Mélenchon non sarà premier e Macron ce la farà per un pelo. Il 53% dei francesi ha bocciato la classe politica, scegliendo di restare a casa in attesa del secondo turno di domenica prossima
Gennaro Malgieri
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Francia alle urne. Macron reggerà l'urto? Il commento di Malgieri
Per il Presidente, per il suo governo, vincere questa prova è fondamentale allo scopo di poter governare con una certa tranquillità e fronteggiare le crisi di legalità che già si paventano, un po’ come accadde con i gilets jaunes che segnarono la prima parte del mandato macroniano con scombussolamenti nell’esecutivo e caduta nei sondaggi di opinione. L’analisi di Gennaro Malgieri
Dov’è finita la bellezza dopo la sparizione del sacro?
Il contesto generale nel quale viviamo è connotato da una nauseante bruttezza, figlia della follia libertaria che ha sacrificato regole ed armonie davanti all’illusione di uno scellerato abominio chiamato razionalismo. Serve un ritorno alla classicità? La riflessione di Gennaro Malgieri
Riscoprendo il sindacalismo rivoluzionario, emerge Filippo Corridoni
Fu il più efficace interprete di una spietata critica fattuale, non solo teorica, alla borghesia e in particolare ai sedicenti socialisti che imborghesitisi a loro volta si dimostrarono i peggiori e più implacabili nemici del proletariato. Gennaro Malgieri ricorda la figura del sindacalista rivoluzionario a cui è stato dedicato il volume “Filippo Corridoni. La vita e le idee dell’arcangelo sindacalista” (Passaggio al Bosco) di Vincenzo d’Orio e Luca Lezzi
La cambiale di Macron a Mélenchon per una Francia divisa. Scrive Malgieri
Il primo ministro potrà, ma è improbabile, essere un uomo di En Marche!, come, più realisticamente, il potere gestionale potrebbe finire nelle mani di qualcuno non inviso a Jean-Luc Mélenchon, il vero artefice della vittoria di Macron che con più d’un terzo dei suoi voti ne ha decretato la vittoria. Il commento di Gennaro Malgieri
Cosa rivela il confronto Le Pen-Macron. La versione di Malgieri
Il dibattito conclusivo della campagna elettorale ha dimostrato che nessuno dei competitori ha la statura dei vecchi presidenti. Come ha scritto Le Figaro, se è vero che ogni campo ha trovato le sue ragioni, è pur vero che Macron e Le Pen hanno dato l’impressione che la “loro” Francia manca di visione politica e quindi è incapace di recitare un ruolo da protagonista sullo scenario europeo
La sinistra francese ha perso e non ha capito perché. L'opinione di Malgieri
Come venti anni fa, la sinistra francese ha perso e non riesce a riconoscere le vere ragioni della sconfitta. Ieri come oggi, preferisce appoggiare chi sarebbe il suo nemico di classe, per timore della vittoria della destra
La Quinta Repubblica è tramontata, Macron non costruirà la sesta
Con il voto di ieri si può dire che la Quinta Repubblica non esiste più. I suoi pilastri, neo-gollisti e socialisti, sono miseramente crollati. Tra cinque anni Macron darà l’addio alle armi. Qualcosa farà. Di lui resterà l’ombra di uno Jupiter che non ha compreso la Francia, ma l’avrà malamente governata. Anche la democrazia genera sovrani. Spesso tuttavia si sbaglia. L’analisi di Gennaro Malgieri
In Francia l'indecisione è sovrana. Macron e Le Pen a un soffio
Il Presidente uscente parte accompagnato dal 26% dei sondaggi, una cifra che suona già come una sconfitta a prescindere dall’esito finale. La sua rivale, Marine Le Pen è data al 25%. Un solo punto li separa. E sarà ben difficile che Emmanuel Macron possa recuperare in poche ore ciò che ha perduto in cinque anni. La lettura di Gennaro Malgieri
In Francia l’unione delle destre non è più un’utopia. Scrive Malgieri
Nella corsa per l’Eliseo, Eric Zemmour, dato al quarto posto, poco più su della centrista neogollista Valérie Pecresse, ha lanciato l’idea, che in molti tra gli elettori della destra sostenevano da tempo, di unire le sue forze a quelle di Marine Le Pen e provare a dare scacco matto al presidente uscente, Emmanuel Macron
















