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Farà discutere la lunga intervista che il cardinale Oscar Maradiaga, ascoltassimo consigliere di Papa Francesco, al quale è legato da un antico rapporto d’amicizia, ha concesso al quotidiano tedesco Kolner Stadt. Sono tanti i temi affrontati dal presule honduregno, dalle sfide del prossimo Sinodo al destino del vescovo di Limburg, Tebartz von Elst, accusato di aver speso trenta milioni di euro per il restauro dell’arcivescovado. Ma è sull’operato del prefetto della congregazione per la dottrina della fede, monsignor Gerhard Ludwig Muller, che Maradiaga muove qualche osservazione.

“NELLA TESTA DI MULLER C’E’ SOLO IL VERO E FALSO”

A non convincere più di tanto il coordinatore del C8, la consulta cardinalizia istituita dal Papa per studiare la riforma della curia e aiutarlo nel governo della chiesa universale, è la “poca flessibilità” del custode dell’ex Sant’Uffizio mostrata nei confronti della pastorale familiare: “Penso di capirlo, è un tedesco, è un professore di Teologia tedesco. Nella sua mentalità c’è solo il vero e falso”. Ma io dico, fratello mio, il mondo non è così, tu dovresti essere un po’ flessibile, quando ascolti altre voci. E quindi non solo ascoltare e dire no”. Pesante la successiva allusione: Muller “arriverà a comprendere anche altre posizioni”, ma “ora ascolta solo il suo gruppo di consiglieri”. Insomma, basterebbe, secondo Maradiaga, tenere a mente i punti che più qualificano l’agenda papale, a partire dall’evangelizzazione: “Questo significa più pastorale che dottrina”.

ALLE NUOVE SFIDE PASTORALI NON SI PUO’ RISPONDERE CON IL MORALISMO

Riguardo i sacramenti da concedere ai divorziati risposati, la posizione del porporato honduregno è altrettanto chiara: “La chiesa è tenuta ai comandamenti di Dio e a ciò che Cristo dice sul matrimonio. Ciò che Dio ha unito, l’uomo non deve separarlo. Però ci sono diversi approcci per chiarire questo. Dopo il fallimento di un matrimonio ci possiamo per esempio chiedere: gli sposi erano veramente uniti in Dio? Lì c’è ancora molto spazio per un esame più approfondito. Però non si va nella direzione per cui domani è bianco ciò che oggi è nero”, si legge nella tradizione fornita stamane da Vatican Insider. Il punto, aggiunge Maradiaga, è che “tutto questo richiede risposte per il mondo di oggi, e non basta dire che per questo abbiamo la dottrina tradizionale. Ovviamente – è l’assicurazione – la dottrina tradizionale verrà mantenuta, ma ci sono sfide pastorali adatte ai tempi alle quali non si può rispondere con l’autoritarismo e il moralismo“.

RETROSCENA SUL CONCLAVE

Curioso, poi, un particolare che ha a che fare con il Conclave che ha eletto il cardinale Jorge Mario Bergoglio lo scorso 13 marzo. Si raccontava che l’arcivescovo di Buenos Aires avesse un solo polmone.Tutte fandonie: “Questa era la propaganda negativa con la quale qualcuno dell’inner circe prima del conclave intendeva volutamente danneggiarlo”. E qui rivela un aneddoto su quanto avvenuto durante un pranzo prima della chiusura in Sistina. Maradiaga andò da Bergoglio e gli chiese se corrispondesse a realtà ciò che si diceva sul suo conto. Il cardinale gesuita “ha cominciato a ridere e ha detto: Ho avuto una ciste nella parte alta del polmone sinistro, è stata tolta ed è andata bene. A questo punto – prosegue il coordinatore del C8 – mi sono alzato e sono andato di tavolo in tavolo a dire: Quelli di voi che dicono che Bergoglio ha un polmone solo sono sulla strada sbagliata”.

L’INIZIO DI UNA NUOVA ERA

Nell’intervista al Kolner Stadt, il porporato ha anche anticipato che una delle possibilità al vaglio della consulta cardinalizia è di istituire una nuova congregazione curiale per i laici (oggi c’è solo un Pontificio consiglio, guidato dal cardinale polacco Stanislaw Rylko). A ogni modo, precisa Maradiaga, “sono profondamente convinto che nella chiesa siamo all’inizio di una nuova era, come cinquant’anni fa quando Giovanni XXIII ha aperto la finestra per far entrare aria nuova”.

La ramanzina del bergogliano Maradiaga a monsignor Muller

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