Skip to main content

L’8 dicembre si terranno le votazioni per scegliere il nuovo Segretario nazionale del Partito Democratico. Per tutti gli iscritti è un momento importante perché viene scelto colui che dovrà rappresentarci e portare avanti una certa linea politica.

I candidati alla Segreteria sono quattro: Matteo Renzi, Giuseppe Civati, Gianni Cuperlo e Gianni Pittella. Sul sito ufficiale del PD, si trovano i vari documenti congressuali dei candidati ai quali corrispondono distinte idee di politica, di partito e di società. Non così diversi, in effetti, per lo meno non tra Civati, Pittella e Cuperlo, mentre Renzi sembra l’outsider.

Quello che siamo tenuti a fare, in vista dell’8 dicembre, è riflettere sul significato che diamo alla Politica e alla sua finalità. Dobbiamo riflettere sul ruolo del Partito e su cosa ci aspettiamo di fare attraverso di esso. Ho letto attentamente i vari documenti congressuali, e ho visto confermata le mie aspettative.

Diversi mesi fa, infatti, prima ancora che si iniziasse a discutere del Congresso, a ridosso delle dimissioni di Pierluigi Bersani, avevo scritto proprio qua su Formiche.net un manifesto per un nuovo PD proponendo Giuseppe Civati come possibile candidato alla Segreteria del PD, poi è stato scelto Epifani. Forse è stato meglio così. A distanza di tempo, ho potuto apprezzare l’impegno di Civati e la sua idea di politica. Il documento congressuale ha confermato tutte le mie aspettative.

Il documento è forse troppo lungo, sono ben 69 pagine. Tre volte tanto i documenti congressuali degli altri candidati, tuttavia, in questo “tomo” si trovano tutte le informazioni necessarie per poter scegliere: è un manifesto delle idee, un piano politico per il partito e per una eventuale azione di Governo.

La frase che voglio estrapolare, che mi sembra rappresentativa delle “idee” di Civati sulla Politica è la seguente:  “la politica è reale – ed aggiungo utile e sensata – solo se è condivisa” (p.19). L’idea della “condivisione” è ciò che più conta, ossia il riconoscere l’importanza della dimensione collettiva dell’agire politico: non è assolo, ma un coro. Le idee devono essere messe a confronto, discusse. Occorre individuare il massimo consenso possibile su tutte le posizioni, non ci aspettiamo che ogni volta ci sia il 100% dell’accordo, ma nemmeno che le idee siano appiattite sul ruolo di un leader carismatico né di un gruppo dirigente oligarchico. Per questo sono d’accordo con quanto Civati scrive nel suo documento congressuale: occorre rivitalizzare il PD, valorizzare la comunità, i cittadini e soprattutto i Circoli, che fanno molto lavoro, in silenzio ma che rappresentano la struttura ossea del partito e la linfa vitale. Non dobbiamo essere un partito verticista né gerarchico: dovremmo valorizzare l’orizzontalità, la condivisione delle idee e tenere la porta aperta ad ogni contributo positivo, in linea con i valori fondanti del partito, a prescindere dal fotto che questo provenga da un iscritto o meno.

La mia scelta è per una politica nuova, che riconosce la sua vocazione collettiva, il suo agire per il bene comune, che tiene insieme passato e presente, per guardare al futuro. Questo lo si può fare, credo, solo riconoscendo che come Partito Democratico siamo collocati a sinistra, che i nostri valori sono quelli del laicismo, della dignità della persona umana, della libertà e dei diritti di tutti. Voglio un PD aperto al mondo, che ha ben chiaro in mente che le sue radici sono in una storia antifascista e antipopulista, che è saldo nel passato e che ha una spinta sempre nuova a crescere e a fiorire verso l’alto, verso un futuro che dobbiamo costruire insieme.

Tale sforzo può essere fatto solo se accettiamo l’agire politico come un muoversi insieme verso il futuro e non un gioco individuale, fatto di bizantinismi, macchinazioni, correnti o timori. O, come ha scritto Civati, di un processo psicologico continuo di rimozione e postumità (p.9). Inoltre, non voglio che il PD diventi un PDL o un M5S, non voglio un partito appiattito sul proprio Leader. Il PD deve essere fatto dalle persone, dai cittadini attivi, da coloro che vogliono contribuire, non da gruppi di potere o da leader carismatici che usano il partito come mezzo di affermazione personale e di scalata sociale. Il leaderismo è la degenerazione dei partiti degli ultimi decenni, che vivono in funzione del proprio Capo e che si ravvivano solo in occasione delle elezioni, per poi sparire.

Infine, voglio un PD che si riconosca, finalmente, nella grande famiglia del Partito Socialista Europeo, che entri finalmente nell’Europa e che si dica convintamente europeista. Tale convinzione deve tradursi in un’azione concreta di rafforzamento dell’Europa, dobbiamo spingere affinché l’Europa sia integrata economicamente non meno che socialmente e politicamente.

Non discuto la buona fede degli altri candidati, tra l’altro il manifesto di Gianni Cuperlo è davvero bello. Però, come in quello di Pittella e di Renzi, c’è molta generalità e poca minuzia di particolati. Non si parla in modo chiaro. È vero, 69 pagine sono tante, forse troppe, però in quel documento c’è tutto ciò che ci occorre sapere su un Segretario e su un eventuale Presidente del Consiglio: è un manifesto politico e un programma politico: diritti civili, diritti dei migranti, matrimonio civile per le coppie omosessuali, la questione femminile, l’educazione e la ricerca, la mobilità europea, la sostenibilità e il rilancio economico partendo dalla valorizzazione del nostro territorio e delle nostre risorse culturali e storiche. La riforma dell’amministrazione pubblica, del Parlamento, la difesa senza se e senza ma della Costituzione, l’allargamento della partecipazione politica dei cittadini, dei circoli, delle associazioni. Questi sono gli argomenti, non tutti, che sono descritti nel documento e su cui mi trovo in perfetta sintonia.

Civati vincerà o perderà le primarie? Spero che le vinca, per il bene del Partito e per un nuovo futuro per l’Italia. Staremo a vedere. Intanto, l’importante è che l’apatia politica sia soppiantata da una nuova spinta partecipativa, da parte degli iscritti in primis, e poi di tutti i simpatizzanti, specie i giovani.

Verso le primarie del PD, il mio sostegno a Civati

L’8 dicembre si terranno le votazioni per scegliere il nuovo Segretario nazionale del Partito Democratico. Per tutti gli iscritti è un momento importante perché viene scelto colui che dovrà rappresentarci e portare avanti una certa linea politica. I candidati alla Segreteria sono quattro: Matteo Renzi, Giuseppe Civati, Gianni Cuperlo e Gianni Pittella. Sul sito ufficiale del PD, si trovano i…

L'attivismo estero di Hollande è segno di debolezza

In un articolo pubblicato oggi sulle pagine degli Esteri del Corriere della sera a firma di Stefano Montefiori, si rimarca l'atteggiamento "guerrafondaio" che sembra contraddistinguere la politica francese negli ultimi anni. Ma chi pensa che "i falchi della politica internazionale non volino più a Washington, ma a Parigi, fa un ragionamento ingenuo", dice Jean-Pierre Darnis, responsabile di ricerca dell’Istituto Affari Internazionali (Iai)…

Consolidare l'impresa e la proprietà

Oggi alle ore 18.30 presso Villa Montalto  a Firenze il Prof. Brandani interverrà al Convegno organizzato da Mediolanum Private  Banking “Consolidamento dell’impresa e della proprietà, relativo trasferimento anche nell’ambito familiare e tutela patrimonio”. Interverranno: Ennio Doris – Presidente Banca Mediolanum Paolo Scumè – Avvocato Sciumè & Associati Gianfranco Navone – CEO Yard Group Giovanni Pirovano – Vice Presidente ABI –…

Presentazione del libro "I compagni del monte"

Giovedì 14 novembre, dalle 17.30, all'Auditorium Confindustria di Siena sarà presentato il libro "I compagni del monte - Politici e banchieri di una storia italiana" (Cantagalli) di Tommaso Strambi. Modera Alberto Brandani, presidente della Fondazione Formiche.

Seminario "L'Europa senza difesa"

Lunedì 25 novembre, dalle 9.30 alle 17.30,  presso la presso la Link Campus University (via Nomentana 335, Roma), si terrà il seminario "L'Europa senza difesa - Conseguenze strategiche del declino militare europeo". L'evento è promosso in collaborazione dalla Link Campus University, dal Centro Studi “Gino Germani” e dal mensile “AirPress”, con il supporto della Rivista “Formiche”. Il seminario si svolgerà a…

Perché l'Istat vede una ripresa ancora incerta

Dopo le flessioni di luglio-agosto, il fiacco dato positivo di settembre conferma la difficoltà della produzione industriale a superare in modo deciso il punto di minimo del ciclo e imboccare così la strada di una ripresa. Colpisce il contrasto tra il miglioramento degli indicatori qualitativi di fiducia delle imprese, in atto dalla scorsa primavera e le scarse risultanze in termini…

Aperithink con Stefano Firpo

Giovedì 14 novembre dalle 18.30 alle 20 presso il ristorante Galleria all’interno della Galleria Sordi a Roma si terrà il quarto meet up di Aperithink, l’appuntamento settimanale di Formiche, in collaborazione con Aleteia. L’ospite sarà Stefano Firpo, capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo Economico. Con lui si parlerà di Destinazione Italia: mero documento di intenti o premessa di provvedimenti a favore…

Seminario "Post Snowden World"

Mercoledì 13 novembre, il Centro Studi Americani promuove a Roma un seminario dedicato al tema "Post Snowden World". Keynote speaker sarà David Ignatius, editorialista del Washington Post e autore di diversi bestseller negli Usa. Il dibattito sarà moderato dal fondatore di Formiche, Paolo Messa.

Presentazione del mensile "Airpress"

Mercoledì 13 novembre presso la Casa del Cinema di Roma sarà presentato il nuovo progetto editoriale "Airpress", la testata dedicata alle politiche per l'aerospazio e la difesa. Ospite d'onore sarà il ministro della Difesa, prof. Mario Mauro, che sarà intervistato da Paolo Messa. Seguirà una proiezione riservata del film "Planes" (Disney).

L'amore crepuscolare di Alfano per Berlusconi

Dopo tre anni torna il "che fai, mi cacci?". Nel Pdl sembra di rivivere i giorni dello strappo tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, con l'epilogo della Direzione nazionale dell'aprile 2010. Ma scrutando da vicino interpreti, frangenti personali e strategie politiche, è tutto diverso: il momento del leader, le alleanze (e le squadre) di Fini ieri e Alfano oggi, la…

×

Iscriviti alla newsletter