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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Gas, carbone e realismo. La ricetta di Tabarelli per uscire dalla crisi energetica

Le proposte per abbassare i costi dell’elettricità uscite dall’assemblea degli industriali sono solo in parte risolutive. Se si vuole invertire la rotta bisogna agire sulla struttura del mercato, più che sui meccanismi. E dunque, più gas e recupero del carbone. Nell’attesa del nucleare. Colloquio con Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia

Gazprom è risorta, anzi no. Il trucco che smaschera Putin

Il colosso energetico russo, simbolo della potenza di Mosca, ha ricominciato a macinare ricavi. Ma solo per via di una spregiudicata politica di investimento che si sta traducendo in nuovo debito. E i conti non tornano. Ecco come se ne sono accorti gli esperti del Carnegie

Byd sotto la lente di Pechino. Il caso delle auto usate

Forse innervosito dalla decisione del costruttore di ribassare i prezzi dei veicoli, sparigliando la concorrenza interna, il governo ha deciso di accendere un faro sul fenomeno delle auto usate per gonfiare le immatricolazioni e accedere ai sussidi

A Europa e Italia serve un piano (industriale). L'appello di Confindustria

L’assemblea degli industriali a Bologna sancisce la ritrovata unità delle imprese italiane dinnanzi alle grandi crisi globali. Ora è tempo di nuove intese a prova di shock. Sull’auto l’Europa ha le sue colpe, ma è stata brava ad evitare la collisione con Washington sui dazi. Il nucleare è necessario e sulle bollette serve sganciare il prezzo della luce da quello del gas, oltre ad azzerare gli oneri di sistema. Il messaggio alla Bce e le lodi per Mattarella

Una partita, tre scenari. I dazi tra Usa e Ue secondo Goldman Sachs

La banca d’affari americana prevede tre possibili esiti, in vista della scadenza della moratoria sulla stretta tariffaria. Ma solo uno sarebbe il jackpot per l’Europa

Moody's, buona la terza. Il governo incassa un'altra medaglia sul rating

Nel rivendicare la terza promozione di primavera, dopo Standard&Poor’s e Fitch, il governo fa ancora sua la filosofia di tutte le manovre fin qui messe a terra: serietà, pragmatismo e zero colpi di testa. Una strategia che, almeno per il momento, sembra pagare

Così L'Europa può condurre gli Usa alla ragione. La versione di Quintieri

Tanto Washington quanto Bruxelles vogliono sedersi intorno a un tavolo. L’Europa è oggi il più grande mercato unico al mondo, un valore immenso di cui sono consci anche gli stessi Stati Uniti. Ed è per questo che un accordo conviene anche a loro. D’altronde, noi Europa, siamo sempre in tempo a trovare altri sbocchi commerciali. Intervista all’ex presidente di Sace, oggi al vertice dell’Istituto per il Credito sportivo

Il vero problema degli Usa non è l'Ue. Fortis spiega perché sui dazi ci sono i margini per trattare

“Continuo a credere che il vero problema degli Usa non sia l’Europa, ma il Messico, la Cina, il Canada, che rappresentano l’origine dello squilibrio commerciale americano, che Trump vuole livellare. Premesso questo, la strada per un accordo rimane quella maestra. E sì, un’intesa che ricalchi quanto visto con il Regno Unito”. Intervista a Marco Fortis, vicepresidente e direttore della Fondazione Edison

Banche e prezzi, l'economia russa frana. Una spinta ai negoziati?

Tra rublo in costante caduta libera, tassi stratosferici e i vertici dei due maggiori istituti che ammettono lo tsunami di prestiti in sofferenza, finanza ed economia reale sono a un passo dal cedimento strutturale. Per Mosca potrebbe essere una spinta alla trattativa?

Gli Usa fanno asse con il Brasile sulle Terre rare. Ecco come

Il Paese sudamericano è il secondo mercato al mondo di minerali critici, dopo la Cina. E ora alcune aziende hanno deciso di aiutare gli Stati Uniti nella competizione globale contro Pechino. Che, nel frattempo, suona la carica per i Brics

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