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La tragedia di ieri a Lampedusa ha portato nuovamente alla ribalta il costante flusso di migranti che ogni giorno cerca di raggiungere le coste italiane ed europee in cerca di un futuro migliore.

Tra loro gente povera, ma anche rifugiati politici e di guerra. I numeri del 2011, riportati dal sito economico LaVoce.info, parlano di 571mila rifugiati per la Germania, quarto Paese al mondo per numero di persone accolte; 210mila per la Francia; 194mila per il Regno Unito; 87mila per la Svezia; 75mila per i Paesi Bassi, contro 58mila per l’Italia.

Dati che sembrano spegnere le polemiche su un’Europa dipinta come distante e indifferente rispetto ai flussi immigratori che arrivano in Italia. Se si osserva il rapporto tra rifugiati e numero di abitanti, ci si rende conto che “la Svezia supera i 9 rifugiati ogni 1000 abitanti, la Germania si colloca sopra quota 7, i Paesi Bassi intorno ai 4,5, mentre l’Italia ne accoglie meno di 1“.

Una situazione che pone l’Europa meridionale in uno stato di riparo e disimpegno dai flussi internazionali, che i partner europei, a partire dalle convenzioni di Dublino (in particolare quella del 2003) stanno cercando di riequilibrare, “obbligando i richiedenti asilo a presentare domanda nel primo paese dell’Unione in cui approdano“.

L’IDENTIKIT
Ma chi sono i migranti? Molti provengono da Paesi allo sbando, come l’Eritrea, una sorta di repubblica presidenziale monopartitica governata con la violenza, come evidenziano i rapporti di molte ong tra cui Amnesty International.
Una volta sbarcati, molti di essi presentano domanda di asilo e ricevono una qualche forma di protezione dalle nostre autorità: 10.288, pari al 40,1% dei richiedenti nel 2011.

“CIMITERO” MEDITERRANEO
Nel continuo dramma dell’immigrazione, quello di ieri non è purtroppo un episodio isolato, come rileva l’economista Tito Boeri citando numeri diffusi dal blog Fortress Europe di Gabriele Grande. Negli ultimi 10 anni sono 6.700 le persone che hanno perso la vita nel Canale di Sicilia. La cifra si basa sulla raccolta sistematica di segnalazioni dei grandi quotidiani e delle agenzie di stampa. Purtroppo si tratta di una sottostima: di molte imbarcazioni inghiottite dal mare, infatti, non si è mai avuta notizia.

Le morti nel Mediterraneo, il grafico (fonte: LaVoce.info)
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