Alberto Veronesi, direttore d’orchestra, direttore musicale del Festival Puccini di Torre del Lago (Lucca), ha portato un pianoforte in piazza Scala, e ha iniziato a suonare il primo atto di Bohème, quando si incontrano l’artista spiantato Rodolfo e Mimì. Ad interpretare arie dell’opera di Puccini cantanti legati con delle corde: una messa in scena simbolica – volutamente realizzata davanti al teatro d’opera più famoso al mondo – per sensibilizzare sulla situazione dei lavoratori dello spettacolo.
“Stipendi ai precari”, “Reddito di continuità per i lavoratori della cultura” sono alcuni dei cartelli che avevano con sé. Non si tratta della prima protesta-spettacolo di Veronesi, che lo scorso 31 marzo aveva diretto un concerto sotto la sede di Regione Lombardia. “Bisogna scuotere le coscienze di fronte a un dramma economico, sociale e culturale che non può essere ignorato dall’opinione pubblica, perché nessuno dall’alto risolverà i problemi per chi è precario, intermittente, non tutelato” ha detto Veronesi, che alle scorse elezioni comunali si era candidato nella lista Sala, annunciando l’iniziativa in piazza Scala.
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