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Basta Imu, avanti con la Service Tax. Rinvio dell’Iva, avanti con l’aumento di accise e acconti. Per scampare all’aumento dell’aliquota dell’Iva dal 21 al 22%, il governo di Enrico Letta continua nel solco della tradizione. Rinviare il lavoro, fino allo sfinimento.

Stop a nuove tasse, tagli alla spesa e riduzione del cuneo fiscale? Niente di tutto questo. Minaccia di dimissioni a parte, per il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni sembra molto più semplice spostare semplicemente il carico fiscale, finendo però per accrescerlo, e sulle spalle di chi a sostenerlo non riesce più.

Meno Iva, più Irap, Ires e accise sulla benzina

Secondo la bozza di un decreto allo studio di Via Venti Settembre, la copertura del rinvio dell’aumento dell’Iva viene assicurata grazie ad un incremento delle accise sui carburanti e degli acconti Irpef e Irap che vengono versati a novembre. Per quanto riguarda i carburanti, nella bozza del decreto che dovrebbe andare in Consiglio dei Ministri, si legge che le aliquote sono aumentate nella misura di 2,5 centesimi di euro al litro, “demandando la fissazione delle nuove aliquote ad apposito provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Dogane”. L’acconto Ires passa invece dal 101 al 103%, l’Irap invece la percentuale degli acconti, è in funzione della percentuale che il contribuente utilizza ai fini delle imposte dirette e dovrebbe garantire un gettito pari complessivamente a 327,2 milioni.

Il commento di Zanetti (Scelta Civica)

“Per il clima che si è creato non ci aspettavamo nulla di diverso ma, stando alle bozze del decreto che stanno circolando, rinviare l’aumento dell’Iva con l’ennesimo ritocco degli acconti e pure un aumento della benzina è l’ennesima resa a logiche di propaganda spicciola che lascia veramente stremati tutti coloro i quali, come Scelta Civica, hanno sostenuto in questi mesi il Governo non per tattiche personalistiche o partitiche, ma per provare a fare qualcosa di buono, oltre alla pura e semplice stabilità”, ha affermato Enrico Zanetti, responsabile politiche fiscali di Scelta Civica e vicepresidente della Commissione Finanze della Camera. “L’acconto Ires e Irap al 103% batte persino il precedente record del Governo Berlusconi che, nel 2005, alzò questi acconti fino al 102,5%. L’aumento delle accise sulla benzina, ci insegna la storia, finirà per rimanere ben oltre i tre mesi del differimento dell’aumento Iva e probabilmente in eterno”, ha concluso Zanetti.

Iva, il gioco delle tre carte di Saccomanni

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