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M5S al bivio, tra partito personale e partito padronale. L'analisi di Di Gregorio

Le strade sembrano inevitabilmente divise. Chi andrà con Conte dovrà capire cosa vuole essere il nuovo partito. Il partito personale funziona, ma per poco tempo. Chi resterà con Grillo avrà il compito di rifondare il Movimento, col rischio evidente di doverlo fare guardando nostalgicamente indietro e con la certezza di essere, oggi più che mai, in un partito padronale. L’analisi del politologo Luigi Di Gregorio

I candidati a sindaco di Roma. Una radiografia pre-campagna

Luigi Di Gregorio passa in rassegna i candidati a sindaco della Capitale. I programmi elettorali? Non contano nulla, se non quando incontri qualche stakeholder territoriale. Contano invece l’identificazione partitica, l’immagine e il profilo del candidato, il suo messaggio e il suo posizionamento, su questioni spesso più nazionali che locali

Il governo Draghi tra sogni e realtà. Scrive il prof. Di Gregorio

Si poteva fare un governo composto solo da ministri tecnici? Probabilmente sì, i partiti l’avrebbero accettato. Tuttavia, il precedente storico – il governo Monti – non faceva propendere per questa soluzione. Per una ragione molto semplice: i partiti, all’avvicinarsi della scadenza del mandato, tendono a cambiare la narrazione positiva e a smarcarsi, frantumando la maggioranza in un fuggi-fuggi generale. L’analisi del politologo Luigi Di Gregorio

Bis di Raggi a Roma? Scelta logica, ma sbagliata. Di Gregorio spiega perché

Il 12 luglio il blog di Beppe Grillo era tutto un “Virgì, Roma nun te merita”, in versi. Esattamente un mese dopo arriva il “Daje” – che fu slogan di Ignazio Marino – a lanciare la ricandidatura a sindaco di Virginia Raggi e a chiudere definitivamente i conti con la regola interna dei due mandati al massimo, prima di tornare…

Stati generali? Buona idea, pessimo tempismo. Di Gregorio spiega perché

Gli Stati Generali – formula fortunata, malgrado la storia si potrebbe dire – sono sempre un’occasione straordinaria di confronto. Straordinaria in senso avalutativo, cioè extra-ordinaria, non convocabili ogni anno. In condizioni ordinarie si dovrebbe procedere con un programma di governo (se e quando c’è). Per il Covid invece “non avevamo un manuale”, ha detto Giuseppe Conte. E dunque, in astratto,…

Covid-19, tutti gli errori dell'Italia (col senno di poi). L'analisi di Luigi Di Gregorio

Col senno di poi è tutto più facile, lo sappiamo. È un errore di ragionamento retrospettivo che commettiamo tutti, si chiama hindsight bias. In italiano, esattamente “bias del senno di poi”. In breve, è quello che ci fa pensare di aver saputo o capito sempre tutto prima degli altri: “Lo sapevo, ve l’avevo detto!”, ma solo una volta che gli…

L'elefante e l'infodemia. Perché è difficile limitare gli effetti

Attentati terroristici ed epidemie sono le più efficaci dimostrazioni di ciò che intendeva Marshall McLuhan con l’espressione “villaggio globale”. Con i media digitali (evoluzione di quelli che il massmediologo canadese chiamava media elettrici), il mondo si fa piccolo, fino a diventare un unico villaggio. Ciò significa che uno degli effetti più importanti e significativi della globalizzazione è di tipo psicologico-cognitivo.…

Da Sardine a Salvine. Il rischio autogol secondo Di Gregorio 

Cosa sono le sardine? Al momento sono singoli flash mob contro Salvini. Non sono un partito, dato che non hanno alcuna strutturazione né si candidano alle elezioni. Non sono neanche un movimento, forse lo diventeranno in futuro. Sono migliaia di cittadini che – individualmente – aderiscono a una convocazione a-partitica via Facebook, condividendo una posizione genericamente anti-salviniana. Non hanno una…

Dall'Umbria all'Emilia, cosa manca al governo per frenare la valanga

Ogni elezione locale non è un test nazionale. Lo ripetiamo sempre, ma nessuno ci crede. E d’altronde ogni elezione locale caricata di valore nazionale assume, anche nei voti espressi, chiare tonalità nazionali. In Umbria, ieri, i candidati non hanno apportato grandi valori o disvalori aggiunti alle liste (+/– 1%) e le liste civiche del presidente hanno preso pochi voti (il…

Che cosa insegnano le archiviazioni per Mafia Capitale

La richiesta di 116 archiviazioni, da parte della Procura di Roma, ha aperto un “vulnus” in una narrazione ormai collaudata da due anni. Quella per cui “Roma è in mano alla mafia”. Una litania che va avanti dal dicembre 2014, mese aperto dalla famosissima conferenza stampa di Pignatone che annunciò, urbi et orbi, che a Roma c’era una mafia autoctona…

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