Compie 70 anni Christian De Sica. Tra i protagonisti più popolari ed amati della nostra commedia degli ultimi 40 anni. Nato a Roma nel 1951 è il secondo figlio del grande Vittorio De Sica e di Maria Mercader: i due si sarebbero potuti sposare solo nel ’59 in Messico, ma considerati concubini per la legge italiana, dovettero aspettare il 1968 per regolarizzare a Parigi le nozze, cui seguì il divorzio dalla prima moglie, Giuditta Rissone.
Legatissimo al fratello maggiore, il musicista Manuel, al suo compagno di classe, Carlo Verdone e alla sorella Silvia di cui è “fidanzatino” fin dall’adolescenza, nel 1970 Christian De Sica si iscrive senza convinzione all’università di lettere, ma preferisce guadagnarsi da vivere lavorando in un albergo in Venezuela dove la sera intrattiene gli ospiti come showman dilettante. Debutta al cinema con “Paulina 1880” del francese Jean-Louis Bertuccelli nel 1972; l’anno seguente fa una piccola apparizione in “Una breve vacanza” diretto da papà Vittorio De Sica.
Roberto Rossellini gli offre una particina nel suo “Blaise Pascal”, ma è nel varietà dove trova un vero maestro: Antonello Falqui. Arrivano i programmi “Bambole non c’è una lira” e “Studio 80”). Nel cinema lavora con Aldo Lado, Pasquale-Festa Campanile, Duccio Tessari ma sarà il ruolo di Giovannino, nel film omonimo di Paolo Nuzzi, a dargli nel 1976 la prima soddisfazione professionale con un Premio David Speciale, mentre nel 1979 si fa notare con “Liquirizia” di Salvatore Samperi. Nel 1980 sposa Silvia Verdone, e nel 1982 partecipa al terzo successo del cognato Carlo con “Borotalco”. I fratelli Vanzina lo trasformano in uno dei protagonisti più amati grazie a “Sapore di mare” (1983) e “Vacanze di Natale” (1984). Nasce il fotrmat del “Cinepanettone”, di cui De Sica, in coppia con Massimo Boldi o all’interno di commedie corali, diventerà punto di riferimento.
Nove i film da regista tra i quali l’omaggio al padre ne “Il conte Max” del 1991 e “Sono solo fantasmi” del 2019. Tra i film interpretati anche “Compagni di scuola” di Carlo Verdone, “Il figlio più piccolo” di Pupi Avati, “Fraülein” di Caterina Carone, fino all’ancora inedito “Comedians” di Gabriele Salvatores. E ancora showman televisivo, mattatore in teatro in tanti successi che hanno fatto la storia dello spettacolo italiano.
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