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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Occhio all'idillio tra Putin e Xi. Forchielli passa ai raggi x l'alleanza tra Russia, Cina e India

L’alleanza tra il capo del Cremlino e il leader cinese non è mai stata così tanto solida. I dazi hanno spinto l’India tra le braccia della Cina, ora gli Stati Uniti potrebbero essere più isolati di quanto si creda. Il gasdotto Power of Siberia 2? Non è detto che si faccia. Sui pannelli solari l’Italia e l’Europa si sono mosse con 20 anni di ritardo, la vera battaglia deve essere sulle auto elettriche. Intervista ad Alberto Forchielli, economista, saggista e imprenditore

Chi se la passa meglio tra Francia e Italia. Tutti i numeri

A quasi quattordici anni dalla crisi del debito sovrano, l’Italia si scopre più in salute e benvoluta dai mercati e non certo per caso. Al contrario, a Parigi si tocca con mano lo spettro di una perdita di credibilità agli occhi degli investitori. La reazione rabbiosa del governo transalpino farcita di accuse e l’invito alla calma di Mario Monti

Soldi subito. L'Europa prova il colpo di mano sugli asset russi

Nonostante le remore legali di molti Paesi sugli oltre 200 miliardi di beni russi messi sotto chiave nel Vecchio continente, Bruxelles rilancia la monetizzazione forzata dei fondi. Ed è pronta ad aumentare i profitti da essi generati, anche per mitigare gli effetti del maxi-deficit ucraino

Prestiti e investimenti. Così la Cina si assicura il consenso della Sco

Al netto di protocolli e proclami, per oliare gli ingranaggi del blocco alternativo e antagonista all’Occidente e cementare il consenso, il Dragone stacca generosi assegni sotto forma di prestiti e sovvenzioni. Ricorrendo a una tecnica che è ormai un marchio di fabbrica

Virus russo per la Cina. Ora anche le grandi banche del Dragone hanno un problema

In Russia le insolvenze sui prestiti sono ormai all’ordine del giorno. Ma anche in Cina i grandi istituti hanno un problema non da poco. I consumi interni sono al palo, mentre Pechino pensa solo ad aggredire i mercati esteri. E così la domanda di credito precipita

Brava Italia ad anticipare la fine della dipendenza europea dalla Cina. Parla Pelanda

Estromettere i componenti cinesi dalle aste per gli incentivi al fotovoltaico vuol dire aver gettato il cuore oltre l’ostacolo e mandato un chiaro segnale a chi in Ue ancora tentenna: ridurre la dipendenza dalla Cina è possibile. Ma a un patto. Intervista all’economista e saggista, Carlo Pelanda

La Russia ha scherzato su Bitcoin. La retromarcia del Cremlino

Solo poche settimane fa il primo e strombazzato progetto pilota con Sberbank, per l’emissione di bond ancorati al valore dei criptoasset, anche per movimentare capitale sfuggendo alle sanzioni. Ora però qualcuno deve aver cambiato idea e dalla Bank of Russia è arrivato il niet

Prima i prestiti-trappola, ora manifattura a buon mercato. Il nuovo dominio cinese dell'Africa

Il modello cinese basato sulle esportazioni aggressive, a discapito dei consumi interni, miete un’altra vittima. I Paesi africani sono ormai inondati di prodotti a basso costo made in China. Una nuova forma di colonialismo, dopo la stagione dei finanziamenti tossici

Tutti i dettagli sul maxi impianto Rheinmetall in Bassa Sassonia

Il gruppo tedesco, tra i maggiori produttori di armi nel Vecchio continente, inaugura in Bassa Sassonia uno stabilimento destinato a diventare uno dei più grandi siti al mondo. Proprio nel giorno in cui, da Rimini, Giorgia Meloni ha rilanciato l’indipendenza dell’Europa nel campo della Difesa

Casa, fisco e nuova Europa (nel segno di Draghi). La prima di Meloni premier a Rimini

La premier al suo esordio al Meeting da quando guida il governo. Draghi ha ragione, basta dormire in piedi, l’Europa corre veloce verso l’irrilevanza. Ora fare meno ma fare meglio e porre fine alla dipendenza industriale con gli Stati Uniti. Ceto medio al centro dell’agenda, la vera arma contro la crisi demografica è la casa. E la pace in Ucraina è ancora possibile

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