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Per fermare i profughi l'Europa si ricorda anche del Libano. La riflessione di Cristiano

Il Libano affoga, non c’è dubbio, ma nessuno ha il coraggio di dire che la soluzione per salvarlo è spingere la comunità internazionale a liberasi di Assad. Di questo passo, come qualcuno vocifera, il presidente siriano, che ha creato milioni di profughi, diventerà un partner prezioso per impedirgli di raggiungere l’Europa

Nei Vangeli si gioca la libertà. Il nuovo libro di Antonio Spadaro

Nel suo nuovo libro, Gesù in cinque sensi, edito da Marsilio, padre Spadaro propone una serie di commenti ai Vangeli che si inseriscono in un lavoro più ampio, come fosse un intarsio, che spiega l’impegno del gesuita e la vicinanza al messaggio di papa Francesco sulla figura del figlio di Dio. La lettura di Riccardo Cristiano

Un’Europa che difenda le tradizioni. Giusto, ma quali? Il commento di Cristiano

La tradizione umana è creare e diffondere culture, le civiltà, che non sono cresciute come singoli alberi, con le loro esclusive radici, distinte dalle altre, soprattutto quelle dei vicini

L'anniversario del genocidio armeno e l'ideologia degli autori. La riflessione di Cristiano

La lezione del genocidio armeno è attualissima e riguarda la deriva che i nazionalismi e l’esclusivismo etnico possono causare. Ecco che emerge un’urgenza. La Dichiarazione sulla fratellanza umana firmata ad Abu Dhabi da papa Francesco e dall’imam dell’università islamica di al-Azhar, Ahmad al Tayyeb, mira a porci al riparo anche da queste degenerazioni. La riflessione di Riccardo Cristiano

Tutti contro i profughi siriani. Cristiano racconta il Libano di oggi

La questione dei profughi siriani è esplosiva. Si tratta di due milioni di persone, in gran parte nullatenenti, in un Paese sprofondato nel baratro della più devastante crisi economica: fino a cinque anni fa un dollaro valeva 1500 lire libanesi, ora ne vale circa 100mila. Può un Paese del genere, che non arriva a cinque milioni di abitanti, ospitare due milioni di profughi? Il racconto di Riccardo Cristiano

Francesco, patriarca dell’Occidente. La sinodalità che esclude Kirill

Francesco sa che la Chiesa etnica esclude, alza steccati, la Chiesa sinodale include. La Chiesa etnica del patriarca di Mosca (e di tutta la Russia) è a mio modo di vedere un modello di cristianismo incompatibile con la Chiesa sinodale di cui parla il pontefice. La riflessione di Riccardo Cristiano

La dignità umana di cui parla Francesco non può essere letta con un occhio solo

Del documento Dignitas infinita si è parlato in queste ore per i capitoli, certamente importanti, contro il gender e la maternità surrogata. Vi figurano però molti altri temi tra cui il dramma della povertà, il travaglio dei migranti, la tratta delle persone, la violenza contro le donne. Presentare appropriatamente tutto è impossibile. È importante, però, nell’ottica dell’incontro ribadire la disponibilità espressa. La riflessione di Riccardo Cristiano

Il papa, il catafalco, il sacro. E lo spettro Kirill

L’idea che il primato di Pietro sia un primato da “primo tra pari” ne conserva il senso decisivo, quello di garante dell’unità nella diversità, nella plurale unità. E questo diverso potere oggi è molto importante per consentire l’incontro di tutte le Chiese, cioè quello che tecnicamente si chiama “ecumenismo”, facendo del cristianesimo una religione plurale, di diversi che vicendevolmente si arricchiscono, superando ogni etno-nazionalismo. La riflessione di Riccardo Cristiano

Il papa, il libro di don Georg e la questione fraintesa. La riflessione di Cristiano

Emerge un racconto che cambia il racconto: non c’è un “bergoglismo” contrapposto ad un “ratzingerismo” e i molti lettori del libro autobiografico del pontefice, interessati probabilmente al “bergoglismo”, possono farsi un’idea diversa di Ratzinger, meno inserita in schematismi. La riflessione di Riccardo Cristiano

La Guerra Santa di Kirill, il nostro Sabato Santo. La riflessione di Cristiano

Francesco ha aperto la settimana santa di questo 2024 non pronunciando l’omelia della Domenica delle Palme. Un silenzio che molti hanno attribuito alla sua salute, io no. Visto che in quel giorno è possibile non pronunciare l’omelia, lui ha scelto di fare così, sollecitandoci a un’esame di coscienza. Il commento di Riccardo Cristiano

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