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Scelta civica o scelta permalosa? Le dimissioni di Mario Monti dalla presidenza di Scelta Civica, il movimento fondato dall’ex commissario europeo, sta squassando il partito centrista che fin dai giorni successivi al voto consigliò un governo di larghe intese per dare stabilità istituzionale. Pur non avendo registrato un successo alle elezioni politiche, il movimento di Monti ha costituito un equilibrato ago della bilancia nel governo di Enrico Letta.

Ma pur avendo un ruolo strategico, fin dai giorni successivi al voto si è notato come le varie anime del movimento, in particolare quella liberale e quella popolare-democristiana, non riuscivano ad avere una sintonia tale da poter prefigurare un solido e sicuro cammino comune. Tanto che adesso sono addirittura individuabili tre fronti all’interno di Scelta Civica: montiani doc, cattolico-popolari e cripto renziani.

Paradosso nel paradosso è quello che proprio all’indomani dell’annuncio da parte di Monti, in una intervista al quotidiano la Repubblica, di voler proporre l’adesione di Scelta Civica al gruppo del Partito popolare europeo in vista delle elezioni l’anno prossimo per l’Europarlamento, i dissidi più acuti si siano registrati proprio fra Monti e gli ex dc che da tempo auspicano una collocazione del movimento all’interno del Ppe.

A far detonare definitivamente i rapporti già non idilliaci fra Monti ed esponenti cattolici come Mario Mauro (già europarlamentare Pdl, ciellino e ora ministro della Difesa) e Pierferdinando Casini (leader dell’Udc) è stato il pranzo organizzato da Mauro con Silvio Berlusconi per individuare una strada comune da intraprendere per liste comuni in vista delle elezioni europee. Da qui una sottile guerra non dichiarata di Monti a Mauro.

Un gesto interpretato da Monti come una svolta contro la sua idea comunque di terzietà fra Pdl e Pd in Italia. I timori reconditi dell’ex premier sono stati esplicitati oggi dallo stesso economista bocconiano in una intervista al Corriere della Sera in cui ha espresso critiche nette, e a volte scomposte considerato il suo proverbiale ma evidentemente fittizio aplomb: “Casini e Mauro specialisti di slalom, senza di me Berlusconi sarebbe al Colle“, è la sintesi che lo stesso quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli ha fatto dell’intervista di Aldo Cazzullo con l’ex presidente del Consiglio.

Di seguito ecco tutti i commenti, le analisi e le indiscrezioni sul Monti smontato curati da Formiche.net:

Twitter si scompiscia per l’addio di Monti

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Aiuto, torna Monti? In Bocconi c’è chi fa già gli scongiuri. Il pezzo indiscreto di Gianni Gambarotta, già direttore del settimana Rcs, il Mondo

Così Monti dichiara guerra a Mauro. La ricostruzione di Fabrizia Argano

Ecco i tre fronti in conflitto fra i montiani. La mappa a cura di Niccolò Mazzarino

Monti, il tramonto di chi ha salvato l’Italia. Il commento di Paolo Mazzanti, direttore di Tm News

I POST DEI BLOGGER DI FORMICHE.NET

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