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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

La sfida dell’acqua nell’agricoltura del 3° millennio. Tutti i numeri dell'osservatorio Acea-Intesa Sanpaolo

Dopo aver siglato, lo scorso anno, una partnership per la salvaguardia del bene più prezioso del Pianeta, la banca torinese e la multiutility capitolina hanno presentato il loro secondo osservatorio. Partendo da una considerazione: senza formazione e buona finanza, non c’è transizione. E ci sarà anche il primo corso nazionale di water management

Qui Cina ci cova. Così il Dragone continua a minacciare l'economia Usa

Veti e blacklist non sono bastati a sbarrare la strada a tutte quelle aziende del Dragone potenzialmente pericolose per l’economia e la sicurezza nazionale. Ora la nuova frontiera cinese sono imprese in doppio petto e battenti bandiera a stelle e strisce ma in realtà controllate da Pechino. Report della Information tecnology&innovation foundation

Fuga dal petrolio russo. La Cina taglia i ponti con Rosneft e Lukoil

L’onda lunga della nuova raffica di sanzioni contro le big oil del Cremlino ha spinto Pechino a ridurre drasticamente le forniture di oro nero dal suo alleato. E chi ne approfitta sono le grandi compagnie occidentali

L'Italia ora conta in Europa, anche grazie all'agricoltura. La versione di Lollobrigida

Intervenendo al Formiche European Gala, al quale hanno preso parte, tra gli altri, Raffaele Fitto, Roberta Metsola e Antonio Tajani, il ministro dell’Agricoltura ha tracciato una nuova rotta per il Vecchio continente. Basta con le ideologie fini a se stesse che ostacolano la competitività. E l’agricoltore è un alleato, non un nemico

Dollaro debole e titoli di Stato, Tajani suona la carica per la Bce

Il ministro degli Esteri, intervenendo al Formiche European Gala 2025 presso la Galleria del cardinale Colonna a Roma con Raffaele Fitto, Francesco Lollobrigida e Roberta Metsola, chiede un ritorno in prima linea di Francoforte, per dare nuovo carburante all’economia e salvaguardare le esportazioni europee minacciate dal biglietto verde troppo debole sull’euro. E Il Green deal è stato fin qui più dannoso che benefico

Sul payback è tempo di scrivere la parola fine. L'appello delle imprese

Al via la girandola di audizioni sulla manovra. Per le industrie dei dispositivi medicali è arrivato il momento di superare il meccanismo che impone il rimborso del deficit. Perché la soluzione approvata la scorsa estate dal governo non ha risolto il problema

Sulle terre rare anche l'Europa ci guadagna dall'effetto Trump

La tregua sottoscritta pochi giorni fa, che ha ripristinato le esportazioni di minerali critici, ha avuto un effetto tellurico anche sul Vecchio continente. Il quale ha strappato un allentamento delle restrizioni sulle materie strategiche, senza il quale sarebbero stati dolori

La Bce prepara l'avvento dell'euro digitale. La svolta di Firenze

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, riunitosi in una due giorni di incontri a Firenze, ha stabilito di avviare l’ultima fase sul progetto dell’euro digitale, quella di sviluppo, che segue la fase appena completata di preparazione. La svolta, però, arriverà solo nel 2029

La Cina sulla via del libero mercato. Fine dei sussidi alle auto elettriche

Dopo aver dopato per decenni l’intero comparto dell’automotive, causando quella sovracapacità che ha messo alle corde i costruttori europei, ora il Dragone è pronto ad abbracciare la sana concorrenza. Escludendo dai finanziamenti statali i colossi dei veicoli green. I quali ora dovranno camminare, per forza di cose, con le proprie gambe

L'Europa cerca la pax con la Cina sulle terre rare. I giorni cruciali di Bruxelles

Domani Washington e Pechino sanciranno la fine di buona parte delle ostilità commerciali. Ma nel mentre c’è un’altra partita, ancora tutta da giocare. L’Unione europea è pronta a negoziare con il Dragone il ripristino delle forniture di minerali critici, nell’attesa di rendersi finalmente autonoma. La diplomazia è al lavoro e forse entro qualche giorno ci sarà una svolta. Ma qualora il piano fallisse, c’è un bazooka pronto a sparare

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