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In Italia torna la voglia di rivoluzione. L'analisi di Arditti

Salvini “citofona”, l’Italia arrabbiata risponde. Il blitz del Capitano che suona al campanello di un presunto spacciatore tunisino irrompe negli ultimi giorni dell’incandescente campagna elettorale emiliana dimostrando ancora una volta la sua abilità nel conquistarsi il centro della scena. Encomi, critiche, polemiche e insulti: il segretario leghista nelle vesti di giustiziere del popolo ha sollevato l’oramai consueto polverone mediatico che…

Luigi Di Maio si dimette da capo politico del M5S (pare). Ecco perché

Vedremo nelle prossime ore cosa accadrà davvero, ma quel che è certo è che si fanno insistenti le voci di Luigi Di Maio deciso a lasciare la guida del M5S prima del voto di domenica (se accadrà dovremo riconoscere ai giornalisti de Il Fatto Quotidiano di averlo scritto per primi con chiarezza). Una decisione sofferta ma forse inevitabile, comunque un…

Sì al trumpismo ma no a Trump. Arditti spiega il paradosso italiano

In un’Italia in cui i sovranisti avanzano a vele spiegate, sarebbe logico aspettarsi un gradimento stellare per Donald Trump, “padre nobile” della nuova destra nativista incarnata dal tandem Salvini-Meloni. Eppure, le cose non sono così lineari come appaiono. È una rilevazione di Swg a mostrarci il paradosso di un’Italia che apprezza il trumpismo come stile politico ma che ha poca…

Di Maio sulla Libia: proposta nobile ma fragile. Anzi fragilissima

Nell’interessante intervista rilasciato al bravo Ilario Lombardo de La Stampa il nostro Ministro degli Esteri Luigi Di Maio torna a parlare diffusamente di Libia (come è giusto che sia) e lo fa lanciando una proposta suggestiva: la creazione di un contingente militare internazionale di “pacificazione” da inviare laggiù per stabilizzare la situazione ed evitare nuovi sanguinosi conflitti. Di Maio utilizza…

4 certezze (tra tanti dubbi) in Emilia-Romagna. L'analisi di Arditti

Quanti destini si incrociano nelle urne in Emilia-Romagna: le ambizioni di rivalsa di Salvini, la resistenza di Zingaretti, i fragili equilibrismi di Conte e Di Maio e la sorte dei due candidati che su questa campagna elettorale hanno investito tutto il loro futuro politico. Ma, tra tanti punti interrogativi sull’esito e sulle conseguenze del voto, ci sono almeno quattro certezze…

Uno sconfitto del 26 gennaio c’è già e si chiama M5S

Vedremo chi sarà a vincere la sfida elettorale del 26 gennaio, anche se prevederne effetti automatici sul governo e sulla durata della legislatura non è facile e (forse) nemmeno sensato. Occorre però ricordare che si vota in due regioni oggi governate dalla sinistra (Emilia Romagna e Calabria), quindi ogni risultato diverso da questo è una vittoria per la destra (ed…

Teheran fa i conti con il consenso (scarso)

"Misure proporzionate di legittima difesa nel rispetto dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite". Con queste parole di moderazione il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha commentato l’azione militare notturna condotta dalla Forze Armate di Teheran contro obiettivi americani in territorio iracheno. Sono parole politicamente significative e sono parole di equilibrio, quindi sono parole che possiamo accogliere con…

Partiti deboli, premier forte. Il commento di Arditti

È un Giuseppe Conte tonico più che mai quello che oggi ha concluso l’annata politica, mettendo a segno la sua più riuscita performance di sempre. Un premier ormai padrone della scena e abile nel rapporto con la stampa, un uomo di governo capace di tenere nitido il suo profilo istituzionale senza per questo scansare gli aspetti politici più delicati, un…

È Natale. Ma c'è poca allegria in casa degli italiani. L'analisi di Arditti

L’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. Tra ribaltoni, coalizioni bizzarre e nuovi partiti, quelli quasi conclusi saranno ricordati come i dodici mesi più “pazzi” della politica italiana. Ma, a dispetto delle tante novità che appassionano gli addetti ai lavori, i cittadini non sembrano percepire grandi cambiamenti e il pessimismo rischia di crescere ancora nell’anno che…

Il trionfo di Bojo aiuta Salvini (ma occhio al curriculum)

Il successo prorompente di Boris Johnson nella notte elettorale inglese ha risvolti italiani che vanno considerati da subito, perché non resteranno privi di effetti. E va detto subito che il beneficiario principale di questi effetti è Matteo Salvini, peraltro un po’ giù di tono nella sua comunicazione politica da qualche settimana a questa parte (anche perché la sua durissima polemica…

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