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“Caso Berlusconi, le condizioni di Napolitano” apre il Corriere della Sera: in una lunga nota, il presidente spiega che non è giunta alcuna domanda di clemenza e che, se arrivasse, sarebbe valutata con rigore. Con a supporto editoriale firmato da Antonio Polito su “una via ragionevole” e il retroscena di Paola Di Caro sull’ex premier cauto: adesso “devo riflettere”. Mentre spicca l’intervista al prof. Franco Coppi: “il Colle indica un percorso per la grazia”.

Controcanto del Fatto Quotidiano, che sotto una foto di Napolitano e Berlusconi, titola: “Ti do la grazia se fai il bravo”. Napolitano comunica che Berlusconi potrà avere clemenza a patto che il governo Letta viaggi sicuro, che non si parli più di elezioni anticipate e che il delinquente rispetti la sentenza. Poi, tra le righe, la vera condizione: il passo indietro dalla politica. La rabbia del Cavaliere. Ma nel Pdl volano le colombe: “È comunque uno spiraglio”. Marco Travaglio nel suo fondo descrive il “quirinal parto”: In attesa che i luminari a ciò preposti, con lenti di ingrandimento e occhiali a raggi infrarossi, ci diano l’interpretazione autentica del Supermonito serale del presidente della Repubblica e dell’incunabolo che lo contiene, – scrive il vicedirettore – “una cosa è chiara fin da subito: il fatto stesso che sia stato emesso già dimostra che Silvio Berlusconi non è un cittadino uguale agli altri”.

Il Foglio sceglie la parafrasi della “Vera storia di due presidenti”: Napolitano e Berlusconi, tra strette di mano, diffidenze, affinità sul piano del realismo. In molti lavorano per lo splash, ma il Cav. può leggere le parole di oggi come un segno di pacificazione possibile. Mentre di spalla dà conto della “calma apparente sui mercati”, con i mercati che si rilassano in tutta Europa, ma le cure choc restano in vista. La produzione industriale migliora (non per tutti però). Investitori tedeschi fiduciosi, bene i consumi in America.

Non cambia la linea del Giornale, con l’inchiesta sul giudice Esposito: “Spiega questi soldi”. Altro che consulenza gratuita: sul suo conto un bonifico da 974 euro per il lavoro nella scuola privata. Con l’editoriale di Alessandro Sallusti in cui sottolinea quella “Magistratura militante. Lavorano al golpe nascosti dalla toga”. E a centropagina il dibattito sulla service tax, ma non sulla prima casa, con il Pdl disponibile alla versione “federalista” dell’Imu.

Il Colle: Berlusconi accetti la condanna“, apre invece Repubblica con due corsivi a supporto: Carmelo Lopapa sulla delusione di Silvio (“ci ha disarmato”) e Alberto D’Argenio (Letta ringrazia: “Governo più forte”). Mentre di spalla spicca la polemica firmata da Paul Krugman su “Che scandalo: una donna vuole guidare la Fed“.

“Mezza grazia” è il titolo scelto da Maurizio Belpietro per la prima pagina di Libero, con Fausto Carioti che certifica: “Il segnale che Silvio Berlusconi e il Paese attendevano da Giorgio Napolitano è arrivato ieri sera. Il capo dello Stato, pur senza sbilanciarsi con le elargizioni e le promesse, ha indicato al Cavaliere la strada per ottenere la grazia”. E Marina “si sfila”, non scenderà in politica con una decisione che a questo punto pare essere ufficiale, con Maria Giovanna Maglie che nel suo fondo osserva: “Un peccato (ma chissà che domani…).

“Troppa grazia” certifica invece Il Manifesto, con la nota del Quirinale che lascia aperta la porta della grazia per Berlusconi. Un lungo testo per ribadire che il governo delle larghe intese non si tocca, che il capo del centrodestra non andrà in carcere e che, se la chiederanno, la domanda di clemenza verrà esaminata. Il Pdl vede “spazi significativi”, il Pd apprezza. E Il Mattino apre con Napolitano che ammonisce: “La crisi sarebbe fatale”.

Il Messaggero “legge” la nota del Colle come un messaggio di pacificazione per garantire il Paese, sottolinea nel fondo il prof. Giovanni Sabbatucci, con il retroscena in cui si dà conto dell’incertezza del Cav. se chiedere o meno la clemenza e la certezza di Marina che chiude le porte ad una sua discesa in campo. Mentre Silvia Barocci, unica voce fuori dal coro, invita a riflettere sul fatti che il problema dell‘incandidabilità non viene sciolto. E Angela Merkel, evidentemente in campagna elettorale, che diventa docente per un giorno e spiega ai suoi alunni il Muro.

Il Tempo sceglie “La trincea di Napolitano: né grazia a Silvio né crisi”. Quirinale Il Presidente: la caduta del governo sarebbe fatale. Sul Cav: “Spetta a lui e al Pdl decidere sulla guida del partito”. A centropagina spicca la visita dal Papa delle nazionali di Italia e Argentina, impegnate questa sera in amichevole all’Olimpico di Roma proprio in onore del Pontefice.

twitter@FDepalo

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