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C’è attesa per il lavoro che stanno ultimando i cosiddetti saggi nominati dal Presidente Napolitano, incaricati di predisporre una bozza di studio sulle riforme, da sottoporre alle forze parlamentari. Il “saggio”, ex presidente della Camera, Violante a tale proposito ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle possibili variazioni in ordine alla riforma della legge elettorale, che, se abbiamo compreso, a suo avviso, dovrebbe essere un misto di maggioritario e proporzionale. In sostanza, conserverebbe i difetti del “porcellum”, lasciando nelle mani dei partiti il potere di scegliere gli eletti, esiziale per il buon funzionamento della democrazia. Si assegnerebbe in tal modo ampia discrezionalità e potestà ai partiti, quale oligarchia ristrettissima, di perpetuare evidenti mediocrità, per essere generosi, della rappresentanza parlamentare. Sull’impostazione di cui alle affermazioni di Violante, fortunatamente, ci sono però forti e serie perplessità, non per motivi ideologici, ma squisitamente politici. La nostra Costituzione, a forza di strappi e continue manomissioni è stata trasfigurata, ragion per cui andrebbe prima riformulata nel suo complesso, e poi licenziata la nuova legge elettorale, quale atto finale della nuova architettura dello Stato. E’ una linea funzionale ad una corretta visione di organizzazione istituzionale, per cui chi se ne fa carico non può essere tacciato di partigianeria o faziosità. Il declino politico purtroppo tiene tuttora bloccato il Paese, procurando malcontento e vistose difficoltà tra la gente, in particolar modo tra i ceti medio-bassi, senza riuscire ad individuare strategie adeguate per iniziare la risalita. L’abrogazione del cosiddetto “porcellum” da tutti avversato pubblicamente, ma da tanti auspicato segretamente, è il problema dei problemi, perché impedisce a personalità capaci di emergere e di arricchire il dibattito politico e parlamentare. L’imperativo categorico è, quindi, abrogazione totale del “porcellum” sì, prima però bisogna stabilire quale equilibrio si vuole realizzare nel rapporto tra esecutivo e parlamento, ovvero tra governabilità e rappresentanza, perché i referendum del 1992 voluti da Mario Segni & c. non toccarono solo le regole elettorali per il parlamento, ma rappresentarono l’inizio della devastazione irresponsabile della democrazia italiana, partorita con la Costituzione del 1948.

Il nuovo sistema di voto non può che tendere al proporzionale con preferenza, per ripristinare il legittimo diritto di scelta dei cittadini dei propri eletti, per cui anche il cosiddetto mattarellum va escluso, perché sono stati già sperimentati i suoi negativi effetti nei primi anni della seconda repubblica. La battaglia combattuta dal “terzo stato” in Francia nel 1789 all’epoca della “rivoluzione”, per ottenere che si votasse per “testa” e non per “ordine”, fu l’inizio della vera democrazia in Europa. Cerchiamo di non disperdere il nostro patrimonio di cultura politica e democratica. Le lezioni della “storia” non sono ininfluenti. Chi è senza storia è senza politica.

Il "porcellum" va abrogato definitivamente! Non esistono correzioni

C’è attesa per il lavoro che stanno ultimando i cosiddetti saggi nominati dal Presidente Napolitano, incaricati di predisporre una bozza di studio sulle riforme, da sottoporre alle forze parlamentari. Il “saggio”, ex presidente della Camera, Violante a tale proposito ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle possibili variazioni in ordine alla riforma della legge elettorale, che, se abbiamo compreso, a suo avviso,…

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