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Nel Luglio 2012, un gruppo di avventurosi e immoderati italiani, innamorati del proprio Paese (economisti e impiegati, professionisti e casalinghe, imprenditori e studenti) provò a costruire in sei mesi, al grido di “Fermare il Declino”, una alternativa nuova e convincente alla screditata, desolante classe politica italiana, sulla base di un programma concreto e liberale.

Come è andata a finire lo sappiamo, nel bene e nel male. Abbiamo capito che in Italia chi non si arrende al declino c’è, ha voglia di combattere e attende solo l’occasione giusta per sfidarsi e sfidare uno Stato dirigista ed una burocrazia oppressiva.

Abbiamo capito anche che organizzarsi per cambiare la politica italiana richiede metodo, proposte, risorse maggiori di quelle, necessariamente limitate, messe in campo lo scorso anno, ma richiede soprattutto una coesione e un lavoro di squadra diverso e migliore di quello mostrato prima e dopo le elezioni.

“FARE”, il partito che nacque da “Fermare il Declino”, al di là dell’impegno di tutti i suoi dirigenti, ha oggi un peso marginale nel panorama politico italiano: svolge un ruolo di stimolo, ma non riesce a dare vera voce alla voglia di cambiamento che c’è nel Paese. Una voglia più forte che mai, nei moltissimi italiani che non hanno mai creduto o hanno smesso da tempo di credere al “Berlusconi liberale”, e che sono poco o nulla convinti delle proposte del Pd.

Per questa ragione, molti di coloro che hanno dato vita all’esperimento di “Fermare il Declino”, assieme a tanti nuovi amici che, in diversi movimenti, associazioni, nonché in quella parte di Scelta Civica che genuinamente crede alla necessità di una “rivoluzione liberale”, hanno deciso di tornare a impegnarsi. Immoderatamente e avventurosamente come un anno fa, riprendiamo il nostro cammino, avendo imparato dalla esperienza vissuta a contare più su un quotidiano paziente lavoro di costruzione che sul traino di leadership pur prestigiose.

Abbiamo quindi costituito un movimento, non un partito (ce ne sono già troppi) che vuole unire le forze realmente liberali, liberiste e riformatrici che operano, sparse, in Italia. L’abbiamo chiamato “Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia – per fermare il declino” (ALI).
La sua missione è di unire forze, elaborare programmi, combattere battaglie, mettere assieme una squadra per far sì che dalla crisi esca un Paese che ha affrontato veramente i suoi mali profondi. Tornare a parlare agli italiani di futuro, di soluzioni, di progetti, di spazi di libertà riconquistata che consentano alla loro tuttora vitale intraprendenza di ridisegnare il Paese. Questo è l’obiettivo che ci diamo e chiediamo a tutti quelli di voi che vogliono “ricominciare” a costruire il proprio futuro perché un’Italia più libera non sia solo un sogno di unirsi a noi per costruirlo insieme. Solo unendo tutte le forze oggi disperse si avrà la massa critica per incidere.

Il 30 Novembre, a Milano, al Teatro Elfo Puccini alle ore 10.00, il nostro movimento farà la sua prima uscita pubblica: una buona occasione per conoscerci.
Come un anno fa, al progetto hanno già aderito molti prestigiosi esponenti della cultura, dell’economia e persino diversi tra i pochi buoni attori della politica italiana: se vuoi aderire o avere maggiori informazioni sulla nostra proposta di alleanza liberale registrati sul nostro sito e prenotati per l’evento del 30 novembre: riceverai la nostra newsletter e tutte le nostre comunicazioni nonché la locandina con relatori e programma dell’evento.
La registrazione al sito NON corrisponde all’associazione ad ALI o alla sottoscrizione del manifesto, rappresenta solo la volonta di poter commentare i contenuti del sito e, eventualmente, di continuare a ricevere la nostra newsletter.

Un caro saluto
Silvia Enrico

Vogliamo volare e fermare il declino senza Boldrin

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