“Gli italiani e il mutamento climatico: un barometro eco-sociale”.
È questo il titolo del report scritto dal professore di Scienza politica all’Università degli Studi di Milano ed editorialista del Corriere della Sera, Maurizio Ferrera e promosso da Fondazione Lottomatica.
La ricerca – che approfondisce il tema della conoscenza e delle percezioni degli italiani sul mutamento climatico e le conseguenze che ne derivano a livello sociale, economico e politico – è stata presentata nel corso di un Seminar Lunch che ha visto protagonista, tra gli altri, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Il dibattito è stato moderato dalla giornalista di Radio 24 Marialuisa Pezzali.
Dallo studio emerge come il 79% dei nostri connazionali dichiari di avere un buon grado di conoscenza in merito alla sfida del cambiamento climatico: più dei cittadini svedesi, spagnoli, francesi e inglesi ma meno dei tedeschi e dei polacchi, che sono in assoluto i più informati del Vecchio Continente.
E, ancora, il 67% degli italiani ha avuto esperienza diretta nel proprio quartiere degli effetti del mutamento climatico negli ultimi dodici mesi.
Il sondaggio ha posto anche una domanda sull’energia nucleare, che in passato aveva sollevato in molti Paesi mobilitazioni di protesta. Sorprendentemente, tranne che in Spagna, l’opinione pubblica tende a essere abbastanza favorevole a investire nelle centrali nucleari, anche se con un margine piuttosto stretto in Italia e Germania. Da noi il favore nei confronti dell’energia nucleare tende a essere più elevato fra i maschi, i giovani, chi vive nel Nord Ovest, chi lavora nel terziario avanzato, i pensionati e i redditi più alti.