La Spagna è rimasta dov’era. I risultati delle elezioni generali di ieri, rispetto a quelle del 28 aprile, sembrano invariati, ad eccezione della crescita dell’estrema destra di Vox, ora terza forza politica del Paese. Il Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) di Pedro Sánchez (nella foto) resta il primo partito, ma anche questa volta non ha ottenuto la desiderata maggioranza. E ora? Inizia…
Rossana Miranda
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La fine (veloce) di un regime. Diamanti spiega perché la Bolivia non è il Venezuela
Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha lasciato il potere. Qualche ora dopo la richiesta di dimissione annunciata dai militari boliviani, a seguito della denuncia dell’Organizzazione di Stati Americani (Osa) di “irregolarità” nelle elezioni del 20 ottobre, Morales ha rinunciato alla presidenza. Dopo settimane di proteste e molta tensione, il presidente boliviano aveva annunciato un nuovo appuntamento elettorale, con un…
Ecco quanto costa la crisi catalana alla Spagna
Non si fermano gli scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti in Catalogna. Stanotte è aumentato a 80 il numero di feriti, tra cui 46 poliziotti. Quella di ieri è considerata la notte più violenta da quando sono cominciati i disordini a seguito della condanna per i leader separatisti. LE PAROLE DI SANCHEZ Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha…
Così Madrid tende la mano ai separatisti catalani per superare la crisi
La sentenza di ieri contro i leader del movimento indipendentista catalano ha acceso gli animi delle piazze sia a Barcellona sia a Madrid. Centinaia di persone hanno trascorso la notte all’aeroporto di Barcellona El Prat. Lunghe code ai banchi e ai check-in, come nei reclami. Il dipartimento dell'Interno spagnolo indagherà su un'azione antisommossa dei Mossos d'Esquadra ieri all'aeroporto di Barcellona.…
Spagna, l’insostenibile crisi catalana continua. La posizione dei separatisti
Nuovo capitolo della crisi catalana. Stamattina la Spagna si è svegliata con una notizia senza precedenti nella storia recente del Paese: la Corte Suprema spagnola ha condannato nove leader indipendentisti catalani accusati di sedizione a una pena tra 9 e 13 anni di carcere. L’ex vicepresidente della Generalitat, Oriol Junqueras, è stato il più penalizzato, con una condanna di 13…
Perché la sconfitta di Orbán non è un trend europeo. L’analisi di Carteny
Sconfitta elettorale per il partito Fidesz in Ungheria. Dopo circa 10 anni al potere, il premier Viktor Orbán vede indebolita la propria forza politica elle elezioni amministrative. Oltre alla capitale Budapest, l'opposizione - per la prima volta unita - ha vinto in 11 dei 23 capoluoghi al voto. Un risultato elettorale che ha un valore politico ed influisce su alcuni…
Ecco il rap che racconta la guerra in Siria
“Questo è il cortile del leader russo/ Dove devi scegliere tra il regime e Al Qaeda/ Mettiti dalla sua parte e sarai salvo dai bombardamenti/ Guarda a cosa sono servite le conversazioni di Sochi alla gente”. Questa una delle frasi della canzone Tutti i fronti del giovane rapper Amir Almuarri, una melodia sulla resistenza quotidiana del popolo siriano che è…
Scontro tra Mosca e Washington nei Caraibi (per il Venezuela)?
Non solo Medio Oriente. Anche nei Caraibi soffiano venti di conflitto armato. La Russia si starebbe preparando per uno scontro con gli Stati Uniti nella zona caraibica. In un'analisi pubblicata sul sito, la rivista Foreign Policy sostiene che Washington sta ripensando le proprie strategie, a seguito dell’appoggio fedele di Vladimir Putin al regime di Nicolás Maduro, la violazione ripetuta delle…
Ecco perché serve (ancora) fare pressione contro Maduro. La posizione di Rubio
Per il senatore repubblicano, Marco Rubio, la Russia non ha la capacità di “salvare” Nicolas Maduro. E il peggior esito per la crisi del Venezuela sarebbe la sostituzione del leader del regime venezuelano con un altro "mafioso" del clan bolivariano. Durante un suo intervento all’Assemblea Generale della Società Interamericana della Stampa, Rubio – da qualche tempo impegnato nella causa a…
Le mire di Pechino sull’America Latina. Il caso Huawei in Brasile
Un nuovo caso sembra farsi strada in Brasile, questa volta con un’impronta cinese. Un gruppo di cinque senatori sarebbe volato a Pechino con tutte le spese pagate dal governo del Paese asiatico (inclusi i biglietti in classe business) in cambio di un parere positivo nei confronti dei progetti di Huawei in Brasile. LA DELEGAZIONE BRASILIANA Nella delegazione era presente, secondo…