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Alfa sì, Alfa no. Il marchio del gruppo Fiat resta in Italia, e non ci si prepara di certo a spostarne la produzione chissà dove nel mondo. Del resto, a fare la forza dei gioielli del Lingotto è la loro italianità secondo l’ad di Fiat Sergio Marchionne. Almeno oggi. Una “buona notizia” secondo il sindaco di Torino Piero Fassino, mentre il gruppo continua a lavorare per portare a termine la fusione con Chrysler.

Alfa Romeo resta in Italia

Le Alfa Romeo “non le costruiremo mai fuori dall’Italia, può darsi che sia il prossimo Ceo a dare l’ordine, ma non sarò io”, ha detto l’ad della Fiat, Sergio Marchionne, in un’intervista al Financial Times. Una sorta di dietrofront quello di Marchionne: solo il 30 luglio scorso l’a.d. del Lingotto aveva definito l’Italia un Paese impossibile per fare industria, aggiungendo: “Abbiamo le alternative necessarie per realizzare le Alfa ovunque nel mondo”.

Marchionne ha spiegato al Financial Times che il made in Italy all’estero ha un appeal particolare, soprattutto nel segmento del lusso. “Non ho alcun dubbio che l’origine della produzione sia importante per Maserati. E penso anche che sia importante per Alfa”, ha detto.

E a proposito di Alfa Romeo, Marchionne ha poi ribadito: “C’è sempre un modo per abbassare il livello, ma la domanda è se questa sia la risposta giusta per un marchio come Alfa, e se guardo la sua storia e il suo dna penso che le nostre ambizioni possano essere state sottostimate nel passato”.

La fusione con Chrysler

Ma Marchionne è tornato a parlare anche della fusione con Chrysler. La documentazione di ammissione alla quotazione in Borsa del gruppo sarà presentata questa settimana, ha ribadito al Financial Times. Secondo Marchionne va completato questo processo della determinazione del valore della quota di Chrysler in mano al fondo Veba (41,5%). Marchionne ha inoltre ricordato che Veba ha detto “chiaramente che loro non sono soci di lungo periodo. Vogliono monetizzare”. Ma in questo processo occorre “non creare quello che io considero aspettative di valorizzazione eccezionalmente elevate o abnormi”, ha concluso l’ad del Lingotto.

Il commento del sindaco di Torino Fassino

“Un’altra buona notizia: la conferma che la Fiat fa sul serio e che investire su Mirafiori è scelta strategica nella realizzazione del polo del lusso”, ha detto il sindaco di Torino, Piero Fassino, commentando l’intervista rilasciata al quotidiano della City da Marchionne.

Marchionne fa marcia indietro con Alfa Romeo

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