Come scriveva nell’agosto 2013 Piero Ostellino (pare inascoltato dal resto del corpo redazionale di un «Corriere della Sera» sempre più impigliato in un giustizialismo dozzinale e portavoce delle procure non certo per un terzismo che a via Solferino non possiedono più da epoca remota), l’agibilità politica non è esercitazione retorica. «È la possibilità di chiunque di pensare e di dire…
Giovanni Di Capua
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Chi era Emilio Colombo, un riformatore conservatore
Soltanto due mesi fa s’era preso la soddisfazione di presiedere la prima seduta d’insediamento del senato della XVII legislatura dinanzi ad un’ondata di novizi folcloristici cui avrebbe avuto molto da insegnare sull’Abc della politica, oltre che sulle liturgie paludate che non si possono affrontare gettandosi allo sbaraglio all’arma bianca. Era il decano dei senatori, novantatré anni portati come un cinquantenne,…
Il Partito Democratico di Epifani? Un partito allo sbando
Ciò ch’è mancato, manca e, verosimilmente, continuerà a difettare nel Pd, è una analisi politica del voto del 24-25 febbraio. Un tempo, qualsiasi partito degno di tal nome, si sarebbe raccolto in sé, avrebbe tratto dall’esito elettorale, positivo o negativo che fosse, lo spunto per una riflessione approfondita dello stato dei rapporti fra partito e società, sul significato di ogni…
Aldo Moro, un maestro inattuale
Sette lustri sono trascorsi dall’assassinio di Aldo Moro per mano dei brigatisti rossi senza che si sia ancora chiarito se essi fossero un fenomeno tutto interno alla provincia italiana o anche (e soprattutto) uno strumento esterno manovrato da servizi speciali orientali o d’altro segno, interessati alla destabilizzazione dell’Italia. Troppi orfani del Moro carcerato su mandato “americano” continuano a sommergere il mercato di…
Vi racconto il vero Giulio Andreotti
Con Giulio Andreotti se n’è andato il politico più pragmatico d’Italia, maestro di compromessi i più arditi, navigatore esperto di acque perigliose anche quando "amiche". Nella sua lunga, onorabile carriera politica gli sfuggirono due traguardi; la segreteria democristiana, cui non aspirò per insufficienza toracica, come gli era capitato da giovane per evitare il servizio militare; la presidenza della Repubblica, cui…
Maccanico, grande moderatore fra diversi
Cresciuto alla scuola di Guido Dorso, al tempo del grande compromesso tra monarchia e partiti antifascisti (1944), s’accostò al Pci di Palmiro Togliatti. Così respingendo l’operaismo torinese di Amadeo Bordiga e sposando le battaglie politiche dei contadini meridionali per un riscatto dall’accusa di brigantaggio mossa loro dai sabaudi e nella convinzione che nella collaborazione tra intellettuali e braccianti potesse avviarsi…
Il Pd di Bersani e la sua fine modello Dc
Sul Messaggero di oggi (16 aprile), il professor Giovanni Sabbatucci segnala un possibile “Big Bang democrat” come un alto “rischio da Vecchia Dc”, che può apparire un giudizio spericolato e, invece, è davvero calzante. Tanto più che nell’inquieto e disomogeneo gruppo dirigente del Pd ci sono esponenti risultati decisivi, e in negativo, nella implosione negli ultimi giorni della Dc. Ma…
Se la Thatcher non piace alla sinistra cialtrona
Un baldanzoso, cosmopolita esercito di disinvolti dilapidatori di beni pubblici la propose, nell’immaginario collettivo, come la donna del rigore economico esasperato che si traduceva nell’ideologia del Male assoluto che schiacciava senza pietà le misere povertà del mondo. Lei, Margaret Thatcher, cui un giorno un giornale sovietico affibbiò l’epiteto di lady di ferro per la sua fermezza anticomunista impressa alla politica…
Bersani non è Pella, Napolitano non è Einaudi
Rovistando nei polverosi archivi della Prima Repubblica per individuare eventuali analogie col tentativo dell’esploratore Bersani di costituire un governo, anche autorevoli commentatori hanno ritenuto di richiamare il precedente del governo Pella, nominato dal capo dello Stato a Ferragosto del 1953 dopo oltre due mesi dal voto del 7 giugno. Ma quel confronto non regge. Intanto non c’era allora il cosiddetto…
Ricordando Aldo Moro
Celebriamo i trentacinque anni che ci separano dal rapimento di Aldo Moro e dall’assassinio della sua scorta con profonda amarezza e delusione vedendo che il loro sacrificio non è valso a ripristinare un minimo di solidarietà nazionale, cioè la ragione opposta alla impresa terroristica delle brigate rosse che riuscirono a bloccare lo Stato democratico. Ho ancora dinanzi agli occhi il…