Due anni dopo essersene andato, l’ex amministratore delegato ritorna al suo posto. A lui spetterà il compito di far uscire l’azienda dai problemi economici in cui si trova, trasportando la nave in acque tranquille. Dovrà farlo con le nuove ricette, visto che quelle di Bob Chapek non sembravano più convincere. La pandemia, le rivoluzioni a Hollywood, le tensioni in Florida con DeSantis
Lorenzo Santucci
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TikTok è una minaccia alla sicurezza nazionale, parola di Fbi. E il Ceo corre ai ripari
Per il direttore dell’Fbi, l’app può essere manipolata e controllata dal Partito comunista, come d’altronde qualsiasi società che ha sede in Cina. Stesse considerazioni di molti parlamentari statunitensi, tanto conservatori quanto democratici. Il ceo dell’azienda dice di voler soddisfare le richieste di Washington, anche se l’idea di tenere in Texas (nei server di Oracle) i dati degli utenti americani sarebbe uno sforzo “senza precedenti”
Con il furto miliardario di criptovalute Kim Jong-Un finanzia il suo pazzo regime
La famiglia imperiale ha una lunga storia di contrabbando e attività illecite per finanziare il proprio regime. Da gennaio a settembre, Pyongyang ha sottratto un miliardo di dollari in criptovalute, con cui ha finanziato fino a un terzo del suo programma missilistico
Chip più piccoli e sanzioni americane. La Tsmc rallenta la sua corsa
Realizzare transistor più piccoli è sempre più difficile e, soprattutto, non garantiscono prestazioni migliori. Le nuove linee guida introdotte da Joe Biden per limitare l’export verso la Cina influiscono anche sull’azienda leader di Taiwan, per la prima volta insidiata dalle sue rivali
Paura, delirio e licenziamenti. La prima settimana di Musk
A rischio c’è il 50% del personale (3.700 dipendenti), che attendono di conoscere il proprio destino. Le novità che vuole introdurre il tycoon non convincono gli inserzionisti, anzi molte aziende hanno deciso di sospendere temporaneamente le pubblicità sulla piattaforma. In attesa di capire cosa diventerà, se il luogo incantato descritto da Musk o il nido delle cospirazioni
Meno leggi, più mercato. Per bilanciare tech e democrazia
Da Meta a Amazon, da Twitter a Google: il potere di queste grandi aziende è enorme e non soltanto economico. Le loro attività si ripercuotono sulla politica, e ora su Foreign Affairs Fukuyama, Richman e Goel scrivono che contenerle con le leggi è giusto, ma il miglior alleato della democrazia può essere il mercato
Musk, il primo incidente a Twitter. Ecco cos'ha rilanciato su Pelosi
Il nuovo proprietario di Twitter ha lasciato un commento (poi cancellato) sotto un tweet di Hillary Clinton mettendo in dubbio che l’assalto al marito della speaker della Camera sia davvero avvenuto. Si è subito scatenato il putiferio sul tycoon, con la paura di molti che il social possa diventare il covo delle teorie più malsane. E Le Monde entra a gamba tesa: la sua acquisizione è un conflitto d’interessi
Tutti contro Apple nella Silicon Valley (ma anche in Europa)
È guerra aperta contro le pratiche anticoncorrenziali della società di Cupertino, che le sfrutta per aumentare i propri profitti (nel terzo trimestre del 2022 ha ottenuto record importanti). A muoversi non sono solo le grandi aziende californiane, Meta su tutte, ma anche quelle europee, con Spotify in prima linea per arginare lo strapotere della Mela
Musk e un lavandino da 44 miliardi di dollari
Dopo quasi sette mesi di tira e molla, il tycoon acquista la piattaforma al prezzo che aveva inizialmente proposto (44 miliardi di dollari). Ora si parla di licenziamenti, del numero di bot e di come intende realizzare la super app che ha in mente. Per ora, l’unico vincitore è l’ex ceo Parag Agrawal, mandato a casa dopo un anno ma con in tasca 42 milioni di dollari
Musk è un pericolo per la sicurezza degli Usa? Biden vuole vederci chiaro
La trattativa con Twitter e il servizio satellitare Starlink sono finiti nel mirino di un’indagine del Cfius per capire quanto i legami dell’imprenditore possano trasformarsi in un problema interno all’America. I rapporti con Vladimir Putin e i soggetti esteri che hanno finanziato l’operazione per l’acquisizione della piattaforma social non lasciano il governo americano tranquillo