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Niente da fare per l’articolo 8 del Decreto Destinazione Italia che avrebbe contrastato il problema delle auto fantasma grazie a un nuovo sistema di controlli.

Tra le spese più elevate e gravose che gli italiani devono fronteggiare ogni anno c’è quella della polizza Rca. Un costo che incide per il 6,5% sullo stipendio medio mensile e che si somma piuttosto sconvenientemente a tutte le altre spese legate all’auto come benzina, bollo e revisione. Gli automobilisti, pertanto, cercano continuamente un modo per risparmiare e sempre più spesso decidono di rivolgersi alla rete dove poter confrontare le assicurazioni auto più vantaggiose per le proprie esigenze e per l’utilizzo specifico che fanno del veicolo.

L’instabilità economica e politica dell’Italia si riflette, d’altronde, sulle esigenze dei consumatori italiani che, soprattutto nel mondo assicurativo, non riescono a trovare pace. Il caro assicurazione e le continue frodi alzano i costi delle polizze auto già tra le più alte d’Europa secondo le statistiche di Ania, e l’esigenza primaria dei consumatori rimane sempre quella di risparmiare sul prezzo dell’assicurazione auto.

Trovare le migliori polizze assicurative, però, è indice di un duplice bisogno che non è solo quello del risparmio economico ma anche quello della sicurezza delle tutele che si ricevono in caso di sinistri.  Le strade italiane non sono sicure e oltre ai telegiornali, ce lo dimostrano le statistiche che solo nel 2012 hanno stimato circa 184.500 incidenti con danni a persone, senza contare il numero dei morti che in quell’anno è stato di quasi 4 mila.

È plausibile pensare come gli automobilisti italiani vogliano tutelarsi appoggiandosi alle compagnie assicurative ma allo stesso tempo esigano di ricevere tutele in senso più ampio dalle pubbliche amministrazioni e dal governo in primis.

Queste tutele sarebbero arrivate entro qualche settimana con l’articolo 8 del decreto Destinazione Italia di cui si è sentito molto parlare, ma ieri sono state improvvisamente cancellate: oltre alle tutele e alle regolazioni dei rapporti tra clienti e compagnie assicurative, il decreto prevedeva seri provvedimenti per contrastare il fenomeno delle auto fantasma.

Comunemente chiamate auto fantasma, queste sono tutte quelle vetture che circolano liberamente senza nessuna garanzia assicurativa, ovvero senza essere assicurate da alcuna compagnia.

Imbattersi accidentalmente con una di queste vetture, ovviamente, per un automobilista in regola può voler dire insicurezza nel risarcimento dei danni e una trafila più lunga di quella del normale per risolvere il sinistro.

Fino ad ora le multe per chi viene trovato senza assicurazione sono piuttosto salate, anche se c’è un tempo di 15 giorni entro il quale si può rimediare pagando la polizza o rottamando l’auto ed evitare di pagare la sanzione.

Ovviamente sanzionare non basta perché attualmente le auto fantasma in circolazione, in Italia, sono quasi 4 mila: il decreto, in sostanza, delineava le modalità con le quali sarebbero intervenuti Polizia Stradale e Motorizzazione Civile nel rintracciare tutte queste auto e invitarle al pagamento della polizza.

Oltretutto la Motorizzazione Civile aveva già creato un web service che avrebbe contenuto tutti i dati delle vetture fantasma: in poche parole si digitalizzavano i controlli che diventavano via via più serrati.

La notizia che arriva fresca invece, è che questi provvedimenti (che sarebbero entrati in vigore dal 15 febbraio) non verranno più presi perché sono statti cancellati dal Decreto.

Cosa è andato storto? Forse le “troppe le polemiche sul tema” o forse uno stallo che l’articolo 8 avrebbe creato allo stesso decreto e a quelli invia di scadenza.

Il commento del Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Erasmo D’Angelis, non tarda ad arrivare: “Massimo rispetto per il lavoro parlamentare, ma lo stralcio di questa mattina dei provvedimenti sulle assicurazioni auto dal decreto Destinazione Italia rischia di riportare alla casella di partenza anche la lotta serrata alle frodi assicurative con strumenti adeguati al livello di evasione, che stanno producendo illegalità, insicurezza stradale, omissioni di soccorso e difficoltà nei risarcimenti dei danni a migliaia di cittadini”.

Commenta ancora D’Angelis: “Grazie alla rivoluzione digitale della Motorizzazione civile da oggi, cliccando sui siti del Ministero delle Infrastrutture e  Trasporti (www.mit.gov.it e www.ilportaledellautomobilista.it ) è possibile verificare, inserendo il numero di targa dei veicoli e ciclomotori immatricolati in Italia, se sono in regola con gli obblighi assicurativi. Abbiamo realizzato un imponente archivio informatico che incrocia anche i dati dei veicoli con quelli delle polizze assicurative e sono stati individuati i 3.8 milioni di automobilisti evasori che possono essere sanzionati anche grazie alla prova fotografica di telecamere Ztl e Tutor.

“Speravamo nella modifica del sistema degli accertamenti per sostenere il prezioso lavoro delle forze dell’ordine, nazionali e locali, e spero che il Parlamento possa velocemente approvare il nuovo disegno di legge che conterrà l’articolato stralciato, grazie al quale sono possibili le sanzioni anche attraverso Ztl e tutor”, prosegue D’Angelis.

Sicuramente gli obiettivi ancora da raggiungere a livello europeo sono tanti e molto alti, come ha concluso D’Angelis, “Abbiamo l’obbligo di superare il record negativo che ci vede unico paese europeo con dieci auto su cento che circolano senza assicurazione e, per una volta, la modernizzazione dei processi con la completa digitalizzazione della motorizzazione civile, prima amministrazione dello Stato a farlo, ci consentono di adeguare strutture e strumenti. In ogni caso, da oggi scattano i 15 giorni per gli evasori, scaduti i quali, in caso di mancata regolarizzazione, il Ministero trasmetterà le informazioni sui casi di inadempienza al Ministero dell’Interno e alle forze di polizia. Per chi guida senza assicurazione è prevista la sanzione da 841 a 3.366 euro fino al sequestro del veicolo”.

Assicurazione Rc auto, cancellato il provvedimento sulle auto fantasma

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