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Addio Fernando Aiuti, immunologo e pioniere della lotta all’Aids. Le foto

Il 2 dicembre 1991 l’immunologo Fernando Aiuti bacia una ragazza, 25 anni, sieropositiva, per dimostrare che il virus non si trasmette con un bacio o un semplice contatto fisico. Un bacio contro muri, pregiudizi e ignoranza. Quella ragazza è Rosanna Iardino, presidente di Donne in Rete onlus, di Fondazione The Bridge, ed è tra i primi a ricordare oggi, con un post su Facebook, il professor Aiuti, deceduto oggi al Policlinico Gemelli. “È morto Fernando Aiuti, il mio uomo del bacio, grande immunologo e persona, con lui ho litigato tantissime volte… Ricordando l’uomo e il professore non posso fare altro che dire grazie per il suo enorme contributo alla lotta contro l’Aids”, scrive Rosaria.

Quel bacio è stato una delle più efficaci campagne informative e un eclatante debunking: lei aveva 25 anni, sieropositiva da 8, era il 1991, i titoli dei giornali non sempre distinguevano fra Hiv e sieropositività. C’era chi sosteneva che il virus si potesse passare con un bacio. Alla fiera di Cagliari, Aiuti partecipava ad un congresso sulla malattia. E per abbattere le fake news, afferrò la ragazza e la baciò sulla bocca. Uno scatto clamoroso, che è passato alla storia.

Le pantofole lasciate sul pianerottolo, al piano dove era ricoverato, vicine al reparto Medicina generale del Policlinico Gemelli. E’ questo uno degli elementi che porta gli inquirenti a ritenere che il grande immunologo Fernando Aiuti oggi si sia tolto la vita volontariamente. Secondo quanto si è appreso l’assenza di tracce ematiche o d’altro genere rilevabili sulle ringhiere, sulla balaustra o sulle rampe, sono altri dati di fatto che vanno in tal senso.

Il pm di turno, Laura Condemi, è andata nell’ospedale per un sopralluogo ed ha ascoltato i responsabili della sezione dove Aiuti era ricoverato per curare una grave cardiopatia. Insieme al magistrato, anche il professor Costantino Ciallella, medico legale della Sapienza. Sarà lui a doversi occupare della autopsia, che sarà quasi certamente effettuata domani. Allo stato chi indaga ritiene che Aiuti sia precipitato nella tromba delle scale, da una altezza di oltre 10 metri.

Aiuti aveva un letto singolo e nessuna limitazione alla deambulazione. Il pubblico ministero attende una relazione da parte della polizia scientifica. Ed al momento non è stata formulata alcuna ipotesi di reato. Potrebbe esser omicidio colposo od istigazione al suicidio. Solo il responso dell’esame autoptico indicherà con chiarezza una strada. Aiuti, tra l’altro, potrebbe anche esser stato colpito da infarto durante una passeggiata.

(Foto/Imagoeconomica)

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