina

La sicurezza ha ormai preso il posto del mercantilismo nelle priorità dei governi europei. Il caso del porto di Amburgo, con le conseguenze geopolitiche che si porta dietro, non può essere affrontato con i criteri che sono stati validi fino alla pandemia e all’invasione russa dell’Ucraina

I due vice e le nuove regole del premier (anche per le riforme)

Antonio Tajani e Matteo Salvini in questo nuovo esecutivo non sono controllori di un premier terzo (come Conte), ma collaboratori di un premier che decide

Dalla democrazia decadente alla democrazia decidente. Ci riuscirà?

“L’Italia? La nave più bella del mondo, anche se ammaccata. Ricuciremo le vele strappate”. Il semipresidenzialismo? “Non rinunceremo a riformare il Paese di fronte ad opposizioni pregiudiziali”. Il melonipensiero nel discorso alla Camera. Con il commento di Chiara Braga (Pd): “la maggiore criticità è pensare la transizione ecologica come qualcosa da frenare”

Una maggioranza a tre velocità. Riuscirà Meloni a guidare l'auto dell'Italia?

Il premier spinge sull’acceleratore, Salvini sul pedale del freno, Berlusconi guarda malinconico e a volte rabbioso il retrovisore. Riuscirà la presidente del Consiglio a trascinare tutta l’auto, nonostante i due riottosi compagni di viaggio scommettano forse sul deragliamento?

Chi deve preoccuparsi per il test missilistico turco nel Mar Nero

Il missile copre la distanza con altri paesi vicini alla Turchia, come Grecia, Armenia, Iraq, Siria, Libano e Israele, fino a Cipro e Bulgaria. Anche per questa ragione, ma non solo, gli occhi dell’intelligence di diversi paesi che si affacciano sul Mediterraneo sono puntati decisamente su Ankara

Mare, porti e geopolitica. Programmi e obiettivi dei dicasteri chiave

Salvini o Musumeci? Visto che le deleghe (che riguardano anche la sicurezza sottomarina) verranno meglio definite non prima di una quarantina di giorni, c’è tutto il tempo per gestire al meglio una divisione di compiti che, vista la peculiarità dell’argomento, non è una questione di poltrone ma di policies

È la pace il nostro interesse nazionale. Macron a Sant'Egidio spiegato da Giro

“Il paradosso attuale è che le religioni si sono avvicinate più di quanto si siano avvicinate le nazioni”. Parla il responsabile delle relazioni internazionali e diplomatiche della Comunità di Sant’Egidio e già viceministro degli Esteri

Macron-Meloni e il nuovo rapporto con la Francia. Gli scenari di Gressani

“Siamo in un contesto europeo particolare. Nei giorni scorsi l’Eliseo ha esposto in modo molto chiaro la sua inquietudine rispetto alla fragilità della relazione tra la Francia e la Germania, con il rinvio del summit. Scholz sta attraversando una tempesta perfetta. La Francia può essere interessata a cercare, su alcuni dossier, un sostegno da Roma”. Intervista al direttore del Groupe d’études géopolitiques (Geg) dell’Ecole Normale Supérieure e del Grand Continent

Amburgo-Pireo-Italia. Tutti i rischi della (ulteriore) penetrazione cinese nei porti

Con la zampata in Germania e il suo non più soft power, Cosco si candida a raddoppiare l’influenza mediterranea già stabilita in Grecia puntando all’hub containers e anche allo stivale, dove mescola infrastrutture ed energia. Un esempio è il parco offshore inaugurato lo scorso aprile a Taranto, realizzato congiuntamente dalle aziende cinesi ed europee, il primo nel Mediterraneo

Troppi ministri senatori? Così il governo eviterà trappole sui voti chiave

Nel nuovo governo ci sono ben 9 senatori, ai quali vanno aggiunti Ignazio La Russa e Berlusconi tra quelli su cui non si potrà contare nei lavori quotidiani. Ma Meloni ha scelto due figure che conoscono bene le dinamiche d’Aula, cioè lo stesso presidente e Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, per evitare incidenti e numeri ballerini. Al Senato la prima indiziata per diventare capogruppo è Isabella Rauti. Ma occhio alla tattica di Renzi, Casini e Franceschini…

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