“Oggi non si tratta più di trovare le vie per integrare il Meridione nel resto della Penisola. Si tratta di rifare per intero il Paese, cogliendo un’occasione irripetibile. È l’Italia nel suo insieme, il suo modo di essere Paese e Stato, che vanno ripensati. Per dare vita a questa nuova storia c’è più che mai bisogno del Mezzogiorno”. È un piccolo estratto dall’ultimo libro scritto dalla firma del Corriere della Sera, Ernesto Galli della Loggia, assieme ad Aldo Schiavone, storico italiano tra i più tradotti nel mondo, dal titolo “Una profezia per l’Italia” (Mondadori), presentato nella serata del 20 novembre a Roma, alla Gnam (Galleia nazionale di arte moderna).
A parlare del testo, oltre agli autori presenti, la giornalista Lucia Annunziata, il ministro dello Sviluppo economico e vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti, Roberto Esposito, professore ordinario di Filosofia Teoretica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Salvatore Rossi, economista, presidente di Telecom Italia.
Il Recovery Plan ha “obiettivi ambiziosissimi. Il problema vero è che per rispettare il piano, le riforme, come quella della Pa, avrebbero dovuto essere approvate 2 o 3 anni fa”, ha detto Giorgetti. “La preoccupazione di tutti i sindaci, i presidenti delle Regioni è che per la predisposizione di un progetto serve una burocrazia che nella Pa si è persa. Le riforme, soprattutto della Pa, creano le condizioni per una macchina che potrà essere efficiente tra due o tre anni. Spero prima”.
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