Claudio Descalzi
Claudio Descalzi
Ivan Sclfarotto
Guglielmo Epifani
Carmelo Barbagallo
Mauro Moretti e Elio Catania
Ettore Rosato, Valeria Licastro
Franco Debenedetti
Franco Bassanini
Carlo De Benedetti
Carlo De Benedetti
Salvatore Rossi e Giovanni Sabatini
Salvatore Rossi e Giovanni Sabatini
Carlo De Benedetti, Franco Debenedetti
Carlo De Benedetti, Franco Debenedetti
Carlo De Benedetti, Franco Debenedetti
Carlo De Benedetti, Franco Debenedetti
Pier Carlo Padoan
Pier Carlo Padoan
Emma Marcegaglia, Claudio Descalzi
Emma Marcegaglia, Claudio Descalzi
Carlo De Benedetti, Claudio Descalzi
Carlo De Benedetti, Claudio Descalzi
Gianni De Gennaro, Alessandro Profumo, Claudio De Vincenti
Carlo De Benedetti, Claudio Descalzi
Mara Carfagna
Mara Carfagna, Ettore Rosato
Ettore Rosato, Giuliano Poletti
Ettore Rosato, Giuliano Poletti
Alessandro Profumo, Gianni De Gennaro
Alessandro Profumo, Gianni De Gennaro
Carlo De Benedetti, Gianni Letta e Renato Mazzoncini
Carlo De Benedetti, Gianni Letta e Renato Mazzoncini
Carlo De Benedetti, Gianni Letta
Ignazio Visco
Ignazio Visco
Maurizio Gasparri, Lorenzo Guerini
Maurizio Martina
Maurizio Martina
Maurizio Martina, Claudio De Vincenti
Maurizio Martina, Lorenzo Guerini
Maurizio Martina, Lorenzo Guerini
Maurizio Martina, Lorenzo Guerini
Gian Luca Galletti, Pier Carlo Padoan
Gian Luca Galletti, Pier Carlo Padoan
Marianna Madia, Giuliano Poletti
Marianna Madia, Giuliano Poletti
Vincenzo Boccia
Vincenzo Boccia
Paolo Gentiloni, Maria Elisabetta Alberti Casellati
Angelino Alfano, Roberta Pinotti
Vincenzo Boccia
Ettore Rosato, Emma Marcegaglia, Angelino Alfano
Maria Elena Boschi, Maurizio Martina
Maurizio Martina
Graziano Delrio
Paolo Gentiloni, Maria Elisabetta Alberti Casellati
Paolo Gentiloni, Maria Elisabetta Alberti Casellati
Angelino Alfano
Vincenzo Boccia
Graziano Delrio
Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni e Casellati
Ettore Rosato
Ettore Rosato
Claudio De Vincenti
Delrio e Beatrice Lorenzin
Delrio e Lorenzin
Galletti e Padoan
Claudio Descalzi
Uomini, tanti, uomini all’assemblea 2018 di Confindustria. Presenti in sala, tra gli altri, il premier Paolo Gentiloni e numerosi ministri tra cui Pier Carlo Padoan, Claudio De Vincenti, Giuliano Poletti, Angelino Alfano, e Graziano Delrio.
Tra i politici il portavoce di Luigi Di Maio Vincenzo Spadafora. Vasta la presenza anche del mondo imprenditoriale: da Claudio Descalzi, ceo di Eni a Fulvio Conti, presidente di Tim, passando per Mauro Moretti, ex ad di Leonardo e Francesco Starace, numero uno di Enel. E ancora, Carlo Messina, ceo di Intesa, Renato Mazzoncini, ad Ferrovie e Alessandro Profumo, numero uno di Leonardo. Tra i sindacati, ha spiccato la presenza di Carmelo Barbagallo, leader della Uil.
E proprio da Barbagallo è arrivato un primo giudizio alla relazione di Boccia. “Bene sul taglio del cuneo fiscale per far ripartire l’occupazione e l’economia, timidezza sul tema della sicurezza sul lavoro”. Barbagallo ha evidenziato che l’ultimo accordo con l’associazione imprenditoriale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è datato 1995. Sulle critiche di Boccia al contatto di programma Lega-M5S, Barbagallo si è limitato a dire che il leader degli industriali ha chiuso la relazione ricordando Margaret Thatcher. Come a dire che gli imprenditori hanno sempre un occhio di riguardo per i governi di destra.
Più orientato al momento politico, il manager di Eni Descalzi. “Bisogna arrivare rapidamente alla nascita di un nuovo governo in Italia ma bisogna fare anche delle cose che hanno le gambe per camminare in futuro. Quindi bisogna anche prendere il tempo necessario per fare nascere un un nuovo governo e per farlo diventare un governo che duri”. Soddisfatto dell’intervento del presidente di Confindustria il ceo di Enel, Starace per il quale si è assistito a “una bella dimostrazione di fiducia nell’Italia”.
Su tutti, l’ottimismo di Mazzoncini, ad delle Ferrovie. “Sono tranquillo che con il nuovo governo ci si siederà al tavolo e si analizzerà con raziocinio gli investimenti e le opere necessarie: non credo che un esecutivo possa essere nemico delle opere pubbliche necessarie al Paese”.
Boschi, Carfagna, Madia e Marcegaglia. Tutte le donne in Confindustria viste da Umberto Pizzi
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