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Le 74 candeline di Carlo Freccero. Foto di Pizzi

Francesco Occhetta e Carlo Freccero
Carlo Freccero e Tommaso Labate
Carlo Freccero, Tommaso Labate e Paolo Messa
Carlo Freccero
Gianni Boncompagni e Carlo Freccero alla festa di Piero Chiambretti (2002)
Carlo Freccero, Antonio Padellaro ed Enrico Mentana
Carlo Freccero e Antonio Padellaro
Carlo Freccero
Francesco Occhetta e Carlo Freccero
Carlo Freccero e Tommaso Labate
Carlo Freccero, Tommaso Labate e Paolo Messa
Carlo Freccero
Gianni Boncompagni e Carlo Freccero alla festa di Piero Chiambretti (2002)
Carlo Freccero, Antonio Padellaro ed Enrico Mentana
Carlo Freccero e Antonio Padellaro
Carlo Freccero

Consigliere di amministrazione Rai dall’agosto 2015, già direttore di Rai 2 dal 1996 al 2002 e dal 2018 al 2019, Carlo Freccero spegne oggi 74 candeline.

Nato a Savona, si è laureato in filosofia all’Università di Genova, per poi iniziare la carriera nel mondo della televisione nel ’79, alla Fininvest. “La sua fama di innovatore televisivo comincia in Mediaset che però allora si chiamava Fininvest. A Parigi, alla Cinq (sempre per conto di Berlusconi), il genio non funziona e il giovane creativo deluso ripara in Italia. A capo di Raidue, Enzo Siciliano presidente, viene accolto come salvatore della Patria. Il primo anno qualche novità la tenta per davvero e il Macao demenziale di Gianni Boncompagni e Alba Parietti diventa il tormentone nazionale. Poi, l’affloscio”, scriveva Pietrangelo Buttafuoco.

Al di là della grande passione per la comunicazione televisiva, di cui è grande esperto e studioso (tiene infatti corsi di teorie e tecniche del linguaggio televisivo all’Università Roma Tre, e all’Università degli studi di Genova ed è autore di diversi saggi scientifico-divulgativi), “ha confessato di aver messo da parte l’idea di farsi prete dopo aver letto L’età della ragione”, ha detto Filippo Ceccarelli.

Inoltre ha recitato nei film “Il segreto del successo” (Massimo Martelli 2003) e “Volevo solo dormirle addosso” (Eugenio Cappuccio 2004), dove interpreta un direttore televisivo licenziato.

Ecco una selezione di foto dall’archivio di Umberto Pizzi.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata



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