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Gianluca Zapponini About Gianluca Zapponini

Gianluca Zapponini, romano dal 1985, giornalista professionista dal 2016, papà di una bimba e gran goloso di notizie. Nel 2010 fresco di laurea di Scienze Politiche sono approdato a Milano Finanza, per restarci oltre 4 anni. Quotate, mattone, giochi, una spruzzata di politica ma soprattutto tanta tanta finanza pubblica. Poi il passaggio dalla carta stampata all'agenzia finanziaria MF-DowJones e infine l'arrivo a Formiche.net.

Cina, vaccino e Brexit. Tre variabili per l'anno che verrà secondo Generali

Gli incalcolabili danni socio-economici della pandemia sono ormai appurati. Non resta che ripartire. Tre fattori saranno decisivi per gli investitori, a cominciare dal vaccino. Ma non solo…

Incentivi e competenze per l'Italia digitale. La ricetta di Cerra (Ced)

Intervista al presidente del Centro economia digitale: la rete unica è una priorità, ma il dibattito su un Paese ancora troppo in affanno sulla banda larga non può limitarsi a un’operazione industriale. Al ministro dello Sviluppo chiediamo competenze per la posa della fibra e la consapevolezza che i fondi del Recovery Fund dovranno andare alla digitalizzazione nazionale. E magari qualche incentivo…

Niente trucchi sul Recovery Fund. Messaggio di Conte a Renzi

Il premier interviene al Rome Investment Forum e coglie l’occasione per disinnescare la mina Renzi. Non ci saranno strutture di governance al di sopra delle istituzioni, adesso serve massima fiducia. E Gualtieri detta i tempi per la cabina di regia, mentre Gentiloni avvisa Roma…

Pa, digitale e green. Il Recovery Fund per l'Italia nelle istruzioni di Paganetto

Trovato l’accordo in Ue, ora è il momento dell’Italia e della sua classe dirigente. Serve una riforma della Pubblica amministrazione ampia e profonda, che non si limiti a rimuovere gli ostacoli a chi fa impresa. E poi tanto green, digitale e istruzione. Ma non solo. Intervista all’economista, vicepresidente di Cdp e a capo della Fondazione Economia Tor Vergata

Con lo Stato l'Ilva può risorgere. A patto che... Parla Di Taranto

Lo storico ed economista a Formiche.net: basta con la vulgata che in uno Stato liberale e democratico non si può intervenire con la mano pubblica per salvare e rimettere in sesto un asset strategico. L’accordo di stanotte è valido e ben strutturato ma ora la sfida del mercato si gioca sulla sostenibilità e su un acciaio rispettoso dell’ambiente. Il Recovery Fund può aiutare…

Vince la linea Merkel. L'Europa sblocca il Recovery Fund

Il Consiglio europeo ufficializza l’intesa con Ungheria e Polonia frutto della mediazione tedesca che bypassa i veti sul bilancio pluriennale, senza il quale sarebbe stato impossibile sbloccare i 750 miliardi di aiuti. Il ministro Amendola esulta e detta la tabella di marcia: ora sotto con progetti e investimenti

Tasse sul tabacco? La via europea per evitare la giungla delle accise

In Italia torna ciclicamente il dibattito sui diversi regimi fiscali per tipologia di prodotto, dalle sigarette tradizionali al tabacco riscaldato. L’Europa si è mossa già da tempo, ma forse non basta. Fatti e numeri per farsi un’idea

Così Angela Merkel ha messo in cassaforte il Recovery Fund

Al via oggi l’atteso Consiglio europeo, l’ultimo dell’anno. Sul tavolo il clamoroso accordo con Ungheria e Polonia per sbloccare il sì al bilancio Ue, frutto della mediazione tedesca. Una vittoria per Varsavia ma anche per l’Europa

Non sprechiamo l’occasione del Recovery Fund. Parla Fabrizio Barca

Intervista all’economista ed ex ministro per la Coesione, indicato come possibile consigliere del premier per la gestione dei fondi Ue. Con il Recovery Fund l’Italia ha un’occasione storica, rinnovare la Pubblica amministrazione e riportare il Paese sul sentiero della crescita. L’unico modo per non sprecare le risorse è fare bandi chiari e condivisi. Il Mes? Basta fobie, se per investire serve fare debito allora lo si faccia

Piano anticrisi. Ecco cosa farà la Bce

Domani nel primo pomeriggio il presidente della Bce annuncerà le nuove misure con cui fronteggiare la temibile seconda ondata. A cominciare da un programma Pepp rinforzato per 4-500 miliardi

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