Fondatore dell’Espresso e di Repubblica, Eugenio Scalfari compie oggi 6 aprile 98 anni.
“Ho raccontato più volte come nacque il nostro settimanale: Arrigo Benedetti ed io avevamo in progetto la nascita di un giornale quotidiano e ne discutemmo sia con Adriano Olivetti sia con Enrico Mattei ma alla fine i due non si misero d’accordo; Mattei era pronto a editare un quotidiano e il nostro progetto gli piacque; Olivetti non aveva le risorse sufficienti e ci propose un settimanale. Noi preferimmo questa seconda ipotesi, avere come editore l’Eni avrebbe di fatto abolito la nostra autonomia mentre con Olivetti l’avremmo interamente mantenuta”, scriveva Scalfari in un articolo pubblicato nel 2015 e ripubblicato oggi dall’Espresso in occasione del compleanno del suo fondatore.
“L’Espresso – scriveva ancora – è nato per affermare il valore dell’innovazione, d’un accordo produttivo tra gli imprenditori e i lavoratori per portare la sinistra democratica al governo del Paese purché quella sinistra abbandonasse l’ideologia marxista e soprattutto le sue degradazioni sovietiche. Volevamo insomma una forza riformista, con libera Chiesa in libero Stato, la lotta contro la corruzione e l’evasione fiscale. Infine i tre grandi valori ereditati dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione francese: libertà, eguaglianza, fraternità” (qui la storia dell’Espresso nelle foto di Umberto Pizzi).
Deputato per il Partito socialista italiano dal 1968 al 1972, fu vicepresidente del Gruppo editoriale L’Espresso, è stato insignito di prestigiose onorificenze, quali quella di cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana (1996) e di chevalier de la Légion d’honneur (1999).
Ecco una selezione di foto dall’archivio di Umberto Pizzi.
(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata