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Mandato d'arresto per Assad. Un'occasione per rileggere la storia della Siria

La notizia arriva in un momento importante per Assad e l’autodefinitosi “asse della resistenza”, guidato dall’Iran, al quale la Siria appartiene. Ora la magistratura francese, con la sua decisione, offre al mondo la possibilità e forse la necessità di rileggere la storia del conflitto siriano, della sua trasformazione da rivolta popolare e non violenta in azione armata pilotata, dall’estero e dall’interno, per calcoli e disegni che non sono stati mai considerati nella loro complessità ma anche evidenza. Il commento di Riccardo Cristiano

Francesco, l'Iran e la nuova Pacem in Terris

Nei giorni trascorsi la Santa Sede ha fatto sapere che il segretario per i rapporti con gli Stati ha ricevuto una chiamata del suo omologo iraniano. Ora si apprende di una conversazione tra papa Francesco e il presidente iraniano Raisi. Il Vaticano oggi, come in altre situazioni precedenti, essendo refrattario alla guerra, interloquisce per cucire, non per tagliare. È nella sua intima natura e forse missione. La riflessione di Riccardo Cristiano

Il discorso di Nasrallah tra toni globali e gli interessi di Teheran

Con questo discorso Nasrallah ha cercato di evitare coinvolgimenti diretti nella guerra in atto, puntando su un’azione di interesse iraniano, con una retorica infiammatoria globale. La ricaduta “terzomondista” del suo discorso non può essere trascurata. La riflessione di Riccardo Cristiano

Dio parla venerdì, alle 15 (parola di Nasrallah)

Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, la milizia khomeinista che controlla il Libano e che ha espropriato quel Paese del diritto ad avere una sua politica nazionale di difesa, ha annunciato al mondo che parlerà della guerra in atto. L’annuncio è stato dato domenica pomeriggio, con l’evidente intenzione di creare una lunga suspence globale

Sinodo, una Chiesa (finalmente) in mare aperto

Citando il cardinale Carlo Maria Martini secondo cui “la Chiesa è sempre in ritardo di due secoli”, oggi, dopo il sinodo non possiamo più dire che seguiti a viaggiare sempre con lo stesso ritardo

Medio Oriente, un digiuno per ritrovare il ruolo sociale dei cristiani di quelle terre

Annegata nel plurale indistinto delle Chiese d’Oriente, la “Chiesa degli arabi” romperebbe l’isolamento delle comunità locali cristiane e dislocate, emarginate, minacciate, ingessate, per portarle a tornare a essere, insieme, protagoniste della cultura araba. Questo renderebbe il giorno di digiuno un nuovo enorme passo avanti per gli arabi in quanti tali. La riflessione di Riccardo Cristiano

Francesco e il solco tra “noi peccatori” e i superbi. La riflessione di Cristiano

“Tutti sono figli di Dio e ognuno cerca Dio e lo trova, nel modo in cui può. Dio tiene lontani solo i superbi, il resto di noi peccatori è in linea”. I superbi da una parte, “noi peccatori” dall’altra. La riflessione di Riccardo Cristiano sulle parole di Bergoglio

Il sinodo, risposta a un mondo in frantumi. La riflessione di Cristiano

Un evento globale per una Chiesa globale che comporta un’apertura all’umanità. Già dal 2015 papa Francesco parlava di Chiesa “tutta sinodale”, che deve abbracciare tutti e rispondere al cambiamento d’epoca. La riflessione di Riccardo Cristiano

L'indispensabile ruolo degli arabi cristiani. La riflessione di Cristiano

I cristiani possono essere “le finestre” in un mondo in cui le società chiuse guardano al passato e chiuse al resto del mondo. Solo questo, non l’affezione religiosa, ne determina l’importanza, oggi l’insostituibilità. La riflessione di Riccardo Cristiano

Papa Francesco, il digiuno e la pace. La riflessione di Cristiano

L’idea di fare di oggi, 17 ottobre, un giorno di digiuno per la pace e la riconciliazione, lanciata dal Patriarca latino di Gerusalemme e condivisa dalla Conferenza Episcopale Italiana a mio avviso ci libera da un condizionamento: ritenere determinante soltanto l’influenza esercitata dalle religioni sui popoli che le seguono e non vedere l’altrettanto importante influenza esercitata dai popoli sulle loro religioni

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