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Le iniziative di “diplomazia dal basso”, tra gli studenti, si moltiplicano in Germania. Da qualche anno il ministero della difesa di Berlino patrocina un’iniziativa chiamata POL&IS (Politik & Internationale Sicherheit: Politica e Sicurezza Internazionale), che coinvolge per cinque giorni una cinquantina di studenti delle secondarie. Obiettivo: attraverso giochi di ruolo e simulazioni interattive, spingere i ragazzi a “prendere decisioni” nelle aree di crisi, secondo la logica della difesa dei diritti umani e dello sviluppo civile. Un tratto questo che avvicina le “filosofie generali” che presiedono alle politiche estere dei due Paesi, grandi potenze economiche ma che da 70 anni a questa parte respingono il ricorso alla forza militare come risolutrice dei conflitti.

In Italia ha preso invece avvio l’anno scorso una riflessione tra studenti della LUMSA e del Liceo Rhein-Gymnasium di Colonia sulla memoria condivisa e sulla relazione emotiva e politica tra Italia e Germania. Il tema è stato oggetto di uno studio presentato oggi a Roma, in una giornata organizzata dalla Fondazione Konrad Adenauer chiusa da un concerto a Palazzo Cardinale Cesi e la presentazione in prima assoluta di “Shalom” composta per l’occasione da Eitan Steinberg.

Il rapporto tra Italia e Germania, specie nel periodo 1943-45, è stato doloroso, ed ancora oggi lascia tracce indelebili nelle psicologie politiche e sociali. La persecuzione degli Ebrei e l’Olocausto, di cui oggi si celebra il giorno della memoria, hanno segnato in profondità l’idea stessa di una qualche “associazione” italo-tedesca. La crisi economica con le contestazioni al ruolo di Berlino, e prima ancora la riunificazione tedesca, avevano aperto squarci inquietanti nelle opinioni pubbliche (e trasversalmente in qualche formazione politica) su un passato che non passa, che cattura il presente e che sequestra il futuro europeo. Eppure, proprio l’esperimento della riunificazione, di cui quest’anno si celebra il 25° anniversario, ha aperto prospettive nuove. A chi proclamava, durante la Guerra Fredda, “mai più Germania”, identificandola con la quintessenza della potenza militare, si è contrapposto un movimento che ha avuto caratteristiche pacifiche, economiche e industriali, e ha aperto un capitolo politico nuovo, accelerando l’integrazione del Vecchio Continente. Entrambi ingredienti fondamentali della politica estera italiana, da sempre interessata a rafforzare la cornice europea e a integrarvi l’Europa orientale.

L’iniziativa politico-culturale “Italia-Germania, un nuovo inizio dopo la dittatura e la guerra” parte dalle impressioni e dalle riflessioni di studenti che hanno visitato il Museo della Liberazione di Via Tasso, incontrato la Comunità Ebraica, intervistato sopravvissuti. Un brain-storming per riprendere il filo del sacrificio di chi nell’oscurità della guerra e dei due Paesi dittatoriali, già intravvedeva i limpidi orizzonti di libertà dell’Europa.

tedeschi

La Germania da ricordare nel Giorno della Memoria

Le iniziative di "diplomazia dal basso", tra gli studenti, si moltiplicano in Germania. Da qualche anno il ministero della difesa di Berlino patrocina un'iniziativa chiamata POL&IS (Politik & Internationale Sicherheit: Politica e Sicurezza Internazionale), che coinvolge per cinque giorni una cinquantina di studenti delle secondarie. Obiettivo: attraverso giochi di ruolo e simulazioni interattive, spingere i ragazzi a "prendere decisioni" nelle…

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